Fragments of broken dreams

Capitolo 24

Altair

I raggi del sole che riflettono sui miei occhi mi costringono ad aprirli e a girarmi al lato opposto a causa del fastidio che mi procurano.

Allungo un braccio per testare il letto in cerca di Yolanda ma appena sento di essere solo mi alzo di scatto, è la prima volta che mi sveglio e non la trovo vicino a me dopo la nostra ultima litigata.

Mi alzo ed esco fuori al balcone. La brezza leggera della mattina mi fa rabbrividire in un modo che però non mi fa provare altro che un profondo rilassamento.

Dato che non la scorgo nel giardino mi volto per rientrare ma un quaderno aperto sul tavolo mi fa fermare di scatto. Mi ripeto continuamente di fare finta di niente, girarmi e andare a prepararmi ma la tentazione è troppo grande.

Mi siedo e inizio a leggere la prima pagina.

Come dovrebbero essere raccontate le storie? Dovrebbero essere inventate, con un fondo di realtà oppure dovremmo raccontare la mera descrizione di ciò che accade ogni singolo giorno,ora,minuto e secondo della nostra vita. La mia storia, che adesso è diventata più nostra, è iniziata da un illusione nata nel bel mezzo di una notte in cui la mia vita sembrava distrutta. Pensavo che il modo di incontrare quest' angelo era solo scrivere di lui immaginando che nella stessa notte lui abbia sognato me e che già dal mattino seguente lui abbia cercato il mio sguardo e il mio sorriso negli occhi di chi incontrava. Alla fine temo che questa storia abbia avuto solo un' unica conclusione, eravamo determinati a cercarci senza scovarci, cercavamo di esistere essendo dolo una vaga illusione astratta che ritorna ogni notte prima di sprofondare in un sogno sperando di rivederci per pochi secondi ma che per noi forse valgono più di un' intera vita. Adesso però mi chiedo...e se quest' illusione diventasse realtà? E se la conclusione che pensavo fosse errata e se invece un futuro esistesse?

Riposo il quaderno sul tavolo sorridendo. Questa è la nostra storia, lei ha scritto di noi. Con un sorriso sulle labbra mi alzo e mi allontano andando a prepararmi, scendo di sotto però stancamente la casa è deserta.

«Ferit» «mi dica signor Lancaster» «dove diavolo sono finiti tutti?» «Non lo so signore, hanno detto che torneranno entro stasera.» Lo guardo stranito ma lui non aggiunge altro e va via.

Sbuffo e vado nel mio studio cercando qualcosa da fare, anche se non ho la più pallida idea di come occupare il mio tempo fino a stasera. E pensare che qualche mese fa questo non era un problema, anzi pregavo di restare da solo per potermi dedicare senza distrazioni al mio lavoro, ora invece, senza le risate dei miei fratelli, il sorriso di Yolanda e la risata di Ambra sembra che il mondo diventa sempre più buio e e senza luce.

                             

                              ✨✨✨

Esco dal mio studio alle otto di sera avendo fatto praticamente niente di utile dato che la mia mente era sempre rivolta a cosa diavolo stessero facendo tutti.

Mentre salgo le scale per andare in camera a farmi una doccia però sento da fuori il motore di una moto e mi fermo subito mentre nella mia mente riaffiorano gli scenari di quella notte chd vorrei solo dimenticare.

Esco velocemente fuori e trovo Yolanda all' impiedi che sorride vicino alla mia vecchia moto.

«Che ci fa questa moto qui?» «Che ne dici di farmi fare un giro?» «No Yolanda, chiama Orion e falla portare via». Cerco di entrare ma lei mi blocca mettendosi dinanzi a me. «Altair non è colpa tua, ritorna a fare quello che ti faceva sentire libero» «non posso» «si che puoi, sei con me Altair, quello che è successo quella notte non deve per forza riaccadere.» Faccio un respiro profondo e guardo la moto che mi ha accompagnato per buona parte della mia vita.

Avanzo e salgo sopra accendendo il motore «dove vuoi andare,principessa?» «Io opterei per il luna park». Sorrido e non me lo faccio ripetere due volte.

Inizio a percorrere la strada isolata della nostra villa in tutta velocità con un sorriso a trentadue denti sulle labbra risentendo di nuovo la sensazione di libertà mentre il passato inizia a svanire e il presente a risplendere.