Capitolo 7

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Yolanda

In lontananza vediamo un auto avvicinarsi e io dopo aver preso il borsone con i soldi scendo dall'auto dirigendomi verso quei mostri. 

<<Ti sei presentata vedo, beh meglio così mi sarebbe dispiaciuto uccidere una bella ragazza come te>> <<se io ti do i soldi tu dovrai sparire dalla mia vita>> <<fammi prima vedere quanti sono>> allungo il borsone ma come da copione lui non riesce neanche a toccarlo che la polizia arriva e gli mette subito le manette ai polsi, dopo un po' sento una mano poggiarsi sulla mia schiena e giro di poco la testa per ritrovare il mio sguardo immerso in quello di Altair ma una risata mi fa venire la pelle d'oca capendo subito da chi proviene <<pessima mossa>> io inarco un sopracciglio in una muta domanda e lui continua <<ti pare che non avevo previsto una cosa del genere? Il mio uomo adesso si trova con la tua dolce sorellina e se tra venti minuti non avrà un mio messaggio le farà saltare in aria il cervello, peccato che adesso il telefono non è con me quindi credo che dovresti prepararti psicologicamente per il funerale della bimba.>> 

Senza pensarci due volte tiro fuori il mio cellulare e compongo il numero di Ambra facendole una videochiamata ma quello che vedo mi fa gelare il sangue nelle vene. 

A rispondere è un ragazzo che sorride semplicemente mentre dietro di lui si trova mia sorella a giocare con il suo peluche ignara di tutto quello che sta accadendo, senza darmi il tempo di formulare una parola l'uomo attacca ed io resto ferma a guardare il vuoto <<Yolanda>> sento la voce di Altair chiamarmi ma le mie orecchie sentono suoni ovattati <<Yolanda dannazione rispondimi, dove abiti?>> 

Un'altra domanda, un' altra lacrima che scorre dai miei occhi spalancati <<YOLANDA>> mi risveglio dal mio stato di trance con il suo grido <<nella casa gialla difronte a Magic Mocha>> la polizia solo dopo aver sentito quest'informazione va subito alle auto e scompare dalla nostra vista mentre io continuo a piangere a ridotto <<è colpa mia, è colpa mia, è colpa mia>> <<smettila Yolanda non è colpa tua, non ci avevo pensato scusami.>> 

Sentendo le sue parole inizio a piangere ancora di più iniziando a colpire il suo petto con dei pugni che ovviamente non gli fanno assolutamente niente, lui riesce a bloccarmi le mani spingendomi verso la sua macchina <<devi calmarti>> <<io-io non...non riesco a respirare bene>> <<stai avendo un attacco di panico, guardami>> alzo lo sguardo ma vedo tutto sfocato a causa delle lacrime, il mio corpo è scosso dai singhiozzi e dai forti respiri che faccio nel tentativo di riprendere aria <<Yolanda fidati di me e guardami>> io annuisco e dopo aver asciugato le lacrime dai miei occhi con il dorso della mano per poi immergere i miei occhi nei suoi <<e se la uccidono? E se lo hanno già fatto? E se...>> 

<<Yolanda calmati va bene? La polizia è corsa da lei e sono sicuro che adesso tua sorella è sana e salva ma se non ti calmi non potremmo andare da lei quindi smettila di fantasticare con la testa sulle cose più orribili che potrebbero succedere e cerca di calmarti>> <<v-va bene>> <<vieni qui.>> 

Lui mi prende la mano e mi attira tra le sue braccia e io mi faccio cullare dal suo abbraccio.

 Non ricordo neanch'io l'ultima volta che qualcuno mi ha stretto tra le sue braccia rassicurandomi ma devo ammettere che sentire di nuovo questa sensazione mi era mancata parecchio.

<<Mi hai spaventato parecchio quando ho visto i tuoi occhi persi nel vuoto in chissà quale pensiero>> <<mi...mi dispiace, di solito riesco sempre a controllarmi ma stavolta io...>> <<shhh è tutto finito leonessa ma devi farmi una promessa>> <<dipende>> <<in mia presenza non voglio vedere mai più quello sguardo perso nel vuoto>> mi prende il viso tra le mani costringendomi a guardarlo negli occhi <<mai Yolanda, capito? MAI.>> 

Fragments of broken dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora