Capitolo 4.

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«Draco» iniziò Rylee.

«Verità» rispose freddo.

«Hai mai provato qualcosa per Mya?» lo stava facendo apposta.

«No».

La guardai, aveva un'espressione delusa, si aspettava una risposta positiva.

Perché non me lo aveva detto?

«Cooper, obbligo o verità?» la bottiglia si fermò su un ragazzo seduto proprio vicino a Mya.

«Obbligo» andò dritto al punto lui fissandomi.

«Se ti aspetti che dica di baciare Kaitlyn ti sbagli di grosso».

«Fanculo Malfoy».

Perché io? Le piacevo sul serio?

Da quel che ricordo non ero piaciuta mai a nessuno.

***
«Kaitlyn» qualcuno mi richiamò.

«Mh?»

«Obbligo o verità?» stavo quasi ricadendo in un sonno profondo.

«Verità».

«Sei vergine?» un ragazzo mi domandò.

«Che domande sono?» sbottò Draco.

«Sta calmo».

«No» non ci pensai nemmeno un secondo, volevo solamente dormire, volevo andarmene via da tutta quella situazione, non facevano per me le feste.

***
Il vento accarezzava i miei lunghi capelli biondo cenere, poté percepire alcuni brividi scendermi lungo la schiena.

Non aprì gli occhi, volevo rimanere lì ancora per un po'.

Qualche secondo dopo sentì qualcuno spostarmi una ciocca dietro l'orecchio.

«Mh» mi alzai di scatto guardandomi attorno.

Presi un'enorme spavento, solo dopo mi resi conto che ero nella mia stanza, la finestra era spalancata e non c'era nessuna traccia di Mya o di Pansy.

«Mya?, Pansy?» esclamai.

Ma cos'era successo? Non ricordavo più nulla.
«Cazzo, non dirmi che sono di nuovo in ritardo».

Guardai l'orologio posto sul mio comodino e realizzai che erano le 11:34. Ciò significava che tra un po' era l'ora di pranzo, ma quanto avevo dormito?

Di corsa mi infilai nella doccia perché mi sentivo sporca, con un profumo addosso che non era il mio.
Presi la divisa e scesi subito le scale trovando la sala comune perfettamente in ordine.

Ma cosa era successo?

Dopo un po' vicino alla porta della sala grande trovai Mya e Pansy che stavano parlando.

«Guarda chi si rivede» esclamò Mya.

«Buongiorno Bella Addormentata» mi salutò Pansy.

«Quanto ho dormito?»

«Più di dieci ore» continuò Mya.

«Dieci che?» dissi.

«Sisi cara mia» Pansy mi prese per mano e mi trascinò all'interno della sala grande.

Tutti mi guardavano disgustati oppure divertiti, cosa avevo fatto?

«Perché tutti mi guardano in questo modo?» domandai una volta essermi seduta al tavolo.

«Diciamo che hai detto di non essere vergine» iniziò Draco.

«Che cosa ho detto?» non potevo crederci.

«Hai capito bene» si intromise Blaise.

«O mio dio» mi portai una mano sulla fronte. «C'è altro?».

«Glielo dici tu o glielo dico io?» Mya si rivolse a Pansy.

«Hai ballato ubriaca su un tavolo» disse Pansy.

«Sono un disastro».

Tutti iniziarono a ridere ed io affondai la testa nelle mie braccia appoggiate sul tavolo.

***
Il pomeriggio decisi di allontanarmi un po' per stare da sola.

Ogni tanto amavo stare da sola per riflettere.
C'erano vari posti in cui mi rifugiavo, i più frequenti erano: Il capanno delle scope, la capanna di Hagrid, la Salice schiaffeggiante, o perfino a volte guardavo gli allenamenti di quiddich.

Portai con me il mio libro di Romeo e Giulietta per godermelo a pieno in questo giorno d'autunno.

Mi rifugiai vicino il capanno delle scope, li sicuramente non mi avrebbe disturbata nessuno.

«Un grazie?» sentii una figura posta proprio difronte la mia.

Alzai il capo e trovai l'unica persona che non mi sarei mai aspettata di trovare li.
Mattheo fottuto Riddle.

Mi seguiva per caso?

«Non si può nemmeno leggere in pace?» mi rivolsi a lui con un fare seccato e irato.

«Si che puoi» si sedette al mio fianco.

«Grazie per cosa?» ripresi la domanda di prima.

«Per averti tirata fuori da quello scenario davvero orribile».

Dopo quelle parole la memoria mi ritornò a galla.
Era stato lui a prendermi in braccio facendomi scendere dal tavolo.

«Sei stato tu?» alzai la voce.

«Non c'è di che» infilò le sue mani nella tasca dei pantaloni e prese un pacchetto di sigarette accendendone una.

«Non intendo ringraziarti», proprio in quel momento notai una piuma bianca posarsi sulla pagina del libro che stavo leggendo.

«Tuo padre non ti ha insegnato l'educazione?» posò le sue labbra sulla sigaretta e ne fece un lungo tiro.

«Stammi lontano» misi il palmo di una mano per terra cercando di sollevarmi ma fui annebbiata dal fumo che mi scaraventò dritto in faccia.

Tossii sventolando una mano in aria allontanando il fumo.

«Prova ancora una volta a provocarmi, angioletto».
Non lo avevo provocato, era lui che mi aveva provocata.

«Fatti curare, ne hai bisogno» mi alzai e me ne andai rientrando all'interno del castello.

Nel tragitto per raggiungere la sala comune notai una strana sensazione. Mi sentivo vuota, come se mi mancasse qualcosa, aspetta... dov'è finito il mio libro?

Spazio autrice:Ammetto che in questo capitolo non ho dato il massimo, ma nei prossimi mi rifarò, promesso

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Spazio autrice:
Ammetto che in questo capitolo non ho dato il massimo, ma nei prossimi mi rifarò, promesso.🖤

𝐏𝐎𝐈𝐒𝐎𝐍 | 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐡𝐞𝐨 𝐑𝐢𝐝𝐝𝐥𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora