Capitolo 12.

801 38 29
                                    

Erano le 19:00, e prima di cena decisi di fare un giretto nella biblioteca di villa Malfoy.

Quello era il mio posto sicuro sin da bambina. Montagne di libri vecchi e mal ridotti, l'ideale per una come me.

Uscii lentamente dalla mia camera facendo attenzione ad alcune travi di legno che scricchiolavano e mi diressi al piano di sotto.

La biblioteca si trovava infondo ad un lungo corridoio e una volta dentro mi chiusi la porta alle spalle sospirando.

«Allora, da dove comincio...» dissi dando uno sguardo generale all'enorme spazio che mi circondava.

Non era cambiata per niente, era sempre ordinata alla perfezione.
Nonostante ci fossero libri molto vecchi non c'era una traccia di polvere, questo perché anche Narcissa ci passava molto tempo li dentro, infatti voleva che i libri fossero belli puliti, quindi toccava agli elfi spolverarli uno per uno.

Mi avvicinai alla sezione dei classici, i miei preferiti, e iniziai come sempre a scorrere il dito tra i titoli e a sforzare gli occhi per leggerli.

Non trovai nulla di interessante, o meglio, non trovai nulla perché li avevo già letti tutti.
Mi passò per la mente la folle idea di prendere la scala e di arrampicarmi sopra per vedere se li ci fosse qualcos'altro.

Piede dopo piede arrivai a metà della libreria dove essa ospitava libri molto più grandi e soprattutto più pesanti.

Tra tutti quei libri enormi mi attirò un libro posto in un'angolino nascosto da quelli più grandi.

Per prenderlo tolsi una gamba dalla scala e la appoggiai sulla mensola della libreria facendo attenzione a non farla cascare, dato che quella libreria aveva più anni di me a quanto pare.

Inutile, non ci arrivavo, ci toccava solamente il mignolo.

Di colpo sentì un peso in meno sulla mia gamba, e nel momento in cui stavo per precipitare a terra qualcuno mi afferrò tenendomi salda tra le sue braccia.

Wow Kaitlyn non sai nemmeno prendere un libro complimenti.

«Ti sei fatta male angioletto?» mi domandò Mattheo con fare preoccupato.

«Cosa ci fai qui?» chiesi tenendo le mani strette sulle sue spalle.

I suoi capelli sulla mia fonte, le sue mani sulle mie ginocchia nude, i suoi anelli freddi premevano sulla mia pelle e il suo fiato caldo sul collo...

«Ti ho appena risparmiato una caduta allucinante» disse.

«Okay, ti ringrazio» staccai le mani, «Adesso puoi?» gli indicai con lo sguardo il pavimento e lui mi risistemò per terra.

«Qual è il libro che volevi?» mi chiese arrampicandosi sulla scala.

«Sta attento» gli raccomandai, «Quello più piccolo, vicino quello marrone» lo segnalai con il dito alzandomi in punta di piedi.

Lui si arrampicò con delicatezza e lo fece scivolare giù con una mano perché evidentemente neanche lui ci arrivava del tutto.
Era posto troppo lontano.

«Grazie» esclamai passando una mano sul libro ammirandone i dettagli. 

«Prego, angioletto» rispose, ed io sorrisi scuotendo la testa.

«Hai letto questo?» mi domandò porgendomi il libro che aveva preso.

«Il grande Gatsby?» dissi sfogliando le pagine sorridendo.

«Riprovo?».

«Ti conviene» glielo porsi, «Ho letto tutti i classici non riuscirai a trovare uno che non abbia letto».

«Tu dici?» iniziò a cercare tra gli scaffali.

«Mettici tutto te stesso» esclamai ironicamente.

«Puoi scommetterci angioletto» fece sfilare un libro tra le sue dita e me lo porse.

«Emma?» chiesi, «È tutto quello che sai fare?».

Roteò gli occhi e lo rimise al suo posto tirandone fuori un'altro.

«Insomma ti sei innamorato di Jane Austen?» mi leccai il labbro inferiore, «Ragione e sentimento? fai sul serio? L'ho letto chissà quante volte» accarezzai le pagine sporche di terra che mi ricordavano tutti pomeriggi in cui l'ho portato in giardino.

«Dopo questi mi arrendo» confessò alzando altri due libri mentre io ero impegnata a rimettere 'Ragione e sentimento' al suo posto.

«Uhm, vediamo...» dissi afferrandoli entrambi dalle sue mani che al tatto erano bollenti. «La Lettera Scarlatta e Il Conte di Montecristo?».

«Mi arrendo» concluse, «Come è possibile?».

«Questi non sono nulla in confronto a tutti quelli che ho letto» esclamai portando le mani al petto, «Ci riproveremo, un giorno».

«Ci conto angioletto» si avvicinò al mio volto sfiorandone il naso mentre usciva dalla stanza.

Spazio autrice: Ammettiamolo, abbiamo tutte bisogno di un ragazzo che legge ahahah

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Spazio autrice:
Ammettiamolo, abbiamo tutte bisogno di un ragazzo che legge ahahah.
Come sempre spero vi sia piaciuto.🖤

𝐏𝐎𝐈𝐒𝐎𝐍 | 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐡𝐞𝐨 𝐑𝐢𝐝𝐝𝐥𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora