Capitolo 13.

792 31 39
                                    

La mattina seguente

«Buongiorno cara» mi disse Narcissa una volta entrata in cucina per la colazione.

«Buongiorno a tutti» risposi sedendomi a tavola vicino a Draco, come sempre.

«Buongiorno Kait» esclamò il biondino.

«Zuccherino, caffè?» Bellatrix inclinò il capo sollevando una tazza di caffè.

Avrei scommesso qualsiasi cosa che ci avesse sputato dentro.

«Si, grazie Bella» risposi gentilmente prendendo la tazza dalle sue mani non curate.

«Scusate il ritardo» vidi Mattheo entrare nella stanza sistemandosi i pantaloni.

«Ma quale ritardo, siediti pure caro» lo invitò Narcissa.

Si sedette proprio di fronte a me, fra tutti i posti proprio di fronte a me. Lo faceva apposta.

«Mattheo...» Lucius tolse lo sguardo dal suo giornale e lo porse sul ricciolino.

«Mi dica signor Malfoy» replicò lui intento a tagliare un pezzo del muffin al cioccolato che aveva appena preso da un piattino proprio di fianco a lui.

«Papà» si intromise Draco.

«Draco non interrompermi» l'uomo scostò i suoi capelli e portò una tazza di tè sulle labbra.

«Scusami...» il ragazzo di fianco a me abbassò la testa stringendo un pugno sul tovagliolo sotto la sua mano.

Io gliela afferrai e lo guardai, lui si rassegnò e con quella mano e mi porse un pezzo di torta al pistacchio.

Poté percepire lo sguardo di Mattheo su di me, mi voltai e vidi che stava osservando un po' troppo la scollatura della mia maglietta.

«Mattheo verrai con me questa mattina al ministero?» gli propose Lucius.

«Mi piacerebbe molto» Mattheo distolse lo sguardo dalla mia maglia e lo porse all'uomo seduto a capo tavola.

«Oh...» esclamò Bellatrix facendo cadere un piattino per terra. 

Narcissa la fulminò con lo sguardo, «Cissy, non era mia intenzione, scusa, scusa» continuò la donna con occhi dolci.
Sapevamo tutti che era pazza da legare.

Portai la forchetta alla bocca assaggiando la torta.

«Prima di andare però datti una ripulita» Lucius si alzò dalla tavola e posò il suo bastone sulla spalla destra di Mattheo.

Il ragazzo deglutì e abbandonò la forchetta sul piatto ormai vuoto.

«Scusate, devo andare» Draco si alzò dal tavolo lanciando il tovagliolo che teneva sulle gambe sulla mia tazza di caffè.

«Ottimo come sempre Narcissa» anche Mattheo si alzò dal tavolo ma più delicatamente.

Dopo che la porta si chiuse alle spalle del ragazzo calò un silenzio tombale.

«Narcissa vuoi che dia una mano agli elfi a sparecch-» pronunciai poggiando le mani sulla sedia di pelle.

«No cara, va pure» la donna mi accennò un sorriso e mi indicò la porta con il capo.

𝐏𝐎𝐈𝐒𝐎𝐍 | 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐡𝐞𝐨 𝐑𝐢𝐝𝐝𝐥𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora