Amalia
Mandi il messaggio a Joel dopo che tua madre è uscita per il suo turno serale e tu ti sei ritrovata a cenare da sola con la piccola Dadi che si struscia alle tue gambe. È notte e sei seduta sul divano blu elettrico del salone.
Il fatto che tua madre si sia presa una piccola gattina persiana proprio nel momento in cui hai fatto armi e bagagli per andare a seguire il corso di laurea a Firenze, la dice lunga sulla sua situazione emotiva.
Ogni volta che la contatti non fa altro che elencarti la lista di motivazioni che la esaltano a restare da sola, ma a pensarci bene ti sono sempre sembrate più scuse che motivazioni vere e proprie.
Nel momento in cui la tenera gattina sale sulle tue gambe e inizia il solito cantico di sonore fusa, le tue sinapsi si attivano, portandoti a scoperchiare un discreto strato di recettori colmi di senso di colpa.
L'immagine di tua madre anziana e contornata di gatti, ti si presenta davanti agli occhi, scaturendo dentro di te un insolito stato di panico.
Ti alzi, iniziando a guardarti intorno e frugando ogni cassetto dell'appartamento in cerca di qualche indizio che attesti lo strano comportamento di Erika. Mentre girovaghi come un'anima in pena in quei settantacinque metri quadrati, con in sottofondo l'ennesima messa in onda del film "Vi presento Joe Black" su Canale 5, senti il cellulare trillare per l'arrivo di un nuovo messaggio.
"Dimmi che sei sola in casa e che puoi uscire".
Un balzo coglie il tuo cuore, mentre una miriade di domande arrancano nella tua testa. Perché dovrebbe interessarsi sul luogo in cui ti trovi stasera? Hai trovato l'ennesimo essere maschile geloso? Resti con il cellulare in mano, provando migliaia di frasi nella tua mente che riescano a non ferire lui o di non mandare in tilt te stessa.
Mentre arranchi vorticando su te stessa, il cellulare inizia a squillare.
«Pronto?»
«Allora sei sola o devo preoccuparmi di vedere uscire tua madre di casa per rincorrermi con un forcone?»
«Cosa...cosa c'entra mia madre? Aspetta..» Termini la chiamata mentre un'idea malsana ti balena nella testa.
Riesci a pensare solo che non può essere vero mentre attraversi l'appartamento come una furia, spalanchi la porta e, scrutando le ombre oscure della notte, noti due fari biancastri tagliano a spicchi la nube antracite che circonda casa tua.
Vedi Joel uscire dall'auto nera lasciando il motore acceso. Il suo sorriso stanco ma luminoso ti fa battere il cuore mentre vi avvicinate con foga.
«Mi denuncerai per stalking prima o poi?»
«Potrei valutare la situazione.»
Ti avvicini a lui e, appena i tuoi occhi sfiorano i suoi, il bisogno di sentirlo vicino si fa prorompente, come se la sua pelle fosse stata strappata dalla sua con veemenza lacerandoti ogni strato dell'epidermide. E tu hai bisogno di riprenderla, hai bisogno di sentirti di nuovo completa.
Ti getti su di lui, stringendo le gambe al suo torace. Joel è pronto a sorreggerti con le sue mani calde e confortevoli, e lo fa con un'agilità che ti cogliendo sorpresa. Il suo profumo ti avvolge, mentre lui mette il
naso nell'incavo del tuo collo e comincia a riempirlo di baci. La sua peluria lievemente ispida ti solletica la pelle, provocandoti dei gridolini di piacere.
«Non mi sembri in vena di valutare nessuna situazione.»
Finalmente lo baci, con uno di quei baci che lasciano senza fiato, con uno di quei baci che dai poche volte nella vita e che ti restano impressi nel cuore, in uno di quei baci che ti scaldano nelle notti gelide.
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Le Ragioni Del Cuore [Completa]
ChickLitAmalia si trasferisce a Firenze dopo che è stata accettata all'accademia di fotografia, ragazza molto introversa e diffidente, incontra una sera casualmente Joel, fiorentino di nascita, artista per vocazione che studia alle Belle Arti come restaurat...