Amalia
Il viaggio fino a casa passa nel più completo silenzio, del resto, da quando hai visto arrivare Joel che stringeva a sé Perla, scossa dai singhiozzi, non hai avuto dubbi che qualcosa potesse essere andato storto o che la bambina avesse sentito qualcosa di difficile da digerire.
Era bastato un sussurro dell'uomo per farti capire che aveva compreso l'ultima frase di Martina e non ci aveva messo troppo tempo a fare due più due.
La cosa più difficile da sopportare era stato il suo sguardo che si negava al tuo, colorando di nuove nubi plumbee il cielo dell'orizzonte.
Il moto ondoso dell'auto che si scontrava con l'asfalto dissestato, non era mai stato tanto fastidioso e non riuscivi a non dare importanza al piccolo fastidio, proprio all'altezza della base del collo, che ti ricordava il peso della lama che pendeva sulla tua testa Riconosci nella via le auto parcheggiate, Joel accosta velocemente la sua e spegne il motore. L'alone di silenzio vi accompagna fin dentro l'appartamento, su per la rampa di scale in marmo e quando finalmente chiudete la porta di casa e restate da soli, Joel tira fuori l'argomento.
«Perla, puoi venire di là in soggiorno con noi? Dobbiamo parlare.»
La bambina annuisce, incrocia per un attimo il tuo sguardo, per poi riabbassarlo subito e precipitarsi sul divano, sprofondando tra i morbidi cuscini.
Dopo il suo comportamento, la tua prima reazione è di restare pietrificata, assaporando l'aria che se ne va a banchi dai tuoi polmoni, ma Joel ti prende per mano e ti conduce accanto a sé, proprio davanti alla bambina. Senti le sue mani tremanti che circondano le tue, cercando una forza che non credi di avere.
«Hai sentito quello che ha detto quella donna?»
Muove la testa annuendo, ma non un suono esce dalle sue labbra serrate.
«Tesoro, mi dispiace tanto, avremmo dovuto dirtelo prima.»
«Perché non sei mai venuto a trovarmi?»
Sospira, ti lancia un'occhiata veloce, come se stesse per sbilanciarsi su un dirupo, poi parla con la voce tremante.
«Facevo un lavoro che mi portava spesso fuori, ecco perché non sono mai riuscito a venire a trovarti.»
Dire quella bugia gli sta costando molto, il velo di tristezza si posa sul suo volto ne è la prova. Lo vedi da quella mascella tesa, da quelle piccole pieghette che accompagnano i suoi occhi e dal petto che si alza e si abbassa velocemente.
«È per questo che abbiamo cambiato casa e siamo venute a stare qui?»
«Si... mi sono resa conto che non era giusto che tu e Joel viveste separati e ho deciso di tornare qui.»
Sembra riflettere bene su ciò che dici, squadrandovi con attenzione.
«Quindi adesso potremo vivere insieme come una vera famiglia?»
Le sue parole così spontanee ti risollevano lo spirito, facendo rifiorire il sorriso sui vostri volti. Anche gli occhi di Joel si illuminano cancellando ogni traccia di incertezza, mentre la speranza che tutto stia andando per il verso giusto si fa spazio dentro di voi, dentro i vostri cuori.
«Ecco se tu vuoi ...»
«Se vuoi, io e Joel vedremo di ... organizzarci.»
«Allora resterai qua con noi?»
«Che ne dici se...»
Si ferma e ti guarda, sembra incerto su ciò che vorrebbe dire, ma lo incoraggi con lo sguardo.
«Anni fa avevo ristrutturato casa mia...che ne dite se ci trasferissimo lì?»
Perla lo guarda un po' titubante, sembra riflettere sulle sue parole, poi socchiude le piccole iridi cerulee e parla, fin troppo seriosa.
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Le Ragioni Del Cuore [Completa]
Romanzi rosa / ChickLitAmalia si trasferisce a Firenze dopo che è stata accettata all'accademia di fotografia, ragazza molto introversa e diffidente, incontra una sera casualmente Joel, fiorentino di nascita, artista per vocazione che studia alle Belle Arti come restaurat...