Capitolo 42 - Verdi speranze

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Amalia

Caricabatterie. Shampo. Phon. Spazzola. Spazzolino.

Corri senza pace da un angolo all'altro della casa con una mano ferma per permetterti di leggere i vari elenchi scritti sul foglio e una mano tesa, pronta ad arraffare gli oggetti indispensabili. Prendi l'ennesimo pacchetto di fazzolettini dei Luney Tunes e lo lanci nella valigia azzurra aperta su divano. Finisce dritto dritto in mezzo ai tuoi pigiami rigorosamente non appaiati.

Getti un occhio sul livello di pienezza raggiunto, scuoti ritmicamente la testa cercando di calibrare le dimensioni e finisci di aggiungere una coppia di asciugamani color petrolio.

Ricontrolli la lista, credi di aver spuntato tutto finché non arrivi all'ultima voce in fondo al foglio, scritta di fretta in un corsivo striminzito.

Collane! Ecco cosa hai dimanticato!

Sai già dove andare a rimestare, mentre il tuo cuore comincia a battere così forte da scuoterti le viscere. Resti per un attimo interdetta, immobile a osservare la stanza che davanti ai tuoi occhi si è trasformata in un campo di battaglia.

Appena spalanchi la porta della camera da letto, vieni investita da un vento gelido che ti provoca un brivido freddo. Il silenzio protagonista di quelle quattro mura è assordante. Ti avvicini alla cassettiera dove hai posizionato lo scrigno di legno intarsiato, lo apri mentre la piccola molla del meccanismo stride e cerchi fra tutti i tuoi monili, provando a sceglierne alcuni da portare con te.

Dopo alcuni minuti opti per una misura drastica e decidi di portarli tutti.

Stai per chiudere lo scrigno, quando l'occhio ti cade su una piccola pallina bianca, su quel lieve luccichio che fa saltare un battito del tuo cuore. La afferri piano, senti la sua superficie inequivocabilmente liscia e la tiri a te rivelando la catenella d'oro bianco. Te la passi fra le mani, osservando il ciondolo che abbraccia la perla, mentre i tuoi pensieri volano al giorno in cui Joel te lo ha donato.

Le sue parole scuotono il tuo cuore, ti tolgono il respiro, ti trafiggono l'anima come lame roventi. Le tue mani iniziano a tremare, mentre le lacrime appannano velocemente gli occhi, troppo velocemente. Anche se qualche goccia sfugge al tuo controllo, ti tamponi il volto con il dorso della mano, apri la piccola serratura e porti la catenella intorno al collo. Trovi con facilità il foro giusto e richiudi il moschettone.

Lasci che il pendente scivoli sul tuo collo e si fermi nel punto giusto, proprio nell'incavo della gola. Chiudi gli occhi lanciandoti nell'ardua impresa di trovare dentro di te la forza per andare avanti, il coraggio di fare quell'ultimo salto nel buio.

Il silenzio di Joel è stato significativo: il non farsi sentire da te, il non tornare su quelle ultime parole, ti ha fatto capire che stavolta non perdonerà questa tua ennesima partenza. Per un attimo un attacco di vertigine ti investe, la camera vortica su stessa, facendoti percepire i mobili chiari deformati, storti. Non riesci a restare in piedi, non riesci a trovare nessun punto su cui fare forza, stai quasi per cadere inesorabilmente a terra, quando due braccia forti ti prendono.

La speranza si fa largo dentro di te, una speranza che viene immediatamente spezzata da quella voce che raggiunge le tue orecchie.

«Ehi stai bene?»

«Si si...»

Provi a mettere in riga qualche parola, ma ottieni scarsi risultati. La tua mente sembra totalmente offuscata, mentre un lieve cerchio alla testa inizia a prendere forma.

«Ti senti male?»

«No ho avuto solo un capogiro...mi aiuti ad arrivare al letto?»

Ti sostiene con forza e ti fa sedere sul bordo del letto, mette la mano sulla tua fronte e poi si allontana di qualche passo. Senti il suo sguardo preoccupato fisso su te.

Le Ragioni Del Cuore [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora