~La vita è ciò che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti.~
Joel
Non puoi credere che sia lì con te, in quell'appartamento che sa di novità e di stupore. La fai entrare, tenendo aperta la porta e indicando l'entrata, che lei oltrepassa in un attimo per poi fermarsi in mezzo al salone.
Osserva ogni più piccolo particolare della stanza con una minuzia degna di Sherlock Holmes. Vedi i suoi occhi rimbalzare su ogni superficie, su ogni mensola, forse in cerca di qualche indizio sulla tua nuova vita, indizi che di solito non dissemini per la casa.
«Ti va se mangiamo qualcosa?»
«Si.... in realtà ho parecchia fame ma non voglio disturbarti.»
«Non mi disturbi, ho lo stomaco che brontola. Vieni la cucina è di qua.»
Le indichi il piccolo corridoio cieco alla vostra sinistra e lo imbocca, continuando a guardare incuriosita i muri decorati con quadretti di design e dai colori fin troppo sgargianti. Una volta arrivata in cucina, si ferma, strofinandosi le mani l'una con l'altra. Vedi l'imbarazzo disegnato sul suo volto.
La sorpassi sfiorandola, percepisci la sua mano che si avvicina pericolosamente alla tua, la eviti con la scaltrezza di una gazzella che sfugge dal leone e ti avvii verso la cucina.
Apri con rapidità il frigo, inserendoci totalmente la testa, nella speranza che la sensazione di ardere come un fiammifero possa passare in pochi attimi. La luce azzurra dell'elettrodomestico illumina i tuoi occhi, mentre cerchi di riempire i tuoi polmoni con quell'aria fresca.
Osservi gli ingredienti che ristagnano nelle varie mensole e ti viene solo un'idea. Ti estranei da quell'atmosfera per osservare di nuovo Amalia, totalmente pietrificata in mezzo alla stanza. Tiene salda in entrambe le mani la fibbia della borsetta.
«Ti vanno gli spaghetti?»
I suoi occhi si illuminano cercando i tuoi. Ed ecco che, appena li trova, quel filo rosso torna a risplendere nello spazio intorno a voi.
«Olio e formaggio?»
«Certo!»
Sorridi. Le tue labbra si arricciano, solleticate dalla barba accennata e dallo sguardo sincero e caldo di Amalia. I suoi occhi verdi risplendono come due smeraldi.
Riprendi possesso di te, passandoti le mani sul volto, giusto per staccare quel contatto visivo che ti lascia senza fiato. Ti armi di pentola di acciaio e di un pacco di spaghetti che sono fermi nel cassetto da tempo immemore, controlli attentamente la pasta e metti a bollire l'acqua.
Amalia si sblocca dalla sua posizione, si toglie la borsa adagiandola sulla poltrona alla sua sinistra e si avvicina alla penisola, posando le sue mani candide sul marmo freddo. Si sporge leggermente verso te.
«Posso contribuire?»
«Sono così impedito?»
«Ah non so quanto tu possa essere peggiorato, ma io volevo solo sapere dove fossero i piatti.»
«L'ultimo pensile accanto alla finestra. Ma stai attenta sono piuttosto in alto per te.»
«Perché sono bassa? Dammi un po' di fiducia!»
Continui a osservarla mentre si allontana da te e, armandosi con un piccolo sgabello di legno, prende due piatti marrone scuro e li adagia sulle due tovagliette nere che hai provveduto a posizionare.
Finisce di sistemare tutto poi si siede sullo sgabello più a sinistra, continuando a giocare con le posate. Cominci a sentire l'ansia che galoppa, la senti salire dallo stomaco che brontola, DI NUOVO, arrivare alla trachea, irrorarsi per i muscoli della mascella, invadere le tue membra e confondere la tua testa con la stessa intensità di una nebbia densa e scura.
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Le Ragioni Del Cuore [Completa]
ChickLitAmalia si trasferisce a Firenze dopo che è stata accettata all'accademia di fotografia, ragazza molto introversa e diffidente, incontra una sera casualmente Joel, fiorentino di nascita, artista per vocazione che studia alle Belle Arti come restaurat...