~Ella dipendeva tutta da te, Teseo, con tutto il cuore, con tutto
l'animo, perdutamente.~ Catullo ,Carme 64
Joel
Il giorno dopo ti svegli quando ormai il sole è alto nel cielo e l'aria afosa ha riempito la camera orientata a Sud. Guardi il cellulare a cui è imasto impostata la modalità silenziosa dalla sera precedente.
Le chiamate che ti saltano all'occhio sono quelle di tua madre, che di solito non è così insistente da regalarti dieci tentativi in mezz'ora.
Provi a mettere a fuoco tutto quello che è successo, così da partire pervenuto alle allusioni di tua madre, allusioni di cui per altro, ti inonda dal momento in cui ha saputo di te e Martina .
Dopo essere sceso dal letto, accarezzi i riccioli che ricadono disordinati sulla tua testa, cercando di fermarli all'altezza della nuca, ma con pochi risultati. Mentre percorri il corridoio, arrivando vittorioso in cucina davanti alla macchinetta del caffe, con gli occhi ancora semichiusi, riesci a inserire la capsula nel giusto foro,
posizioni la tazzina di vetro e lasci che l'aroma rinvigorente si espanda per tutta la stanza.
Proprio nel momento in cui provi a sorseggiare quel liquido scuro, il cellulare comincia a vibrare sul tavolo, in preda ad una danza isterica. o prendi attivando la telefonata, mentre dall'altro lato la voce nervosa di Alma ti costringe a rimettere in ordine le idee velocemente.
«Finalmente! Ma dove avevi il cellulare?»
«Mamma ... scusami, avevo il silenzioso.»
Cerchi di parlare normalmente ma la cosa ti sta riuscendo piuttosto male, colpa forse dei tre bicchierini di grappa che ti hanno fatto compagnia appena sei rientrato in quella casa vuota.
«Ti senti male? Hai una voce strana.»
«No, non preoccuparti. Perché mi avevi chiamato?»
«Perché stamattina si è scatenata l'apocalisse! A quanto pare Martina si è presentata allo studio furiosa come un toro scatenato e ha fatto una scenata a Davide, dicendo che l'avevi lasciata per tornare dalla solita
sgualdrina. Il caso sfortunato ha voluto che ci fosse stato anche tuo padre in quel preciso momento.»
«Papà è tornato?»
«Si... aveva voglia di vedervi, almeno così mi ha detto, ma capisco dal tuo tono che forse non vi ha proprio chiamati.»
Scuoti la testa arrendevole, sai bene che è inutile arrabbiarsi con lui o cercare di comprendere i suoi comportamenti. Dall'altro lato dell'apparecchio, Alma sospira pesantemente prima di lanciarsi in un
nuovo tentativo di conversazione.
«Non voglio farmi gli affari tuoi, ma... hai lasciato Martina?»
«Mamma....che ne dici di venire al parco di Piazza dell'Indipendenza? Così parliamo un po'...Ti passo a prendere più tardi, ti va?»
Il silenzio regna dopo che le tue parole si esauriscono, e per un attimo hai il terrore che tua madre possa essere svenuta, ma poi la senti bofonchiare qualcosa di incomprensibile.
«Mamma?»
«Cosa devi dirmi, Joel?»
«È meglio se ne parliamo a quattr'occhi.»
Alma chiude velocemente la chiamata con la scusa di doversi preparare e resti per qualche minuto, con la tazzina in mano, ad agitare il sottile strato di liquido rimasto nel fondo, pensando che non vedi l'ora di
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Le Ragioni Del Cuore [Completa]
ChickLitAmalia si trasferisce a Firenze dopo che è stata accettata all'accademia di fotografia, ragazza molto introversa e diffidente, incontra una sera casualmente Joel, fiorentino di nascita, artista per vocazione che studia alle Belle Arti come restaurat...