Capitolo Tre

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Mina non aveva fatto in tempo a varcare la soglia della camera di sua sorella che le urla di sua madre l'avevano accolta con la stessa potenza dei fuochi d'artificio a capodanno.

"Ti rendi conto di quello che stai facendo a te stessa? Non hai voluto continuare ad andare all'università e posso accettarlo perché mi basta che tu sia felice delle tue scelte, ma non hai uno straccio di lavoro e trascorri le giornate a dormire e fumare. Ti sembra normale alla tua età?"

"A che mi serve lavorare se non siamo poveri? E poi non spendo tanto come credete tutti"

"Non è questo il punto!" le aveva preso le spalle, intenzionata a farle capire il suo punto di vista "stai accumulando dipendenze e non va affatto bene, ti fai solo del male"

Sharon aveva scosso la testa per liberarsi di un ciuffo biondo che le stava solleticando il naso "non è colpa mia se mi sento vuota"

La signora Myoui era sul punto di piangere "dimmi di cosa hai bisogno e farò di tutto per aiutarti, ma smettila di rovinarti in questo modo. Ti prego, non voglio perdere la mia bambina"

"Datti una svegliata, ormai sono un'adulta e posso fare quello che mi pare" si era scrollata le sue mani di dosso, infastidita "se non ti piace ciò che faccio ti basta girarti dall'altra parte e saremo tutti felici"

"Va bene, vuoi continuare così? Allora io e tuo padre non ti daremo più nemmeno un centesimo"

"Fate come vi pare, ho un'amica ricca che si prenderà cura di me. Non mi servono i vostri soldi" il suo sguardo si era spostato dal suo per guardare dietro di lei "guarda mammina, è arrivata la tua adorata figlia perfetta e che non ti causa mai alcun problema"

Mina odiava essere etichettata in quel modo perché le metteva ancora più pressione addosso e le impediva di comportarsi in modo libero "che ne diresti di smetterla con questa pagliacciata?"

La bionda era andata davanti a lei per guardarla con astio "ti ho chiesto di venire qui per calmare mamma e non per farmi la predica. Comportati da brava sorellina e forse potrò considerare l'idea di darvi ascolto"

"Non posso stare dalla parte di chi ha torto, sai che la penso come lei"

"Figuriamoci se la figlioletta senza difetti e che non ha mai sgarrato possa rendersi utile in una situazione come questa. Ti avviso Minari: quelle come te sono le peggiori e te ne accorgerai non appena avrai assaporato un briciolo di libertà" le aveva puntato il dito sul petto, senza smettere di tenere lo sguardo incatenato al suo.

"Io non sono come te e dovresti saperlo benissimo, le cose che ti attraggono non le contemplo nemmeno da lontano" le aveva allontanato la mano con la sua solita delicatezza "adesso scusati con mamma per le cose che hai detto e fatto, non è colpa sua se ti sei cacciata in questa situazione"

Sharon aveva sospirato rumorosamente, poi era andata alla finestra per spegnere quello che adorava definire il suo salvagente della vita e consegnarlo a colei che l'aveva messa al mondo "sei contenta adesso? Non guardarti intorno, è tutto ciò che mi era rimasto"

La signora Myoui non si era mostrata affatto scettica, anzi le aveva rivolto un sorriso pieno d'amore "ti ringrazio tesoro, so che per te è uno sforzo immenso liberartene e sono molto orgogliosa di te"

L'emozione provata dalla maggiore delle sue figlie trasmetteva dolore e anche vergogna "non vuoi controllare se ho dell'erba nascosta da qualche parte? Non mi hai nemmeno tolto le sigarette"

"Un vizio non si può perdere in un solo giorno e toglierti anche quelle sarebbe meschino da parte mia. Per quanto riguarda la potenziale roba nascosta preferisco concedermi il beneficio del dubbio e darti fiducia" le aveva baciato la guancia, facendo lo stesso con la più giovane delle sue figlie, e poi se n'era andata.

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