Capitolo Sedici

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"Avanti Nayeon, ce la puoi fare" la ragazza era ferma davanti alla porta di casa di suo padre da almeno cinque minuti, terrorizzata all'idea di spingere il pulsante che avrebbe annunciato la sua presenza.

Per sua fortuna l'uomo la conosceva bene e, vedendo che era passato l'orario dell'appuntamento, era andato ad aprire senza nemmeno controllare dallo spioncino "lo sai che suonare il campanello non comporta alcun danno, vero?"

"Sono appena arrivata" l'aveva borbottato, troppo imbarazzata per poter aggiungere qualcos'altro, e lo aveva seguito all'interno di quell'abitazione ampia e ben illuminata.

Era stata condotta in cucina, dove una donna coi capelli castani legati in uno chignon disordinato si stava impegnando davanti ai fornelli. Stava canticchiando e non si era accorta di loro.

"Tesoro, è arrivata Nay" suo marito le aveva fatto una carezza sulla spalla.

"Finalmente ci incontriamo di nuovo, eri una bambina quando ci siamo viste la prima volta" la stava guardando emozionata, gli occhi che brillavano "posso abbracciarti?"

"Certo" non era abituata a ricevere affetto materno, ma doveva ammettere che non era affatto male.

La signora Im le aveva persino dato un bacio sulla testa "ti va di stare qui con me mentre tuo padre va a prendere Nami a scuola? Lui è troppo noioso per passarci del tempo da sola, te lo assicuro"

Un sorriso divertito aveva illuminato il viso della giovane "devo darti ragione, riuscirebbe a far addormentare anche una persona che soffre di una grave insonnia"

L'uomo le aveva guardate con le sopracciglia sollevate verso l'alto "scusate, io sarei ancora qui"

"Vai a prendere la bambina invece di perdere tempo, penso io alla nostra fanciulla. Ti chiedo scusa tesoro, non volevo prendermi troppa confidenza" era visibilmente preoccupata di averla infastidita.

Nayeon era certamente sorpresa, ma la sua tranquillità era autentica "a dire il vero non mi piacerebbe molto sapere che ti stai trattenendo, quindi sono contenta che ti senta a tuo agio a definirmi così"

Una volta rimaste sole la più giovane si era presa un momento per osservare la splendida cucina in cui si trovava, la quale era funzionale e molto pulita. Le piaceva tanto ed aspirava ad averne una simile.

La sua matrigna l'aveva lasciata fare fino a quando non aveva finito di preparare la zuppa "ti va di assaggiare? So che non ti piacciono i sapori strani ed ho evitato di metterci troppe spezie"

Lasciarsi imboccare da qualcuno non capitava tutti i giorni e lo stesso valeva per la premura che aveva avuto nel cucinare qualcosa che potesse piacerle "è deliziosa, come hai fatto a farla così buona?"

"Il segreto è metterci tanto amore. Può sembrare una sciocchezza, ma ti assicuro che è vero" aveva spento il fuoco, poi si era messa ad apparecchiare la tavola "sono troppo invadente a volerti chiedere come stai?"

"Sto bene, se ti sembro giù di morale è perché sono un po' in imbarazzo" si era offerta di darle una mano e stava facendo il possibile per non esserle d'intralcio.

"Hai fatto una scelta molto coraggiosa e, anche se non sono un tuo genitore, sono proprio orgogliosa di te. Non dev'essere affatto facile dare una seconda possibilità ad un padre che ha commesso molti errori"

"In realtà non sono mai stata arrabbiata con lui, ero perlopiù invidiosa"

"Ti va di spiegarmi il motivo?"

Si erano messe sedute e Nayeon stava muovendo entrambe le gambe a causa dell'ansia "papà è riuscito a scappare da quella terribile vita, io invece ho dovuto subire per tanti anni"

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