Capitolo Ventitré

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Chaeyoung, oltre a cambiare se stessa, era intenzionata a modificare totalmente anche la sua camera e per farlo aveva deciso di cominciare col liberarsi di tutte le cose di cui non aveva più bisogno.

"Questo posso buttarlo?" Mina era seduta sul pavimento e aveva sollevato un salvadanaio dalla forma un po' ambigua. Per di più non sembrava nemmeno abbastanza capiente da poter effettivamente contenere dei soldi.

"Non lo so, forse potrei metterlo finalmente in esposizione. Sta dentro quel mobile da quando l'ho comprato"

"Mi domando cosa ti abbia spinta a prendere qualcosa di tanto brutto"

"Quella sera ero fatta ed ubriaca, inoltre non ricordo bene, ma potrei anche averlo utilizzato per il mio piacere personale"

La mora aveva gettato il protagonista della loro conversazione a terra "vado a lavarmi le mani e poi a cercare un paio di guanti"

"È stato tanto tempo fa e stai davvero facendo la schizzinosa con me? Guarda che molto presto finirai col metterci la faccia"

"So già che succederà, ma se non mi sento coinvolta mi fa schifo pensare che quel coso sia stato utilizzato per qualcosa al di fuori della sua vera funzione"

La maggiore l'aveva guardata maliziosamente "se è di questo che necessiti bastava chiedere.."

L'espressione truce di Mina avrebbe spaventato chiunque "continua la frase e giuro che da me non avrai mai niente"

Alzare le mani in segno di resa fu l'unica cosa che la rosa riuscì a fare per evitare di perdere i suoi privilegi di fidanzata, tra i quali vi era la possibilità di osservare senza alcuna riserva il sedere della sua amata ogni volta che si piegava in avanti.

"Chae, lo so che mi stai fissando quando dovresti aiutarmi a buttare via le cose che non ti servono dalla tua camera" aveva accentuato le ultime due parole.

"Non è colpa mia se ho dovuto aspettare per averti tutta per me e guardarti mi sembra il minimo" si era accesa una sigaretta, la prima delle quattro della giornata "per di più fai anche delle facce carine quando sei concentrata, è colpa tua se mi distraggo"

La più giovane aveva tirato fuori un oggetto che non conosceva "a che serve questo?"

"È per fumare, puoi buttarlo. Tanto l'avrò usato mezza volta e nemmeno me lo ricordo" era andata ad aprire la finestra, osservando il giardino "forse dovrei comprare un barbecue di quelli giganti ed organizzare una bella festa all'insegna dell'alcol e del sesso sfrenato"

"Scusami?" Mina si era portata una mano al petto, visibilmente scioccata "devo ricordarti che sei fidanzata con me?"

"Infatti saresti tu la mia partner per la serata. Immagina: beviamo qualcosa, facciamo il bagno in piscina, poi mangiamo e nel frattempo beviamo qualcos'altro ed infine, dato che questa è casa mia, lasciamo le redini a qualcuno di fidato e noi ci chiudiamo qui dentro. È perfetto, divertente e caccia via ogni paura. Niente droghe, promesso"

Era andata accanto a lei e le aveva tolto la sigaretta, tentata di buttarla di sotto ma dalla quale si era lasciata attrarre. Non le piaceva affatto, però doveva ammettere che compiere il gesto le dava un senso di conforto "io ci sto, ma dubito che le persone che hai frequentato in questi anni vorrebbero partecipare ad una festa in cui si può soltanto bere"

"Pensavo a qualcosa di più intimo assieme alle nostre amiche, ho anche abbastanza stanze per ogni coppia e sarebbe un'ottima occasione per presentarmele" era toccato a lei togliere l'oggetto cilindrico dalle sue labbra "se continui così prenderai il vizio"

"L'idea della festa potrebbe essere carina, ti farò sapere cosa dicono le mie amiche e, per quanto riguarda la schifezza di cui ti sei riappropriata, ti assicuro che mi fa schifo e che non ci tengo ad esserne dipendente"

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