Capitolo Venticinque

90 9 73
                                    

Quella mattina Sana era andata al supermercato vicino casa per comprare un pacco delle sue merendine preferite, le quali erano reperibili soltanto in quel luogo normalmente frequentato da persone che potevano permettersi di spendere di più.

I soldi non erano di certo un problema considerata la sua famiglia benestante, ma le dava comunque fastidio dover sborsare una cifra considerevole ogni volta che necessitava di qualcosa in particolare.

Quel giorno, dopo aver afferrato l'oggetto dei suoi desideri, aveva deciso di fare un giro tra i vari scaffali per controllare se ci fosse qualcosa di nuovo e che potesse catturare la sua attenzione.

Cucinare le piaceva parecchio e quella sua passione era aumentata da quando aveva trovato la sua dolce metà: adorava l'espressione soddisfatta della sua ragazza ogni qualvolta le preparava qualcosa di buono, la faceva sentire bene.

Si era fermata quando in lontananza aveva visto una persona di sua conoscenza e l'indecisione aveva preso possesso di lei, dato che non sapeva se andare a salutarla oppure no.

La signora Park, sentendosi osservata, si era girata proprio nella sua direzione e, sorprendendo se stessa, le era andata incontro "quindi anche tu fai la spesa"

"Le sembra una cosa strana?"

"Sei di buona famiglia e sei anche molto giovane perciò credevo avessi qualcuno pronto a servirti come una principessa" si erano messe a camminare nella stessa direzione.

"Se volessi potrei assumere qualcuno senza problemi, però mi piace godermi le piccole cose della vita da adulta che vive da sola. Non è un peso fare le cose da sola, anzi mi fa sentire meno inutile"

La donna aveva annuito, mostrandosi quasi soddisfatta di quella risposta "già che sei qui potresti aiutarmi a tenere la busta del pane? Ho dimenticato di prendere il carrello e mi mancano ancora alcune cose della mia lista"

Le mani della rossa si erano subito adoperate per esaudire quella richiesta "che cosa le manca? In caso potrei andare a prenderle almeno uno dei cesti con le rotelle"

"Non ce n'è bisogno, devo comprare solo alcune cose per la cena di stasera" le aveva fatto cenno di seguirla e si era fermata poco dopo per scegliere alcuni dei suoi immancabili dolcetti "oggi ho voglia di cambiare"

Sana le era rimasta accanto, senza essere invadente o darle fastidio, e non si era permessa nemmeno di darle un consiglio su cosa avrebbe potuto provare di nuovo.

Dopo aver compiuto quella scelta incredibilmente ardua avevano ripreso la loro camminata silenziosa e a tratti imbarazzante, senza rivolgersi la parola neppure una volta.

La signora Park, essendosi fermata di nuovo per scegliere la pasta, si era voltata a guardarla "a te piace quella corta o quella lunga?"

"Non ho particolari preferenze, ma se dovessi scegliere penso che prenderei gli spaghetti. Posso chiederle come mai?"

"La mia migliore amica è fissata con la cucina italiana e mi ha passato alcune delle ricette che ha imparato perciò vorrei cominciare cucinando una pasta decente" aveva preso alcuni pacchi della tipologia menzionata dalla giovane, tenendoli ben saldi tra le mani "le polpette ti piacciono?"

"Sono una delle mie passioni più grandi" i suoi occhi si erano messi a brillare al solo pensiero "però non ho ancora imparato a farle"

"Ti insegno io, tanto stasera sei ospite a cena" non aveva atteso una risposta e si era diretta alla cassa a passo svelto "già che ci sei puoi fermarti anche a pranzo, se non hai qualcosa di meglio da fare"

"Posso davvero? Non le dà fastidio la mia presenza?" le era corsa dietro, rischiando di far cadere tutto quello che stava tenendo tra le braccia.

Un cenno di assenso era stata l'unica cosa che aveva ottenuto, poi la maggiore le aveva tolto ogni cosa per consegnarla alla cassiera, già pronta a prendere la sua carta di credito.

Wallflower Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora