Capitolo Dodici

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La villa in cui si stava svolgendo la festa era visibile anche da lontano grazie alle innumerevoli luci che erano state installate in giardino. La musica, poi, era talmente alta da aver fatto spaventare colei che di quel mondo capiva ben poco.

"Sentiti libera di chiedermi di andare via, va bene? Vedilo come un esperimento inerente al tuo lavoro" Chaeyoung era stranamente quella che stava indossando dei jeans strappati, dato che aveva preferito che fosse la sua amica ad indossare una gonna.

Infatti le mani di Mina erano sempre occupate a tenere fermo l'indumento che, purtroppo per lei, non copriva poi così tanto "il fatto che mi senta già a disagio non vale come lamentela, vero?"

"Prima provaci, è un po' come quando vai a conoscere una persona nuova da seguire: c'è chi è tranquillo come la tua adorata vecchietta e poi ci sono persone sbandate come me. Usa la tua capacità di adattamento e andrà alla grande"

"Sbrighiamoci ad entrare se non vuoi che finisca il poco coraggio che mi è rimasto" non aveva protestato quando una mano aveva stretto la sua e, anche se non ne aveva voglia, si era lasciata guidare all'interno dell'abitazione.

Stando all'orario, ovvero le dieci passate, quella festa era cominciata un'ora prima e i segni erano evidenti: c'era un sacco di gente che stava ballando al centro dell'enorme salotto, mentre altri se ne stavano sui divani a sbaciucchiarsi con la prima persona che capitava. Altri, invece, si erano mossi in modo goffo per raggiungere il piano superiore.

La rosa sembrava essersi liberata da ogni peso della vita "vieni, prendiamo una birra"

"Non rischiamo di trovarci qualcosa dentro?"

"Non se siamo noi ad aprirle" aveva usato i capelli per rimuovere il tappo ad entrambe le bottiglie di vetro, poi ne aveva consegnata una alla sua amica "è la prima volta che beviamo qualcosa che non sia succo di frutta, stiamo facendo progressi"

"A dire il vero io sarei astemia" la sua convinzione non era poi così tanta e le era bastato guardarsi intorno per capire che bere sarebbe stato di aiuto per affrontare quella festa.

Un ragazzo molto alto si era avvicinato a loro e, si vedeva chiaramente, era parecchio ubriaco "finalmente sei arrivata, non ci speravo più!"

Chaeyoung aveva quasi finito la sua prima birra e si stava già muovendo al ritmo della musica "non mi sarei persa la tua festa di compleanno per niente al mondo. Tanti auguri Jack"

Jackson, così si chiamava, le aveva schiaffato qualcosa sul palmo della mano e, prima di andarsene, aveva fatto l'occhiolino a colei che non aveva mai visto prima "divertitevi bellezze!"

"Che cosa ti ha dato?"

"Niente di importante" si era sbrigata a nascondere la bustina in tasca, rivolgendole un sorriso "ti va di scatenarti un po'?"

"Vai tu, io preferisco restare qui a guardare"

La maggiore aveva annuito "d'accordo, ma se ti becco a guardare un'altra donna la uccido"

Mentre l'unica persona che conosceva si stava divertendo in mezzo agli innumerevoli corpi sudati, Mina era rimasta a sedere su uno sgabello, un po' stordita dal poco che aveva bevuto.

Finita la bevanda si era guardata intorno alla ricerca di altre birre sigillate, trovando soltanto una bottiglia senza etichetta nel frigorifero. Le era bastato rimuovere il tappo per sentire un odore dolciastro e vagamente fruttato.

Solitamente avrebbe diffidato di qualcosa che non conosceva, ma la birra le aveva messo una gran sete e dell'acqua non ce n'era traccia così, senza riflettere, si era attaccata direttamente al contenitore di vetro.

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