Capitolo Ventuno

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"Ragazze, vi presento Yeona" Minjun era elettrizzato all'idea di mangiare tutti insieme per la prima volta "la mia fidanzata"

La donna aveva rivolto un breve inchino ad entrambe le giovani, sorridendo con la stessa felicità del suo compagno "ho sentito tanto parlare di voi e non vedevo l'ora di conoscervi. Spero che andremo d'accordo"

Jeongyeon si era lasciata contagiare da quell'atmosfera quasi di festa "siamo contente anche noi, davvero"

L'unico uomo stava fissando la maggiore delle sue figlie, la quale era imbronciata e non aveva aperto bocca nemmeno per respirare "tesoro, ti senti male?"

"Va tutto bene, andiamo a tavola? Sto morendo di fame"

Si erano messi a sedere ai soliti posti, lasciando quello vacante alla loro ospite, il quale si trovava proprio di fronte alla ballerina. Non che la odiasse, però la considerava una minaccia all'equilibrio della loro famiglia.

Stava pensando ad un modo per farla scappare come aveva fatto altre cinque volte in passato, solo che non aveva più l'età di correrle incontro per rovesciarle qualcosa di olioso sul vestito.

Sua sorella le aveva dato un leggero calcio da sotto al tavolo per farle capire di dover cambiare espressione ed atteggiamento, optando poi per attirare l'attenzione su di sé "fai lo stesso lavoro di papà o vi trovate soltanto nella stessa agenzia?"

"Tuo padre è una delle figure più importanti e paragonarmi a lui sarebbe una mancanza di rispetto, ma diciamo che sto aspirando a superarlo" aveva lanciato un'occhiata al suo innamorato, prendendogli la mano.

Momo non si era trattenuta dal fare una faccia disgustata "mi sta passando l'appetito"

A rimproverarla con gli occhi era stato Minjun, tanto che le aveva fatto cenno di seguirlo in salotto "potresti almeno fingere di essere felice per me? È una brava persona ed ho aspettato a presentarvela perché volevo esserne certo"

"Non sto facendo nulla, se ci pensi l'ultima che hai portato a casa si è beccata degli insetti nella borsetta quindi non vedo di cosa dovrebbe lamentarsi quella lì"

"Tengo davvero a lei e mi piacerebbe sposarla quando saremo entrambi pronti" era la prima volta che lo diceva ad alta voce "se non hai intenzione di provare almeno a conoscerla gradirei che ti astenessi dal fare commenti non graditi, ci siamo capiti?"

"Stai preferendo una donna a me"

"Non è assolutamente questo e lo sai benissimo. Una fidanzata non può prendere il posto di mia figlia e credevo di averlo messo in chiaro sin da quando sei nata. Non ti basta sapere che ti darei il mio cognome per renderti legalmente la mia bambina? Te l'ho proposto tante volte"

"Lo sai che tengo molto al cognome di mamma, ormai sono l'ultima rimasta ad averlo"

"E nutro un profondo rispetto per questo, ma non penso di aver mai peccato così tanto come padre da meritare di stare da solo per il resto della vita. Ho amato tua madre e la amo ancora, quella che ho nel cuore è una ferita che non guarirà mai, però necessito anch'io di sentirmi amato in quanto uomo"

Gli occhi di Momo si erano riempiti di lacrime "mi dispiace papà, sono proprio immatura. Va bene, voglio conoscere la tua fidanzata" l'aveva abbracciato brevemente, poi era tornata a tavola.

Yeona l'aveva guardata con una preoccupazione genuina "ti senti poco bene? Sembri sul punto di piangere"

La mora, con sorpresa di tutti, le aveva rivolto un sorriso "sto alla grande, le mie sono lacrime di felicità. Hai già assaggiato la carne? Ti consiglio uno di questi pezzi più chiari, sono i più saporiti e di solito li rubo tutti io, ma ti concedo di fare a metà"

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