「capitolo tre」

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Taehyung continuava a bere il suo drink mentre ascoltava i discorsi dei due Alpha.

Il nuovo arrivato era indubbiamente affascinante in quei jeans neri e stretto che fasciavano le cosce muscolose e la camicia bianca e aperta fino a metà, mostrando il petto liscio e muscoloso.

Aveva notato i tatuaggi sulle braccia e sulle mani, i piercing sul viso, quel dannato anellino che continuava a mordicchiare con i denti bianchi.

Il labbro inferiore era più gonfio di quello superiore, Taehyung si soffermó a pensare che sarebbe stato bello succhiare quelle labbra in un bacio.

Ma a quanto pare, non era tutto oro quello che luccicava, perché quel ragazzo insolente continuava a chiamarlo piccolo omega, evitando il suo nome, e a lui dava un fastidio enorme quando persone come lui, Apha, accentuavano il distacco sociale.

Sapeva di essere bello, infondo Jeongguk continuava a mangiarlo con gli occhi, se n'era accorto immediatamente, ma ovviamente, da buon ragazzo misterioso, raramente faceva unire i loro sguardi.

I feromoni del ragazzo al suo fianco erano così buoni e intensi, che quasi gli girava la testa, tabacco e vaniglia un connubio che stava amando più del previsto.

“Balliamo?” gli domandó dal nulla, Jeongguk, mentre si alzava e sistemava i pantaloni.

Taehyung aggrottó le sopracciglia, piegando la testa di lato mentre lo osservava.

Aveva bevuto già due bicchieri di un cocktail all'apparenza buonissimo e sembrava lucidissimo.

L'alpha gli tese la mano, aspettando che Taehyung gliela prendesse.

Ma Taehyung pensò invece di alzarsi e prenderlo per mano, trascinandolo verso la pista.

Ovviamente, non poteva trascinare un alpha grande e grosso, Jeongguk lo assecondó solamente.

Nessun omega aveva mai fatto una cosa del genere, troppo intimoriti.

“Ora balliamo, ma se mi chiami un'altra volta piccolo omega puoi anche scordartelo” gli disse ad alta voce, per farsi sentire nel marasma di musica e persone,quasi svirdandosi che gli alpha avessero un udito più sviluppato di tutte le altre persone.

Sei caparbio, eh?”domandó Jeongguk, prendendolo per i fianchi, così da stare più vicini, facendo mischiare i loro profumi intensi fra di loro.

“Più di quanto immagini” rispose, portando le braccia al suo collo, iniziando ad oscillare lentamente al ritmo della canzone più dolce e pacata.

Sembrava fossero in una bolla.

L'alcool mi sta dando alla testa” mormorò Taehyung appoggiando la testa nell'incavo del suo collo, vicino alla sua ghiandola dove i feromoni venivano sprigionati.

Ballavano lentamente, muovendo i fianchi tra loro, accendendo una fiammella nei loro corpi.

Ma si sa, le bolle scoppiano in fretta.

“Possiamo andare direttamente in bagno” disse Jeongguk portando le mani verso i glutei sodi del ragazzo.

Taehyung si irriggidí appena, alzando lo sguardo nel suo.

“Così ti scopo bene come piace a voi omega,mh?”domandó accennando una risatina furba.

Una frase che in quel contesto, con quella musica, era davvero fuori luogo.

A Taehyung girava la testa.

Si allontanò velocemente da lui, vedendoci quasi doppio.

Un solo drink non gli aveva mai fatto quell'effetto lì.

“Per chi mi hai preso?” domandó tenendosi la testa, mentre la scuoteva.

“Guardati, mi sembra abbastanza esatto per cosa ti ho preso” gli disse alzando un sopracciglio dove un piercing brillava.

A quel punto, Taehyung, pensò che quello fosse uno degli Alpha più viscidi che avesse mai incontrato nella sua intera esistenza.

“Puoi anche sognartelo che verrò a letto con un alpha vile come te" sputó Taehyung in uno stato di ebrezza, vedendo un sorrisino  incorniciare il viso di Jeongguk.

“Vedremo tra qualche settimana, piccolo omega.” gli rispose mentre Taehyung tornava velocemente al suo tavolo, scontrandosi con diverse persone, prima di vedere in lontananza Jimin, palesemente a disagio dalle avancés di Jackson.

“Jimin.. Andiamo via, dai” disse Taehyung deglutendo appena, con la gola secca, prendendo velocemente la sua borsa.

“È successo qualcosa Tae?” domandó subito, alzandosi.

Non era da lui andarsene appena a mezzanotte, Taehyung restava fino all'alba a divertirsi.

“Cosa? Io-no, andiamo e basta” rispose con la testa che girava come in un vortice.

“Ti accompagno?” si propose Jackson, sistemandosi il cappellina rosso che indossava.

“No..sta con il tuo amico” gli rispose prendendo Jimin per il braccio.

Non salutarono nemmeno, uscendo velocemente da quel posto diventato assillante.

“È successo qualcosa con Jeongguk? Ti ha fatto qualcosa? Giuro che lo ammazzo” disse Jimin prendendo le chiavi della macchina mentre Taehyung camminava al suo fianco con in testa e nelle narici il profumo che lo stava facendo impazzire.

“No, sono solo stanco..” gli rispose cammiando verso la macchina dell'amico.

Jimin non fece altre domande, se avesse voluto dirlo, gliel'avrebbe sicuramente già detto, pensando più a guidare che ad altro.

Destinazione, casa.

-
Taehyung é rimasto un po' scioccato dalle parole di Jeongguk, voi come avreste reagito al suo posto?

-Hera.

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