「capitolo trenta」

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Jeongguk non ebbe nemmeno il tempo di avvicinarsi di più all'auto che quella partí, lasciandolo più confuso di prima.

Chiedendosi perché mai la madre dell'omega fosse andata a prenderlo, scappando, in un certo senso, via da lì velocemente.
Con le mani in tasca e l'espressione corrucciata entrò nel bar, vedendo l'amico che come lui aveva un espressione confusa e quasi amareggiata.

"Hoseok? Taehyung sta bene?" domandó piegando di lato un po' la testa mentre l'amico si avvicinava lentamente, tirandogli poi un pugno in faccia che non si aspettava minimamente.
Jeongguk spalancó gli occhi, mentre un po' di sangue scorreva dal suo naso e immediatamente reagí a quell'azione, ricambiando il pugno.

Non si aspettava che uno dei suoi migliori amici, quel giorno, l'avrebbe picchiato così dal nulla senza nemmeno una ragione.
Dei clienti e i dipendenti dell'alpha subito si alzarono, cercando di staccarli.

I due se la stavano dando si santa ragione, tirando pugni che avrebbero già fatto svenire beta e omega, il moro sanguinava dal naso mentre il castano aveva una ferita sullo zigomo, causata all'anello dell'altro.
"L'hai messo incinto! Brutto stronzo!" urlò la voce melodiosa di Hoseok, ormai rotta dalla rabbia mentre Jeongguk lo sovrastava "Ma che stai dicendo?!" rispose mentre qualcuno lo toglieva da sopra l'altro "Hai messo incinto Taehyung! Non ti vergogni?" domandó mentre le vene del collo diventavano più grandi dalla rabbia, Jeongguk spalancó gli occhi a quell'affermazione, non capendo a pieno le sue parole.

"Cosa stai dicendo, hm? Quello che l'ha messo incinto sei tu!" rispose cercando di liberarsi da quell'uomo che lo stava trattenendo "Scherzi vero? Oh Luna io l'ho toccato una volta! Una! E nemmeno un giorno fa, dimmi com'è possibile eh? Sei tu il padre di quel bambino e nemmeno lo sapevi? Te lo sei scopato come se fosse una di quelle puttanelle con cui vai a letto? Eh,Jeongguk,dimmi?!" domandó sputandogli in faccia la verità.

Taehyung era incinto e lui era il padre.

Le ginocchia di Jeongguk cedettero un po', mentre quella notizia lo travolgeva come un onda alta diversi metri.
"Io non lo sapevo.." rispose scuotendo un po' la testa, deglutendo rumorosamente "Devo andare da lui" mormorò tra sé e sé senza sentire la voce dell'altro continuare a parlargli e incolparlo di cose che a parer suo, non aveva fatto.

Si liberò dall'uomo e uscì velocemente dal locale, non sapeva nemmeno dove stesse andando Taehyung, se a casa o all'ospedale, non sapeva niente in quel momento, non poteva nemmeno chiamarlo, alla fine dei conti loro due non erano niente, solo che sconosciuti che avevano passato pochi momenti insieme e proprio quei momenti, li avevano messi entrambi in quella situazione così scomoda.

"Forse stavano andando a casa.." parló ad alta voce, mordicchiandosi le labbra "Beh tentare non nuoce no?"sì domandó poi,prima di annuire e camminare velocemente per prendere la sua automobile e guidare verso casa Kim.

"Taehyung vuoi un bicchiere d'acqua, tesoro?" domandó la madre mentre il figlio si andava a sedere sul divano, sospirando, il padre era a lavoro ed i tre omega erano da poco arrivati a casa.

"No mamma, va bene così, mi riposo un po' sul divano e poi andrà meglio" rispose facendo un sospiro profondo "Va bene tesoro mio, dimmi però se vuoi qualcosa, ok?" domandó sedendosi al suo fianco e accarezzandogli le cosce lentamente, cercando di calmarlo,voltandosi poi verso Jimin "Tesoro, vai a comprare un test di gravidanza va bene?" domandó facendolo annuire e uscire nuovamente per andare in farmacia.

"E se non uscisse una risposta? Andremo a fare una visita o lasciamo le cose..così come stanno" domandó mentre si torturava le dita, tirando le pellicine in uno stato d'ansia.

"Beh, certo che sì, faremo altri approfondimenti in tal caso ma tu devi stare tranquillo, ci sono io, c'è Jimin e c'è anche papà, gli parlerò io e beh..c'è anche il padre del bambino no? Glielo dirai a Jeongguk o come si chiama quel ragazzo lì, no? Infondo è giusto avvisarlo" domandó aggrottando un po' le sopracciglia mentre Taehyung scuoteva appena la testa "No, assolutamente, Jeongguk non lo deve sapere, non accetterà mai né me né mio figlio, quindi non ha nemmeno senso parlargliene, perderemo solo tempo ed io ci rimarrò male.." gli spiegò mentre il cuore gli batteva velocemente nel petto.

"Ma tesoro mio.." mormorò scuotendo un po' la testa, prima che qualcuno bussasse alla porta, lei si alzò, portando una mano tra i capelli e sistemandoli un po' "Chi è a quest'ora.." borbottó cammiando verso la porta e guardando dallo spioncino della porta e vedendo l'uomo, si voltò velocemente verso il figlio senza dire nulla e aprì la porta, probabilmente Taehyung gli avrebbe detto di non aprirgli,Jeongguk subito aprì la bocca dicendo:"Signora, devo parlare con suo figlio" che gelò il sangue nelle vene dell'altro.

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So bene vi ho fatto aspettare tantissimo tempo per questo capitolo che per molti sembrerà poco e niente ma comunque è il quinto anno per me, non ho più il tempo di un tempo, scusate per il gioco di parole.
Spero comunque vi piaccia questo capitolo, aspettatemi per altri capitoli!
-Hera

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