Dorothy

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Stavo piangendo nel mio luogo preferito, una scogliera che affacciava sulla spiaggia del paesino in cui sono cresciuta.
Osservavo gli scogli che luccicavano bagnati dal mare mentre il sole calava.
Stavo distruggendo me stessa.
Ero lì perché avevo dimenticato come si facesse a respirare e speravo che i ricordi potessero aiutarmi.
Quando l'ansia mi assaliva avevo bisogno di uno sfogo e quello era perfetto.
Amavo quel luogo perché mi piaceva sporgermi dagli scogli, ma soprattutto mi piaceva che quell'azione fosse così pericolosa.
Il rischio mi calmava e non era di certo un abitudine sana quella che avevo, del resto non era nemmeno l'unica cosa strana che io facessi.
Avevo desiderato così tanto buttarmi giù da quell'altezza, ma non ne avevo mai avuto il coraggio.
Così mi limitavo a fissarla e, nel profondo, speravo di cadere giù per errore.
Ero molto codarda, ma non lo avrei mai ammesso a nessuno.
Il fatto che fossi ancora in vita mi permetteva di fare solo una cosa, ovvero rovinare quella degli altri.
Fra le mani stringevo una piccola poesia impregnata dalle mie lacrime.
Erano ore che piangevo senza smettere ed era giusto che lo facessi.
Quella sarebbe stata l'ultima volta che lo avrei fatto perché ero ancora una bambina. Sapevo che quella notte sarei diventata qualcun altro, sarei cresciuta e avrei smesso di subire. Finalmente sarei diventata un'adulta e sarebbe stato il mio turno di rovinare la vita degli altri.
Solo i bambini piangono, Dorothy.
E tu sei una bambina solo perché piangi e sogni ancora,
ma io ti renderò adulta.
D'un tratto decisi di gettare il mio foglietto, che planò nel vento fino a quando non lo persi di vista.
Abbandonai lì una ragazzina, che avrebbe tanto voluto che qualcuno leggesse ciò che aveva scritto.
La bambina, una volta cresciuta, sapeva che non sarebbe mai accaduto.
Ma questo non mi intristiva, perché ho sempre saputo che i colori non esistono.
Il sole abbandonò definitivamente il paesaggio, facendo spazio alla luna e ai pianti delle sue figlie stelle.
Nessuno dovrebbe evitare la luna e il suo cielo solo perché sono tristi, le persone dovrebbero imparare a capirli e a trovare la felicità che hanno dentro.
Dorothy, 10 agosto 1989, ore 20:10
    Notte di San Lorenzo

I colori non esistono Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora