Stavo aspettando il pullman delle 18:30.
Non ero ancora tornata a casa perché avevo preso un caffè con le altre nel bar all'angolo.
Era stata una giornata frustrante, non sopportavo più le lamentele di Alyssa.
Qualsiasi cosa facessi le andava male, mi passava anche la voglia di uscirci con quelle.
Ben presto il cielo si ingrigì e cominciò a piovermi addosso.
Merda, avevo appena fatto lo shampoo!
Sospirai e tentai di ripararmi accostandomi vicino alla parete della pensilina, ma non servì a molto a causa della folata di vento che mi colpì dritta in viso.
Aspettai ancora qualche attimo, erano le 18:36.
Speravo che i mezzi fossero solo in lieve ritardo e che presto il bus sarebbe passato a prendermi.
Non sarei potuta tornare a casa a piedi perché era troppo distante da lì, e, in ogni caso, non sarebbe stata una buona idea farlo con quella bufera.
D'improvviso scorsi una figura avanzare svelta nella mia direzione.
<È già passat-> soffiò ansimante la ragazza prima ancora di guardarmi.
<No, tesoro, non è ancora passato. Altrimenti non avrei rischiato di rovinare la piega qui sotto per un'altra ora> la presi in giro e Renée trasalì imbarazzata.
Assottigliò gli occhi guardandomi in cagnesco, non mi sopportava proprio.
<Ancora tu? Ma mi lasci in pace?> borbottò.
Io risi e la invitai a prendere posto affianco a me sulla panchina.
Lei decise di sedersi solo a causa dalla pioggia, ma in altre circostanze non lo avrebbe fatto perché ero certa che preferisse evitarmi.
Mi concessi un momento per osservarla, aveva un viso abbastanza particolare, i suoi lineamenti erano molto marcati ma anche perfettamente proporzionati.
Gli occhi invece mi avevano incuriosita sin da subito.
Mi sembravano due specchi, erano così chiari da sembrare innaturali.
<Sono tuoi o li tingi?> chiesi.
<Cosa?> Fece lei, stranita.
<I capelli, cosa sennò?> la incalzai.
<Sono miei, zia Meredith non me li fa tingere> quella piccola confidenza mi strappò un sorriso.
<Sono belli, all'inizio credevo fossero di un castano scuro. Poi, con il sole, ho notato delle sfumature rossastre. Non ho idea di che colore siano, forse tipo morgano?> Stavolta fui io ad imbarazzarmi del fatto di averle rivelato i miei pensieri.
<Fai anche la parrucchiera oltre che la pettegola> mi sbeffeggiò ignorando la mia domanda, io distolsi lo sguardo.
<Mia zia è una parrucchiera, però, come ti ho detto, non mi permette di tingere ne di tagliare troppo i capelli. Per questo motivo ce li ho così lunghi> le facevo talmente pena che aveva appena cominciato a parlarmi, d'altronde cos'altro potevamo fare da sole sotto quella pensilina?
<È vero, ti arrivano fino alla base della schiena. Ce l'hai sempre in bocca questa zia Meredith eh?> feci una pausa. <Deve essere qualcuno di importante per te>.
Il pullman arrivò in quel momento, dopo un ritardo di più di venti minuti.
La nostra chiacchierata terminò con lo strigliare delle gomme sull'asfalto umido.
![](https://img.wattpad.com/cover/349826963-288-k585914.jpg)
STAI LEGGENDO
I colori non esistono
Ficción GeneralRenée è una ragazza da un carattere particolare. Il suo passato l'ha resa spigolosa e riservata ma anche molto più forte e intuitiva. Dopo essersi trasferita in un nuovo stato con la sua zia parrucchiera, l'unica cosa che vorrebbe è essere felice e...