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"Hei... scusa per ieri se sono stata... ehm... un po' scontrosa..." mormorò Cris a voce bassa appena si accorse del mio risveglio, inclinando leggermente il capo fino a guardarsi la punta delle All Star rosse.
Inizialmente la guardo perplessa, sbadigliando e strofinandomi gli occhi.
Poi sgranai gli occhi e saltai in aria "Oddio no, ma secondo te? Apparte il fatto che era sera, e probabilmente eri stanca, anche l'infermiera non è stata particolarmente flessibile"
Rise. Si mise a posto i capelli e mi porse la mano.
"Piacere, sono Cristina, ma nessuno mi chiama così, di solito mi chiamano Cris"
"Ed io sono Isabella, ma chiamami Isa"
"Okay... senti... ora io vado a farmi un giro perchè non c'è mai nulla da fare qui, mi accompagni?"
"Si dai così..." non feci in tempo a finire la frase che si presentò una donna sulla quarantina d'anni alla soglia, aveva capelli castani chiari corti, leggermente lisci, portava una camicia bianca aperta che copriva leggermente il camice verde che indossava al di sotto di questa.
Irruppe nella stanza con passo svelto e deciso. Mi guardò e chiese "Isabella Maggiora?" Io annuii col capo "Bene, io sono la dottoressa Lisandri, dobbiamo fare delle analisi, quindi niente giretti per l'ospedale oggi" guardò Cris con una finta espressione seccata e poi mi squadrò nuovamente "Dove sono i tuoi genitori?"
"Ieri erano qui, ma sono andati via verso sera"
"Benissimo... te resta qui, a breve arriverà un'infermiera a prenderti per accompagnarti a fare queste analisi, aspettala qui, va bene?"
"Certo" dissi mentre la dottoressa usciva velocemente dalla stanza

Ad un passo dagli addiiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora