Solo dopo aver finito di cenare mi resi conto che, sopra il vassoio, vi era appoggiato un bigliettino bianco. Lo presi lentamente, lo aprii e lo lessi a bassa voce, ancora sotto gli occhi vigili dell'infermiera che mi stavano osservando felici, come se io o qualcosa attorno a me le ricordasse qualcosa, qualcosa che la faceva felice ma di cui l'avevano privata.
Sul foglio bianco c'era scritto con un pennarello blu:
"Per piacere non avercela con Cristina... anche se non ti ha salutato è una brava ragazza, anzi lei non ti ha salutato perchè era alle prese con... beh col cibo e lei... non ci va molto d'accordo, non so se capisci... stalle vicino".
E poi aggiunse: "Comunque ora va a dormire... il sonno combatte le malattie, ogni genere di malattia" poi Cristina in tono seccato aggiunse "E poi ci sono cose che chiamano malattie ma non lo sono, che la perdita del sonno è un sintomo stesso... poi si chiedono come io non riesca a guarire...!"
L'infermiera le accarezzo i capelli e le baciò la fronte
"Certo che guarisci Cris, devi solo metterci tutta te stessa... ma ce la fai, soprattutto perchè la nostra Cris è la 'femmina' del nostro Leone, è una Leonessa"
Leone? Leonessa? Che voleva dire? Pensando a questo dilemma, senza accorgermene nemmeno, mi addormentai.
