Un silenzio echeggiò per la stanza. Tutti sembravano intenti nel far qualcosa. Toni fingeva di riordinare qualcosa, Vale finse di essere stato chiamato, ed io iniziai a provare uno strano interesse per i miei piedi. Come se non fosse successo niente.
Apparte Cris, che ci squadrava tutti in modo ostile.
Davide ci guardava divertito, ma provando anche leggermente pena.
Questa falsa andò avanti solo per pochi secondi, finchè non si sentì sbattere una porta, assieme a tanti passi veloci.
Cris era uscita fulminea dalla stanza, Vale si girò con una mano tra i capelli e l'aria piuttosto disperata.
Iniziai a non capirci più nulla, probabilmente sbiancai dato che Toni mi si avvicinò preoccupato "Stai bene?" Mi chiede svelto "Mi fa male tutto..." mi lamento prima di abbandonarmi al sonno di quasi una giornata intera, risvegliandomi quella sera, senza più dolori, solamente stordita, con attorno i nove ragazzi.
Leo, Vale, Toni, Rocco, Daniel, Flam, Nina e Cris, e ovviamente Davide. No aspetta. Leo non c'era.
"Finalmente ti sei svegliata" disse Vale allegramente
"Ehm... si... dov'è Leo?"
L'atmosfera si fece più tesa, Cris boccheggiò prima che Nina potesse dirmi tutto l'accaduto, era stato ancora male, ora i ragazzi non sapevano nemmeno se era in coma o era morto, non li facevano entrare nella sua stanza.
"Probabilmente se non ci fanno entrare..." bisbigliò Rocco incerto "è perchè è vivo e non è in coma..." esitò poi riprese a parlare "temiamo che sia in pericolo di morte... però sicuramente non è morte certa, oppure cel'avrebbero fatto vedere, e nemmeno in coma. Comunque sia ormai non è nemmeno più nella sua stanza, l'hanno portato in una stanza di ricovero con altri pazienti che rischiano la fine" deglutì pesantemente. Un ragazzo di soli dodici anni costretto a perdere uno dei suoi migliori amici, un altro. E poi la piccola Flam, chissà se aveva conosciuto Davide, solo nove anni e perdere qualcuno di caro, non un parente, ma un caro amico... O peggio, solo nove anni e sapere di correre il rischio di perdere anche se stessi. Per tutti noi, meno di vent'anni e, in un battito di mani, non poterli più raccontare. Ci vuole un bel coraggio per vivere così, ma io non so se ne ho.
