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"Oddio... scusami... non volevo..." dissi dispiaciuta. Mi guardò e scoppiò a ridere. "Che ci facevi in quella stanza?" "Si da il caso che sia la MIA stanza!" Sbuffai.
Lui rise. Ma perchè ridevano tutti? E soprattutto, perchè ridevano tutti in modo bellissimo?! Okay, stavo perdendo colpi. Probabilmente era solo perchè quel posto mi ricordava terribilmente Davide. Il mio Davide. L'unico che era riuscito a farmi felice. E ci riusciva ancora. Anche adesso. Sempre. Non so come, era una sensazione strana, che a volte mi faceva anche sentire un non so chè di macabro accanto a me, altre mi rendeva solamente sollevata, mi faceva sentire al sicuro.
Ma non era questo il punto. Il punto è che il suo fantasma stava in qualche modo cercando a tutti i costi di farmi felice. E faceva bene. Ne avevo bisogno. Però la felicità, per me, è lui, solo ed esclusivamente lui. Ma ogni altra risata, davanti a me, mi piaceva quella di Cris, di Toni, di Leo e Vale... era qualcosa di strano.
"Scusa... ci sei?" Disse Vale "Eh...? Si scusami stavo pensando" "Beh allora ti lascio ai tuoi pensieri" si girò "No no, Vale, fermo, stai pure qui" "Scusa... ma te come lo sai il mio nome?" "Beh... quando Leo era al telefono... ha detto Vale... e quando sei arrivato ho immaginato fossi tu... mi sbaglio?" "No." Disse. Inizialmente sembrava arrabbiato, poi rise e aggiunse "Dai, vieni, ti faccio fare un giro"

Ad un passo dagli addiiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora