Seguii la dottoressa Lisandri fino al suo ufficio, sempre più terrorizzata.
Ci sedemmo entrambe, una davanti all'altra, nei lati opposti della scrivania.
"Allora, Isabella, come va?"
"Bene..." risposi timidamente
"Allora, abbiamo visto dei grandi miglioramenti. Sembra proprio che tu sia guarita, però non posso ancora dimetterti. Dobbiamo fare altri esami, dovrai stare in ospedale ancora una o due settimane, sempre se gli esami vanno bene. Anche perchè non hai ripreso del tutto le forze e vogliamo tenerti sotto osservazione alcuni giorni"
Sorrise e riordinò la scrivania. Si alzò in piedi e mi accompagnò alla porta.
"Torna in camera ad aspettare Toni, non mangiare nè bere nulla per il momento."
Ubbidì e Toni mi raggiunse dopo pochi minuti, iniziando uno di quei suoi strani discorsi che mi rallegrarò ncora di più.
Passai quasi tutta la mattinata ad aspettare di fare l'esame, parlando con quasi tutti coloro che incontravo. Non sono mai così. Non so cosa mi era preso quel giorno. Forse era per la notizia ricevuta. O per Davide, che mi seguiva quasi ovunque. Oppure per la sera prima. O chissà, forse c'era allegria nell'aria, forse mi sentivo che quel giorno sarebbe stato ancora più spettacolare, che una volta tanto non avrei rovinato tutto, come succedeva di solito, o forse perchè dentro di me avevo capito qualcosa, oppure chissà, che le buone notizie per quel giorno non erano ancora finite.
