A un tratto Vale mi guardò negli occhi.
"Vedi, noi otto e Leo facciamo parte di una specie di... gruppo. Leo è il leader di questo gruppo, io sono il viceleader, Toni il furbo, Cris la ragazza, Rocco l'imprescindibile, e poi c'era Davide... che era il bello. È morto un anno fa..." si fermò, nessuno parlò per qualche lungo secondo "Lo so" dissi con voce rauca guaedando Toni. "Lo conoscevi anche te?" Mi chiese Rocco "Riccio? Moro? Bellissimo? È morto di un problema al cuore? La madre è morta quando lui aveva quattro anni? Sì, lo conosco. Era il mio migliore amico" quasi piangevo, poi sentì di nuovo quella strana sensazione, la sua mano era sulla mia spalla. "Ma non c'eri al suo funerale..." disse Cris in tono piuttosto scontroso "I miei me lo hanno impedito. Dicevano di farlo 'per il mio bene' " lì scoppiai a piagere, guardando il pavimento.
Dopo pochi secondi alzai la testa e mi asciugai le lacrime e sorrisi.
"Comunque... voi siete in dieci in totale, contando Leo e Davide. Ma ne hai detti solo sei. Continua pure"
"Si, loro fanno parte del gruppo, ma non hanno un vero e proprio nome, sono solo i braccialetti rossi, come noi, e, per la cronaca, da qualche giorno siamo in undici" fece una strana occhiata allegra e prese un braccialetto rosso dalla tasca "Così sia fatto, così sia detto, così sia scritto. Watanka!" Mi legò il braccialetto al polso. Lo guardai incredula "È un onore per me... Ma me lo merito?" "Certo che sì" "Ma io non sono coraggiosa come voi..." "Invece sì, te lo si legge negli occhi. Anche se sono incerti sanno dicono 'Io non ho finito' " "È un onore" risposi di nuovo "Ma che vuol dire Watanka?" "È una formula magica" sorrise.
Si guardarono tutti e nove, Davide compreso, ed insieme a loro anche io urlai: "Braccialetti in alto, WATANKA"
