Nella mia stessa stanza c'era una ragazza sui diciassette anni, la quale aveva capelli sul biondo californiano, liscissimi e lunghi.
Sedeva davanti ad un vassoio e lo guardava come se questo fosse stato un alieno, come se contro quel vassoio avrebbe dovuto combattere per chissà cosa in cambio. Non alzò nemmeno gli occhi, anzi sembrava che si stesse nascondendo sotto i capelli, nascondendo dai nostri occhi. L'infermiera la rimproverò: "Cristina! Possibile che tu non abbia mangiato? Chiamo tua sorella se non mangi! Devo dirtelo tutti i giorni?" "Sisi ora mangio... ma la prego non chiami Carola!" "Cristina..." "Che c'è ora?" "Non la saluti nemmeno la tua compagna di stanza?" Mi spostai da dietro all'infermiera e le sorrisi "Ah si ciao..."
l'infermiera la guardò un po' arrabbiata, ma poi si girò e mi spiego alcune regole dell'ospedale e mi consigliò di mettermi tranquilla ad aspettare i miei genitori, tornò poco più tardi con un vassoio, sopra il quale c'erano alcune pietanze, non molto appetitose, ma tanta era la fame che mangiai come se quelli fossero i miei piatti preferiti.
