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Mentre tornavo in camera una ragazza chiaccherava dolcemente assieme a Cris, c'era qualcosa di familiare in lei... impossibile non poteva essere...
"Chiara?!" Esclamai sorpresa.
"Ciao Isa, come stai? Scusa se sono venuta solo adesso ma prima non sapevo assolutamente dov'eri..."
"Ma no, non fa niente. Anzi grazie di essere venuta" tra tutti lei non me lo sarei mai aspettato.
Non perchè non fossimo amiche, solo perchè lei aveva una specie di trauma con gli ospedali, e aveva sempre giurato di non tornarci. Eppure in quel momento era lì, davanti a me, strano ma vero.
Diciamo che tra l'altro noi due siamo quel genere di amiche che non passano ore e ore insieme e non sanno molto l'uno dell'altra, so soltanto che su di lei posso contare, ed eccone una prova, forse anche lei sa che su di me può contare.
"So cosa ti stai chiedendo" mi disse guardandomi negli occhi quasi mi leggesse nella mente "sono venuta qua perché volevo affrontare tutto questo, e riconosco che era una cosa stupida avere paura di tornare. Ma soprattutto perché so che per te è più dura, te sei obbligata a stare qui, e in pochi ti stanno aiutando"
Mi si spense la voce in gola "grazie" bisbigliai abbracciandola con le lacrime agli occhi.
Lei era stata ricoverata in ospedale poco più di due anni prima. In un incidente in macchina col fratello. Lui non cel'aveva fatta, era morto dopo poche ore. Lei era rimasta viva ed era rimasta in ospedale per più di un mese per riprendersi psicologicamente e fisicamente. Però da quel giorno non era più andata nè in ospedale nè era salita in macchina.
"Sono io che ringrazio te. Mi hai fatto capire che questo posto è pieno di vita e di ricordi che solo ora capisco che sono belli."
Sorrise ed iniziammo a parlare. Fin quando non arrivò Leo, e lei lo vide.

Ad un passo dagli addiiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora