" Imparare ad amarsi, è un'arte.
Cominciare a bastarsi da soli, un atto d'amore."

Nonostante le proteste di Caleb quel Natale comprai la cassetta delle lettere di babbo Natale. Il Natale era sempre stata la mia festività preferita e poter finalmente addobbare una casa tutta mia mi mandava letteralmente in tilt per l'eccitazione.

Era una cassetta postale rossa e bianca alta oltre il metro e cinquanta, illuminata da piccole lucine calde e davanti aveva un grosso cartello bianco con la scritta nera "La posta di babbo Natale". Caleb aveva insistito affinché non l'acquistassi, dicendomi che era un acquisto inutile e che avrei dovuto iniziare a crescere.

Ci sono fallimenti di cui ti rendi conto solo quando è troppo tardi, la nostra relazione aveva incominciato a naufragare e fallire molto prima che ci separassimo. Molto prima anche del tradimento.

Quella nostra relazione aveva iniziato a marcire lentamente, aveva iniziato a logorarsi silenziosamente sgretolando la bolla di cristallo di fasulla perfezione che avevo tessuto con cura su di essa.

Aveva iniziato a marcire ogni volta in cui Caleb aveva smorzato il mio entusiasmo facendomi sentire sbagliata, ogni volta in cui aveva fatto tacere una mia idea, un mio pensiero.

Ho preso troppo tardi coscienza e consapevolezza che la mia felicità fosse basata su quel poco che mi facevo bastare, coscienza che stavo amando per amor dell'amore senza comprendere che in realtà stessi sopravvivendo al posto di vivere.
Non ero felice, ero solo illusa.

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Avevo Liam di fronte a me a guardarmi in attesa di una risposta a quanto mi aveva detto.
Mi sentii calma improvvisamente sospirando, che senso avrebbe avuto alterarmi ancora?
<<Liam basta, tutto questo è ridicolo, tu non mi devi nessuna spiegazione, puoi fare quello che vuoi con chi vuoi, tu non mi devi niente>> dissi sicura mentre posavo lo sguardo sulla sua mano che mollava lentamente la presa sul mio polso rimanendo comunque fermo dov'era e cioè estremamente (troppo) vicino, poi continuai <<Non sapevo nemmeno ci doveste essere voi ragazzi qui quando abbiamo organizzato questo ritiro e, lo sai cosa è stato ieri Liam? È stato un anno dal mio matrimonio, ero venuta qui per restare in pace, per non avere materialmente il modo di pensare a nulla, e invece niente è andato come mi aspettavo e tu...>>

Lui incalzò subito inclinando la testa <<Io cosa Clary>> lo disse sussurrando, non parve una domanda ma più una affermazione. Sentivo il profumo del suo dopobarba, sentivo la profondità dei suoi occhi. Mi batteva il cuore, forte come un martello pneumatico, forte da non sentirmelo più dentro al petto. Mi stava soltanto guardando.

Sentivo che mi stavo scottando anzi mi stavo decisamente bruciando, ma cosa erano quelle emozioni che stavo provando? Non credevo avrei mai potuto sentirmi di nuovo in quel modo, ma poi pensandoci bene mi ci ero mai sentita così in fiamme con Caleb? Ma poi soprattutto mi chiedevo se avrei mai potuto fidarmi nuovamente di qualcuno, figurarsi di un tipo come lui.

Mi allontanai liberandomi dalla sua presa. <<Liam lasciami...ascoltami attentamente, io devo conoscere Will e devo farlo per Sofi, ma non voglio avere a che fare con te, o con nessun altro, io davvero non posso, io non ce la faccio, io... io non... non voglio>>.

Ero una codarda, una debole codarda che stava scappando da qualcosa che nemmeno sapeva cosa fosse. Non abbassò mai lo sguardo, quei suoi occhi sarebbero stati la mia rovina, me li sentivo addosso, me li sentivo dentro.
<<La tua tesi è sbagliata, quella che hai detto ieri di avere su di me, è una puttanata cosmica, non mi conosci nemmeno>> poi continuò <<Sofi mi ha detto quanto hai sofferto per i giudizi della gente, non posso credere che tu per prima abbia dato un giudizio tanto affrettato sia a Will che a di me...Sì, anche su Will perché ho visto come lo guardi, è come se lui fosse costantemente sotto esame ed io non lo avessi mai neppure iniziato per squalifica. È vero, non ci conosciamo ma non me ne dai nemmeno l'occasione>>.

Ti vedo quando chiudo gli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora