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La delusione è un tipo di sofferenza che riesce a lacerarti lentamente dentro.
Inevitabilmente durante tutto il processo avviene un cambiamento, una modifica, uno strappo.
Le aspettative disilluse sono le più complicate da curare.
Non si sa bene da dove abbia inizio, se dalla testa o dal cuore, probabilmente in parte da entrambe: la delusione ti cambia il modo di guardare il mondo, te ne cambia i colori, ti cambia i pensieri.
Bagna gli occhi e non sente ragioni, non si può placare: la delusione è indomabile.
Quando è rivolta ad un'altra persona non ti sarà possibile guardarla più allo stesso modo.
Quando è rivolta a te stesso ti porta a scivolare in un senso costante di inadeguatezza.
Forse quando smetteremo di giocare con le aspettative e coi paragoni saremo liberi dalla delusione. Forse un giorno impareremo a bastarci, ad accettare che siamo esseri impotenti che corrono frenetici come criceti in gabbia quando si tratta del destino: da quella consapevolezza nascerà forse la radicata leggerezza che ci permetterà di prendere tutto quello che arriva senza pretendere altro, senza aspettarci altro, senza farci deludere da altro.

Il suo sguardo cupo non annunciava niente di buono.
<<Andiamo in camera mia Clarissa, per favore>> mi aveva chiamato col mio nome per intero, superò Sofi e Will e si incamminò.
Non mi mossi. <<Se hai da dire qualcosa Liam, sentiti libero di dirlo qui, a tutti noi.>> controbattei.

<<Assolutamente no. C'è una sola persona alla quale voglio parlare e quella sei tu, se non ti interessa puoi anche rimanere dove sei>>. Disse allontanandosi mente saliva le scale. Guardai Sofi farmi cenno con la testa di seguirlo. Lo seguii controvoglia.
Entrammo in camera sua e per la prima volta notai una chitarra nascosta dietro alla poltrona. Non ebbi il tempo di pensare se fosse sua o se la sapesse suonare che l'aria si fece tagliente.
<<Liam, io...>> iniziai a parlare quando mi interruppe bruscamente. <<Non mi piace parlare del mio passato, non credevo di doverti già dar conto di relazioni passate per me alle quali tra l'altro non penso nemmeno più. Per me è un capitolo chiuso, sigillato. A cui non penso e di cui non parlo, fine della storia>>. Tagliò corto, come se bastasse.

Gli risposi subito <<Liam come ci siamo già detti in passato non ci dobbiamo proprio niente, ma è normale secondo te quindi? Aver lasciato, anzi abbandonato Soraya in quel modo? Senza spiegazioni? No, mi dispiace non ci posso credere, non l'avresti lasciata se l'amavi davvero>> gli dissi senza più fiato dopo. <<Cosa vuoi che ti dica Clary? Che stavo fingendo, che non l'amavo più da tempo, che in realtà stavo soltanto giocando con i suoi sentimenti? Mi dispiace ma non è la realtà>> rispose lui senza guardarmi. Mi tremavano le mani per il nervosismo.

<<Come sarebbe Liam? Non voglio che tu mi dica quel che voglio sentirmi dire, voglio che tu mi dica la verità. Che ti apra con me abbastanza da farmi comprendere chi tu sia veramente, appena penso di aver conosciuto qualcosa di te viene fuori che è solo la punta di un iceberg immenso di cui non so nulla>>. Sbottai. Non poteva davvero volersi chiudere in quel modo. Si alzò ed in tutta la sua altezza si ergeva ora di fronte a me, lo spazio nella stanza mi sembrava ridursi improvvisamente <<Tu vuoi che io ti spieghi il motivo per il quale me ne sia andato lasciando Soraya, annullando il fidanzamento, e ti aspetti che la motivazione sia abbastanza buona da permetterti ancora di guardarmi con gli stessi occhi, di non cambiare opinione nei miei confronti, di non paragonarmi a Caleb in qualche modo, tu pretendi da me un qualcosa di ingiusto>> stava esagerando.

Troppo. Stavo iniziando a sentire il peso di quel discorso, ma non avrei potuto tirarmi indietro, dovevo proseguire. Lasciandomi cadere le braccia lungo i fianchi esasperata risposi <<Beh magari sì Liam, è vero, ma vorrei soprattutto comprendere il motivo per il quale, dopo aver deciso insieme di ricominciare la nostra conoscenza nel modo giusto, dopo insomma... esserci aperti... tu comunque non abbia ritenuto opportuno farmi sapere che la persona con la quale bevevo allegramente un caffè fosse la tua ex ragazza. Insomma capisco bene quanto l'argomento "passato" possa essere complesso e spigolo da toccare Liam, e lo so bene... ma mai mi sono trattenuta né sottratta dal parlarti di Caleb o nel rispondere alle tue domande, eppure tu Caleb non lo hai mai neppure visto, invece io che avevo lei qui, di fronte a me seduta al tavolo. Non sapevo nulla su chi avessi di fronte veramente, non sapevo nulla di lei e non sapevo nulla di voi>> ripesi fiato <<Io non ho intenzione di giudicarti in base alla risposta che mi darai, però ho bisogno di capire chi sei, ho bisogno di comprendere il motivo per il quale l'hai fatto, ho bisogno di sapere per quello che si sta creando fra di noi che stiamo andando dalla stessa direzione, che sto dando la mia fiducia ad una persona che non mi abbandonerà all'improvviso, ma tu mi tagli fuori... non ti sembra un po' ingiusto il tuo comportamento Liam?>>.

Ti vedo quando chiudo gli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora