<<Raul guarda che se, e dico se, decidessi di restare per questi 10 giorni circa potrei tranquillamente pagarmi il soggiorno senza alcun problema>> decisi di dire.Lui sbuffò fermandosi, mi guardò <<Prima di tutto non dirmi puttanate Clarissa, io non sono mio fratello e sappiamo benissimo entrambi che hai già deciso che resterai qui. A fare cosa precisamente non lo so, forse ti piace farti del male da sola fingendo di non capire. In secondo luogo non servono i tuoi soldi, potresti solo renderti utile>> sentenziò freddo lui.
Quanto era diretto santi numi riuniti, non sapevo davvero cosa dire per non farlo alterare o non fargli avere un atteggiamento scontroso. <<Cosa intendi dire con "non sono mio fratello", non dico mica puttanate a tuo fratello>> dissi offesa mentre riprendevamo a camminare ancora in giardino avvicinandoci all'area colpita dall'incendio. Lui non mi guardò neppure quando mi rispose <<Questo non lo so e onestamente... non me ne frega proprio un cazzo. Intendo dire che, a differenza di Liam non giro intorno alle cose, se mi dici minchiate me ne accorgo e con me hai chiuso, in via definitiva, senza mezzi termini. Quindi ti conviene ricordarlo e iniziare ad essere schietta e sincera, se non vuoi farlo, quello è il cancello>>.
Certo che non era Liam, erano esattamente agli antipodi: uno per quanto scostante era risoluto, pacato, solare e premuroso, fin troppo attanagliato dalla necessità di dover fare la cosa giusta da riempirsi la testa di pensieri e dubbi, l'altro era scontroso, apatico, diretto, incazzato col mondo, presuntuoso e arrogante.
Raggiungemmo la serra. Era ridotta malissimo, neppure la struttura portante aveva retto. Trovammo Robert, il ragazzo del giorno prima intento a staccare i tralicci in legno portanti ormai distrutti.
Raul si avvicinò e velocemente lo aiutò nell'opera sradicando dal terreno il palo. Avevo già avuto l'occasione di ammirare la fisicità di Raul e mi aveva intimorito non poco la sua aura tenebrosa, ora che ne notavo la forza avevo aggiunto un altro tassello al quadro dell'inquietudine che provavo quando ci stavo vicino.
<<Quindi cosa dovrei fare?>> domandai.
<<Tra poco arriverà l'architetto Swhartz con il progetto per la serra, te ne occuperai. Sceglierai fra le opzioni che ti indicherà. Velocemente magari, e supervisionerai che venga sù come l'avevi immaginata>> mi spiazzò, era un'idea di Liam per tenermi buona? <<Come? Io non l'ho mai fatto Raul, mi occupo di amministrazione e marketing seduta dietro ad un pc, non sono certa di riuscirci e poi, ti fideresti della mia opinione così tanto?>> lo avvertii. Lui di tutta risposta fece spallucce e si voltò facendo danzare quel suo ciuffo biondo scuro. <<Non che immaginassi che il tuo lavoro fosse la designer di serre>>. Rispose secco.Faceva lo sborone, rispondeva brutalmente a tutte le mie affermazioni in maniera diretta, fregandosene dei modi. Bene, allora lo avrei ripagato con la stessa moneta. Stava facendo uscire un lato di me che difficilmente si mostrava.
<<Non ho ancora avuto il piacere di incontrare Soraya>>. Dissi secca anche io. Decisi di osare. <<Dov'è finita, tu lo sai?>> chiesi guardandolo con gli occhi a fessura. Si voltò lentamente, ora quegli occhi da serpente mi stavano fissando. Alzò un sopracciglio e rise finto <<Per me potrebbe anche stare bruciando all'inferno in questo istante esatto>>.
<<Oh ma wow Raul davvero che risposta cattiva... molto molto maturo. Non ti sembra di esagerare?>>. Chiesi seccata.Mi raggiunse veloce ed averlo così tanto vicino mi parve strano da impazzire anzi forse era proprio quella vicinanza che mi faceva impazzire, ad un soffio dal mio naso all'insù per ricambiare il suo sguardo, ad un battito dal non respirare più completamente, svettata su di me silente e silenzioso mentre restavo in piedi incapace di muovermi o allontanarmi, in preda ai miei pensieri. Lui era completamente diverso da qualsiasi altra persona, odorava di mentolo, rum ambrato e spezie piccanti. Si prese tutta l'aria. Mi solleticava i sensi ed allo stesso tempo li offuscava coi suoi penetranti occhi specchiati.
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Ti vedo quando chiudo gli occhi
ChickLitC'è chi dice che i sogni siano stralci di vite alternative che ci ritroviamo a vedere quando chiudiamo gli occhi, come spettatori silenziosi di un film di cui non conosceremo mai il finale. C'è chi pensa siano solo frutto dell'immaginazione e c'è ch...