13.

15 1 0
                                    


"Vivere nel passato non farà altro
che pregiudicarti il futuro."

In aereo avevamo tutti e tre posti distanti. Che fortuna.

Chi mai lo avrebbe detto che avrei viaggiato con loro due verso la stessa direzione?
A metà volo lui si sedette al posto rimasto libero accanto al mio. Lo vidi aprire bocca e lo fermai prima che emettesse anche solo un suono: <<Non voglio sentirti proferire parola Liam. Non c'è nulla, assolutamente niente che tu possa dire per migliorare la tua posizione. La verità è solo ed unicamente una: Soraya ha ancora molto potere su di te, se non fosse così...>> la indicai al sedile non abbastanza distante <<Non sarebbe qui. E dopo tutto quello che è successo io davvero non me lo spiego>> terminai sospirando.

<<Non è così, lei è una parte importante del mio passato ma...>> spiegò. <<Importante? Liam l'hai lasciata con in grembo un potenziale figlio tuo, mi hai detto di non essertene pentito, te ne sei andato senza contattarla più ed ora mi vieni a dire che lei è una parte importante del tuo passato? Tu non stai bene>>.

Sputavo parole avvelenate. Lui continuava a guardarmi, con quegli occhi chiari che avevo imparato a conoscere e che in quel momento parevano smarriti <<Mi dispiace Clary non potermi spiegare meglio, il fatto che io l'abbia lasciata e me sia andato senza pentirmene è una verità che non potrà mai essere cambiata ma questo non significa che io non ne abbia sofferto o che non provassi niente per lei. Non sono più riuscito a stare davvero con nessuna dopo di lei, nessuna prima di te>> disse.
Doveva essere una consolazione? Non capii. <<In altre circostanze mi sarei sentita fortunata, in questo caso mi sento solo un esperimento, un tentativo di metterti alla prova per comprendere se ti fosse passato quel "qualsiasi cosa" provassi ancora per lei Liam. E ci avevi anche creduto, che ti fosse passata, facendolo credere anche a me, però è bastato che lei apparisse per far sgretolare tutto come un'onda sopra un castello di sabbia. Come potrebbe andarmi bene una situazione del genere? Ti rendi conto che lei sia qui? Che le stai permettendo di andare da Raul? Caspita Liam io che la storia l'ho solo sentita raccontare e non l'ho vissuta personalmente ed ho seriamente timore di quello che accadrà quando arriveremo lì, e tu invece le hai permesso di venire. Come potrei mai accettare di creare un qualcosa con una persona tanto volubile e dipendente dall'influenza della sua ex?>>
chiesi brutale.

Abbassò lo sguardo. Non sapeva cosa dire, non sapeva cosa rispondermi. Sospirò <<Non ho mai voluto farti soffrire, ci tengo davvero tanto a te, a noi>> disse piano. <<Posso ancora credere a questo Liam ma abbiamo già capito che le cose non andavano e nel momento in cui stavamo per capire se si potessero in qualche modo gestire meglio è arrivato questo, è evidente tu tenga ancora anche ad altro>>.

Si alzò per tornare a sedersi al suo posto.
Non mi aveva detto che sapeva di voler stare con me, non mi aveva rassicurato circa il nostro rapporto, non mi aveva garantito che con Soraya le cose non si sarebbero evolute, aveva detto tanto altro senza però dire niente di quel che mi servisse sentire. Sprofondai nello sconforto, mi addormentai. Raggiungemmo Zurigo alle cinque del mattino del giorno successivo fra scali e ritardi. Era stato un viaggio traumatico e interminabile che avevo passato quasi del tutto nel più completo silenzio. Usciti dall'aeroporto un'auto ci attendeva. Liam si sedette davanti. Io e Soraya dietro. Lei infranse un paio di volte il veto di parola. La prima volta chiedendomi come stessi, la seconda scusandosi per la situazione. Falsa. Bugiarda. Non le avrei creduto mai.

Lo chalet non fu difficile da raggiungere, lo spettacolo devastante che ci aspettava invece fu complicato da guardare e accettare. Liam mi si avvicinò portandosi le mani al viso, distrutto dagli effetti dell'incendio che gli si mostravano davanti. Era peggio di quanto Raul avesse detto al telefono: l'incendio poteva anche essere effettivamente divampato dal giardino, ma si era esteso ben oltre l'ala est, il giardino non esisteva più, non c'erano più piante vive, gli alberi caduti ormai cenere e tronchi rotti, la serra coperta di lucine all'interno della quale vi erano ibisco, mandevilla, bouganville e orchidee che avevo amato, non esisteva più.

Ti vedo quando chiudo gli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora