Quando guardiamo il cielo notturno, in realtà stiamo guardando indietro nel tempo. La luce proveniente da stelle e galassie lontane ha viaggiato attraverso la vastità dello spazio per arrivare a noi, un viaggio che richiede anni, secoli o addirittura millenni. Ciò rende l'atto di guardare il cielo notturno un'esperienza profonda, che ci mette in contatto col passato.


<<No, non voglio andare via>> risposi guardandolo negli occhi.
<<Allora resta>> disse serio.
Annuii. <<Allora resto>>.
Si avvicinò rapido come una pantera verso la sua preda ma prima di essermi accanto...

DRÌN DRÌN

Ci interruppe il suono del campanello. Doveva essere la consegna delle pizze.

<<Potremmo non aprire>> commentò lui guardando male la porta.
<<Raul! È un fattorino con la consegna del tuo ordine, andiamo>> risi <<apri!>>.
Sbuffando si alzò e ritirò la consegna.
<<Che profumino>> dissi alzandomi.
<<E mi lasci così? Mi abbandoni per del cibo?>>
<<Sì, ho deciso che mangiare qualcosa in questo momento é decisamente l'opzione migliore>>
<<Non sono d'accordo>> decretò.

La pizza fu deliziosa, Raul sembrava voler terminare la cena il prima possibile.
Mentre terminavo l'ultimo trancio ricordai che non gli avevo ancora raccontato del mio sogno di lui da piccolo

<<Oh, quasi dimenticavo, sai che ho visto in sogno proprio ieri notte te e tua madre?>>
<<Me e mia madre?>>
Annuii <<Eri piccolo, un piccolo Raul con gli occhi di ghiaccio, e tua madre era bellissima. Era il giorno in cui a casa vostra tuo padre Anthon ha portato Liam>>.
<<Hai visto in un sogno una cosa che non riguarda te, interessante>>
<<Tu riguardi me>>
<<Certo, certo...hai ragione, scusa>>
Ridemmo insieme bevendo una birra, con la semplicità che ormai ci contraddistingueva.
<<Sai, penso di voler mangiare un po' di qualcos'altro adesso>> disse ad un certo punto.
<<Oh davvero? Tipo cosa?>> chiesi ammiccando.
<<Te lo faccio vedere, vado a fare una doccia, vieni?>>
<<Certo>>

Non avevo ancora avuto modo di entrare nel bagno di quell'appartamento e notare la stupenda e immensa doccia che si estendeva frontale lungo la parete più grande della stanza, rivestita in pietra fu solo la goccia che fece traboccare il vaso dato ...

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Non avevo ancora avuto modo di entrare nel bagno di quell'appartamento e notare la stupenda e immensa doccia che si estendeva frontale lungo la parete più grande della stanza, rivestita in pietra fu solo la goccia che fece traboccare il vaso dato che dandomi le spalle Raul si era spogliato completamente.

S'infilò all'interno aprendo l'acqua.

Io rimasi ferma ad osservare quella scena che mai avrei dimenticato nella mia vita intera.

<<Che fai, non vieni?>> domandò lui spezzando il momento di trance.

Sapete, quella era la prima volta nella quale facevo di nuovo sesso dopo Caleb.
La prima volta nella quale mi avvicinavo di nuovo ad una persona mentre ero nuda e il mio timore più grande nell'arco di tutto quel tempo era sempre stato relativo al non riuscire a vivermi appieno la situazione a causa dei ricordi passati.

Ti vedo quando chiudo gli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora