<<Sono stanca di essere trattata come una bambola di porcellana mamma, sto bene, sul serio>>
<<Lo so amore mio ma devi capire anche noi, non è stato facile vederti in quelle condizioni, abbiamo pensato di averti perso ed ora sei qui...>> si interruppe a causa delle lacrime. La abbracciai.
<<Mamma ti sono grata per tutto quello che hai fatto per me in questi due mesi, e sono sicura non sia stato facile avermi lì e in effetti poi non avermi affatto, ma ora è arrivato il momento di vivere, e devi essere con me anche in questa ripartenza>>
<<Io ci sarò sempre con te vita mia, io e tuo padre>> singhiozzava
<<Su, andiamo, basta piangere, andiamo al Fiandrelli a prendere un caffè?>>
Lei annuì soffiandosi il naso.

I due mesi passati facendo fisioterapia mi avevano reso nuovamente stabile, ero capace di camminare in autonomia senza traballare, i miei muscoli avevamo ripreso tono, ancora non avevo ripreso a guidare quindi i miei genitori venivano a trovarmi a casa da Sofi assiduamente.

In quei due mesi scoprii tante informazioni circa la realtà che mi circondava, quella vera.
Inizialmente era tutto molto confuso: quanto credevo fosse vero in realtà non lo era e viceversa. Il tutto mescolato per bene.

Sofi stava davvero con Will, lui lo avevo conosciuto per davvero perché il compleanno che avevo incluso nel mio sonnellino era stato prima dell'incidente, solo che non c'era stata la proposta di partire per alcun viaggio da parte di Will.

Josh il fioraio e Carmen erano reali e tutta la loro storia lo era, fortunatamente.

Liam aveva realmente la catena alberghiera, un fratello di nome Raul, un padre defunto di nome Anthon... insomma per quanto riguardava lui era tutto pressoché identico a come lo avevo immaginato io, anche la storia con Raul e Soraya. Theo era il fratello di Soraya ed anche lui era reale.

Ma alla storia di Liam e Soraya a me mancavano dei pezzi che poi ho appreso come ad esempio il fatto che infine Liam e Soraya si fossero anche sposati, che il bambino che portava in grembo era il loro, che si erano anche separati e che adesso lei cerchi disperatamente di riavvicinarsi ai due fratelli in un modo o nell'altro.

Oh e Raul, beh Raul non aveva social, che fortuna eh? Riuscire a rintracciarlo per poter vedere il suo viso era stato veramente molto difficile, alla fine dopo tante ricerche l'unico risultato ottenuto fu una foto sul sito Internet di alcuni premi di Cucina, una foto di diversi anni prima in bianco e nero e... sorpresona Raul era esattamente il mio Raul.

Cioè non "mio" inteso come "mio", insomma avete capito...

Come avevo fatto a vedere esattamente lui così com'era durante il mio coma? Non me lo spiegavo nemmeno io, come anche tante altre cose d'altronde quindi avevo semplicemente smesso di farmi domande.

Era proprio lui, il suo viso, i suoi tattoo e sapevo da Liam avesse proprio i suoi occhi grigi ed i capelli biondi che lo avevano definito e contraddistinto nel mio viaggio.

SÌ, perché alla fine un viaggio lo avevo fatto comunque per davvero, anche se non mi ero mossa affatto.

So cosa vi starete chiedendo a questo punto...
La risposta è NO. Nonostante avessi ottenuto da mesi il suo numero non ero riuscita a chiamarlo, nemmeno una volta.

Ne avevo sentito bisogno praticamente ogni giorno da quando mi ero risvegliata ed ho ancora bisogno di sentire la sua voce, di sentire se in effetti è la stessa che ricordo, di cercare un modo per riavvicinarmi a lui.

Anzi, di avvicinarmi e basta dato che non c'é nessun "prima" per lui.

Nonostante però le intenzioni fossero delle migliori la realtà dei fatti mi spaventava terribilmente, mi spaventava così tanto da rendermi impossibile contattarlo, ogni volta che mi avvicinavo anche solo alla rubrica e cliccavo sul suo nome erano 150 miliardi i dubbi che mi assalivano, erano altrettante le paranoie che mi facevo, per non parlare poi della telefonata in sé, siamo onesti cosa avrei potuto dirgli?

Ti vedo quando chiudo gli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora