<<C L A R I S S A>> scandì il mio nome nel silenzio della stanza.
<<Va bene che sono la tua migliore amica, va bene che devo essere dalla tua parte, va bene tutto... ma ignorarlo per quattro giorni non andando nemmeno in palestra: è un comportamento del cazzo. Cos'hai dodici anni?>>
<<Sofi lasciami perdere, non sono pronta ad una paranoia>>
<<Non osare rispondermi in questo modo scorbutico sai!? Io non c'entro niente in tutto questo, se ce l'hai con lui, vai da lui e gridali contro. Io ti sto soltanto dicendo come la penso, non puoi impedirmi di parlare soltanto perché la pensi diversamente.>>
<<Non voglio vederlo>>
<<Non ha senso, lui è qui ora e potrà esserci anche in futuro dal momento che hanno aperto un'attività qui, non puoi evitarlo per sempre>>
<<In realtà posso eccome, la città è grande questo non significa che io veda ogni giorno tutte le persone che abitano qui, mi basta non andare in palestra>>.
<<Oh ma davvero? Quindi smetterai di andare in palestra dopo aver pagato l'abbonamento annuale?>>
<<Sì>> risposi.
<<E uscirai da casa anche ogni qualvolta inviterò Raul a cena insieme a Liam e Will?>>
<<Sì>> confermai.
<<Ti senti quando parli?>>
<<Sì, certo Sofi. Basta.>>
<<Tu torni in palestra, domani. Ti comporti in maniera adulta e matura, ti alleni a testa alta ed esci, come se nulla fosse>>.
<<Lasciami dormire, domani vedremo. Sempre ammesso che ci arriviamo>>.
<<Clarissa!!!>> urlò.
Risi. <<Sto scherzando, sto scherzando!>>
<<Vedi di dormire, domani si torna in palestra>> disse infine lasciando finalmente la mia stanza e lasciandomi in pace.
In pace mi addormentai anche finché non iniziò un altro sogno.
****Un bambino dagli occhi grigi chiarissimi che parevano quasi di cristallo trasparente prendeva per mano una donna distinta e sofisticata che sembra fosse la sua mamma.
La chiamò stringendole la mano ed iniziarono a parlare guardando alle mie spalle, era incredibile quanto nitidamente io vedessi loro e quanto invece io sembrassi del tutto invisibile ai loro occhi.
Spettatore di un momento di cui non conoscevo i protagonisti.
<<Mamma quel bambino non mi piace, non mi piace per niente, perché papà lo ha portato qui a casa?>> sussurrò il figlio a sua madre.
<<Amore mio, quel bambino ora abita qui, lui è tuo fratello>> sorrise dolce la donna spettinando i capelli biondo chiaro del figlio.
<<Ma, ma io non ce l'ho voglio un fratello, non voglio nessun altro qui con noi>> disse lui mettendo il broncio.
<<Non fare così Raul, ormai sei grande, hai sette anni, sei abbastanza grande da poter accettare un nuovo membro della nostra famiglia. Sei ufficialmente un fratello maggiore adesso sai?>>
<<Davvero?>>
<<Certo amore mio, quel bambino si chiama Liam, ed è più piccolo di te, ha cinque anni. Adesso tu hai un fratello minore e lui ne ha uno maggiore, devi essere bravo con lui, devi dargli il buon esempio. Ti va se ci avviciniamo a loro?>> chiese ancora la donna chinandosi e abbracciando il bambino, lui annuì.
Lei allora si rialzò elegantemente e guardando ancora dietro di me disse <<Anthon, caro, venite qui da noi>>.****
Mi svegliai in un mare di sudore, consapevole che i protagonisti di quel sogno non erano affatto sconosciuti: erano Raul e la sua famiglia quando adottarono Liam.
Ancora mi assalivano quei sogni indescrivibili in cui vedevo situazioni e dinamiche che non conoscevo, anche rispetto il sogno appena terminato: durante il coma avevo saputo da Liam di quella storia, ma non mi aveva mai raccontato i dettagli, inoltre lui non era neanche visibile all'interno del sogno, c'erano soltanto Raul e sua madre. Come poteva la mia immaginazione creare tutto questo?<<Clary sveglia, ti devi preparare. Oggi torni in palestra>> urlò Sofi passando nel corridoio delle nostre stanze.
<<Va bene mamma>> urlai in risposta.
Mi vestii controvoglia e scesi di sotto.
<<Buongiorno, che pessimo aspetto hai stamattina Clary>>
<<Giorno... Grazie Sofi. Adesso sì che ho voglia di uscire>>
<<Ti accompagno>>
<<Non serve Sofi, non preoccuparti non fingerò di andare in palestra per poi tornare a casa>>.
Sorrise <<Devo andare in ospedale, mi è di strada>>
<<Come vuoi>> riposi.
<<Meno entusiasmo riesci?>>
<<Voglio solo andare e tornare, oggi devo lavorare>>
<< Andiamo allora, sono pronta>>.
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Ti vedo quando chiudo gli occhi
ChickLitC'è chi dice che i sogni siano stralci di vite alternative che ci ritroviamo a vedere quando chiudiamo gli occhi, come spettatori silenziosi di un film di cui non conosceremo mai il finale. C'è chi pensa siano solo frutto dell'immaginazione e c'è ch...