Perché quello che sono
l''ho imparato da te
tu che sei la risposta
senza chiedere niente,
per le luci che hai acceso
a incendiare l''inverno.
-Come neve

<<So che questa storia ti devasta Clary ma non puoi continuare in questo modo... per quanto riguarda Liam credo di aver raggiunto il culmine personale della pazienza, va bene tutto ma devi capire in quale direzione vuoi andare.

Tempo fa mi dicesti di essere fermamente convinta che nella soggettività la maggior parte delle persone si accorga che un "qualcosa" non vada come dovrebbe in una relazione, in quel momento facesti riferimento ad un evento negativo ma... Clary io non capisco perché adesso non possa essere la stessa cosa, perché adesso che ti si presenta invece la possibilità di essere di nuovo te stessa con un altra persona tu finga di non accorgerti che quel "qualcosa" che prima sentivi andare male adesso sia invece in corsa verso la risalita, senza neppure guardarsi indietro.>>

Sofìe fu diretta, come sempre. Ed aveva ragione.
Sospirai sedendomi sulla poltrona della sua camera, presi un respiro profondo prima di risponderle.

<<Quando scoprii il tradimento di Caleb non ero preparata. Oggi non ho difficoltà ad ammettere che fu come ricevere una pallonata dritta sul setto nasale, una pallonata improvvisa che non aspettavo e che non ho potuto scansare. Probabilmente devo aver passato così tanto tempo dopo quella pallonata cercando di proteggere me stessa da ogni nuovo potenziale pericolo, restia ed in attesa, cercando di essere pronta per ulteriori colpi, cercando non farmi trovare di nuovo impreparata, da essermi dimenticata di vivere>>.
Ammisi. Lei annuì.

<< Clary, sento il bisogno di chiederti perché hai risposto alla chiamata di Caleb? Voglio dire, è da tempo immemore che cerca di mettersi in contatto con te, ma è stato moltissimo tempo fa l'ultima volta in cui hai risposto>>
Quella domanda mi fece riflettere.
<<Io credo di non aver mai risposto alle sue chiamate dopo quella volta perché in qualche modo speravo avesse compreso, ci speravo davvero perché non volevo tornare sull'argomento, soprattutto con lui, non volevo perché... perché mi faceva ancora male>>.
Sofi mi si avvicinò sorridendo prendendomi una mano

<<Ed ora invece Clary, ora hai deciso di rispondere e gridargli che doveva smettere definitivamente. Nonostante ti abbia fatto stare male riaprire quella parentesi, ora l'hai affrontata, hai affrontato lui, quindi... dimmelo tu Clary perché lo hai fatto proprio ora?>>
mi guardava con quel suo sorriso dolce, in attesa rispondessi.
<<Perché nonostante mi abbia destabilizzato ora non fa più male Sofi>> le risposi.


La sera prima non ce l'avevo fatta a raggiungere Liam in camera sua. Semplicemente mi ero trascinata fino alla festa al piano di sotto, con ampio ritardo dal momento che avevo dovuto aspettare che il mio viso tornasse in condizioni normali dopo il nervosismo e le lacrime.

Liam non era venuto a cercarmi, più volte nell'arco della serata mi aveva chiesto di parlargli di quel che era accaduto, solo con la rassicurazione e promessa che gli avrei spiegato tutto l'indomani lo vidi infine rilassarsi. Non mi sembrava il caso di intraprendere quel discorso in quel momento ed estraniarci in quel modo dal festeggiamento del compleanno di Will.
<<Clary stai bene?>> mi chiese Grace quasi a fine serata, doveva essersi accorta che fossi fuori forma.

Le sorrisi debolmente <<Più o meno Grace, ma nulla di grave>> le risposi netta. Non chiese altro, le fui grata per questo. Poco dopo Sofi propose un brindisi, festeggiammo fino a tarda notte.

Era infausto quanto l'accaduto della sera precedente, il destino che ti attendeva al risveglio : il cielo aveva deciso di assalirci con pensanti nuvoloni grigi.

Ti vedo quando chiudo gli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora