Y/N
Jackson si avvicinò a me con una tale velocità, da non permettermi vie di fuga.
Mi afferrò per il collo e strinse la presa, rendendo faticosa la respirazione.
«Urla e sei morta!» Ringhiò a pochi millimetri dalle mie labbra.I miei occhi si spalancarono, colmi di paura e di lacrime, che in pochi secondi, mi annebbiarono la vista.
Mi dimenai cercando di liberarmi, ma lui mi afferrò i polsi con la mano libera, e mi bloccò al muro.
«Non muoverti! Renderai tutto più spiacevole, per te, sia chiaro!
Puoi opporre resistenza, ma sta tranquilla, che oggi, avrò quello che voglio, mia cara bambolina.
Piacerà anche a te, vedrai!»La sua presa sul mio collo si fece sempre più ferrea, facendomi bruciare la gola e svuotare i polmoni.
Finché non scomparve del tutto, ma ben presto, venne sostituita da una pressione, ancora più opprimente, sulla mia bocca.
Jackson si spostò alle mie spalle e mi bloccò ogni movimento, incominciando a trascinare il mio corpo, verso una meta a me ignota.Stretta a lui dalla sua presa, riuscì a sentire il rigonfiamento nei suoi pantaloni, spingere sulla mia schiena e un conato di vomito minacciò di uscir fuori.
Continuai a piangere e dimenarmi in quella morsa mortale, che mi stava spingendo sempre di più sull'orlo di un baratro.
Cercavo di urlare, ma ogni mio tentativo veniva bloccato da quella cazzo di mano.
Ormai ero fottuta!Quando raggiungemmo il bagno dei ragazzi, il mio pianto era diventato disperato.
Chiuse la porta alle nostre spalle e mi spinse contro il muro con violenza.
Un gemito di dolore uscì dalle mie labbra, libere dalla sua mano.
Le miei gambe non riuscivano a tenermi in piedi, così scivolai lungo la parete arrivando sul pavimento.
«Gemi, e neanche ti ho toccata...» Ghignò gettandosi su di me.
«Lasciami stare! Ti pre-» Le mie suppliche vennero ovattate dalle sue falangi, che strinsero ancora il mio collo.
«Adoro queste stupide divise, è così semplice scoparvi, con queste addosso!» Ringhiò eccitato, alzando la mia gonna.
Cercai di liberarmi, ma quel cappio alla mia gola, si strinse tanto da bloccarmi il respiro.
Chiusi gli occhi, ormai rassegnata al mio destino, continuando a piangere silenziosamente.A un tratto la porta si spalancò, quel corpo che opprimeva il mio, venne scaraventato lontano da me e riuscì a respirare di nuovo.
Aprì gli occhi, ancora offuscati dalle lacrime, ma riuscì benissimo a riconoscere la sua figura, che primeggiava su quella del mio aggressore, intenta a sferrare pugni su pugni.
Mi alzai con fatica e dopo qualche passo, crollai sulla schiena di Jungkook, circondando il suo collo con le miei braccia e incominciando di nuovo a singhiozzare.
«J-Jungkook...» Il ragazzo fermò i propri movimenti, nel momento esatto in cui sentì il mio tocco su di lui.Con una mano, sciolse delicatamente quell'intreccio che gli circondava il collo e si alzò, coprendo sempre il mio corpo con il suo.
«Azzardati un'altra volta ad avvicinarti a lei, e non sarò così clemente da lasciarti in vita!» Ringhiò a denti stretti, prima di portarmi fuori da quel bagno e andando verso un'aula vuota.Quando entrammo nella stanza, mi fiondai immediatamente tra le sue braccia, che mi strinsero, facendomi sentire finalmente al sicuro.
I singhiozzi scuotevano il mio corpo e le gambe minacciavano di cedere da un momento all'altro.
«Va tutto bene adesso, ci sono io! Sta tranquilla!» Cercò di consolarmi.
«H-ho av-vut-to t-tan-ta pa-ur-ra»
«Lo so, lo so... Sei con me ora! Non ti succederà niente!» Cominciò a cullarmi e ad accarezzarmi i capelli.Ero troppo scossa per calmarmi, così fece qualche passo indietro, finché non andò a sbattere contro la cattedra, mi prese in braccio, circondai immediatamente la sua vita con le mie gambe e sprofondai il volto nella sua pelle.
Lui si sedette, mi strinse a sé e comincio a canticchiare qualcosa al mio orecchio, mentre di tanto in tanto, mi lasciava qualche bacio sulla fronte o sulle guance._________________________
JUNGKOOKDopo circa 10 minuti, finalmente, smise di piangere.
Vederla così mi aveva distrutto, se non avessi sentito il suo tocco sulla pelle, avrei continuato picchiare quel bastardo finché non avesse esalato l'ultimo respiro.
Le lasciai un altro bacio sulla guancia.«Jimin ti stava cercando, forse è il caso di dirgli dove siamo...» Continuai, accarezzargli la schiena.
«Aspetta ancora un po', ti prego...» Disse stringendomi ancora più forte.«Grazie...» Bisbigliò al mio orecchio.
Ricambiai il suo abbraccio.
«E di che?»
«Ti ho trattato di merda ultimamente, prima decido di tagliare, poi la litigata in discoteca, è da una settimana che ti ignoro...»
«E allora? Bimba, puoi trattarmi male quanto ti pare... Sarò sempre pronto a proteggerti e consolarti...
In fin dei conti sei la mia principessina e la mia bimba!
Nessuno, poserà mai le sue luride mani su di te!» Accarezzai le sue morbide guance con dolcezza e attenzione.
«Vale lo stesso per me... Jungkookie, ci sarò sempre per te!» Si staccò leggermente dal mio corpo, lasciando qualche centimetro di distanza tra le nostre labbra.Lo ammetto, avevo una voglia matta di baciarla!
Il mio cervello, il mio corpo, il mio cuore...
Tutto di me fremeva dal bisogno di assaporare quelle labbra.
Le fissavo con estrema voglia, e notai che anche lei, faceva la stessa cosa con le miei.
«Mettiamo in pausa la nostra scommessa?» Bisbigliai, posando le mani sui suoi fianchi.
Lei annuì lentamente e annullai le distanze.
Non era un bacio bisognoso o lussurioso, era calmo.
Morsi leggermente il suo labbro inferiore, chiedendole il permesso di approfondire il bacio.
Ero timoroso nel farlo, in fin dei conti non aveva avuto una bella esperienza, ma ero così contento si fidasse così tanto di me, da farsi toccare e baciare.
In risposta alla mia richiesta, y/n schiuse le labbra, permettendo alle nostre lingue di trovarsi.
Era un tocco gentile, consolatorio, caldo.
Non avevo mai provato queste sensazioni.
Questo bacio non aveva l'obbiettivo di soddisfarmi, ma di confortarla.Dopo qualche minuto ci staccammo, gli lasciai un bacio sulla fronte e presi il telefono.
«Dico a Yoongi di far venire qua Jimin...» Dissi nel mentre scrivevo il messaggio.
Lei annuì, prima di scendere dalle mie gambe e sedersi accanto a me, lasciando come un vuoto, che mi fece rabbrividire.«Perché ti sei spostata?» Le chiesi mettendo il broncio.
«Pausa finita!»
«Ma come? Speravo durasse di più!»
«Ti ricordo che, tecnicamente, la scommessa l'avresti già persa, visto che sei stato tu a baciare me! Perciò accontentati!» Commentò ridendo.La porta si spalancò d'un tratto, mostrando la figura di Jimin completamente in ansia e con il fiatone.
Rimase qualche secondo immobile, mentre fissava la sua migliore amica.
«Che cos'hai fatto al collo!?» Corse verso di lei, guardando meglio la zona lesa.
«Che cos'è successo?» Ringhia a denti stretti, prendendomi per il colletto della camicia.
Piccoletto, ma spaventa se incazzato.
«Jimin lascialo! Lui non c'entra, anzi mi ha salvata...» Avvolse il polso del ragazzo con la sua mano, facendogli mollare la presa.«Jackson?»
Y/n annuì, il suo corpo incominciò a tremare, così poggiai una mano sulla sua schiena, cercando di farla calmare.
«Che ti ha fatto?» Le chiese dolcemente, intrecciando le loro dita.
«Ha t-tentato di a-abusare di me...» Disse con fatica.
«Ma per fortuna, Jungkook è arrivato in tempo...» Continuò fissando le sue iridi, leggermente lucide, nelle miei.
Come a volermi ringraziare ancora.«Dovevo venire con te!
È stata colpa mia!» Si colpevolizzò .
«Non pensarlo neanche!» Stroncò i suoi sensi di colpa con un abbraccio.Richiamai l'attenzione della ragazza, toccandole leggermente la coscia.
"Stai bene?" Mimai la frase con le labbra
Mi rispose con un mezzo sorriso e un "vai, tranquillo".
"Sono qui fuori" così mi alzai dalla cattedra e uscì.
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This is only Sex ~Jungkook & reader~
FanficDue ragazzi diversi tra loro, con storie diverse e famiglie diverse... Si ritrovano uniti da uno stupido gioco, che li porterà alla creazione di un rapporto indissolubile. Un rapporto in cui si proteggeranno a vicenda e consoleranno nei momenti diff...