6

114 10 4
                                    

JUNGKOOK

Fissai ancora una volta lo sguardo sull'orologio, erano le undici meno venti.
Y/n era uscita dall'albergo, all'incirca 4 ore fa, ed esattamente da quel momento, non ha più richiamato, neanche un messaggio!

Normalmente non mi preoccuperei così tanto, ma si trova in un locale di spogliarellisti, ragazzi con gli ormoni a palla, e per giunta, non solo in un'altra città, in un altro continente!
Sto impazzendo!

«Cazzo!» Mormorai lanciando il telefono sulla scrivania del mio ufficio, allentai istericamente il nodo della cravatta, e mi sfregai il volto frustrato.
Cercai di concentrarmi sul mio lavoro, e sul documento di cui stavo leggendo la prima frase, da almeno quaranta minuti, senza capirne neanche una parola.
«Avanti Jungkook!
Va tutto bene! Ti stai solo facendo un sacco di paranoie inutili!» Cercai di convincermi, respirando profondamente.

Ma, appena sentì il mio telefono vibrare, mi scaraventai a riprenderlo, sperando fosse y/n.
Quando vidi il nome di Yoongi lampeggiare, mi preoccupai ancora di più.

«Pronto?» Risposi
«Jungkook, stai lavorando? Ti disturbo?»
«Ciao hyung, no tranquillo, dimmi?»
«Anche tu non riesci a concentrarti?» Mi chiese ridacchiado.
«Già, il fatto che y/n non mi risponda, mi sta facendo impazzire!»
«Neanche lei... Ti ho chiamato, nella speranza che tu l'avessi sentita...»
L'ansia percorse ogni nervo, e un brutto presentimento, mi fece accapponare la pelle.
«Secondo te, si saranno ubriacati entrambi?» Mi chiese timoroso.
Un sospiro di frustrazione si librò nell'aria.

«Ti ricordo, il loro "rito" di scolarsi il primo cocktail come acqua!» Spinsi indietro la sedia e mi alzai, troppo spaventato per stare fermo.
«Che cazzo! Io continuo a chiamarlo.»
«Anch'io, chi li sente prima...»
«Avvisa, ovvio! Ciao Jungkook!»
«Ciao hyung» Chiusi la chiamata e digitai il numero della mia fidanzata.
«Giuro, che se continua a non rispondere, farà una pessima fine!» Allungai il telefono all'orecchio, e pregai di sentire la sua voce a ogni squillo, ma non arrivò mai.

«Cazzo, ti prego!
Amore non farmi questo!...
Dio! Perché sono dovuti andare a Londra, tanti locali in Corea, no! A Londra!
Distante nove mila kilometri da me!» Urlai frustrato.

__________________________

Y/N

Uno...
Due...
Tre...
Quattro...
Cinque...

Dopo il sesto persi il conto, nel giro di pochi minuti, più di 10 shot scivolarono giù dalla mia gola, bruciando ogni centimetro, come fosse puro fuoco.
La mia mente era annebbiata, come il mio giudizio.
Improvvisamente, l'undicesimo e il dodicesimo bicchierino, sembrarono una buona idea.
Non so, cosa ci fosse intorno a noi, sentivo solo della musica e urla attutite, dai miei sensi poco affidabili.
La testa girava, tutto era sfocato tranne Jimin, che al mio fianco rideva come mai in vita sua, scivolando giù dallo sgabello, e l'ennesimo drink messo davanti ai miei occhi, da un ragazzo mezzo nudo.

Sbattei più volte le palpebre, cercando di mettere a fuoco, senza molti risultati.
«J-Jimin... Abbiamo esagerato...» Attirai l'attenzione del ragazzo al mio fianco.
«Ricordo ancora il mio nome!» Biascicò scolandosi l'ennesimo bicchiere.
«Ho bisogno d'aria, usciamo un po'...» Mi alzai barcollando.
«Non mi và! Vai tu!»

Maledicendo il mio migliore amico, e la sua stupida idea di bere, cercai di raggiungere l'uscita, ma sbattei contro un paio di ragazzi, che si voltarono irritanti.
«Hey tesoro, se vuoi ti dò una mano!» Non riuscivo a vederli in volto, la mia vista era annebbiata, l'unica cosa che riuscì a comprendere era la loro altezza, che spiccava particolarmente in confronto a me, e la voce di uno di loro che mi stava parlando.
«No, grazie. Ce la faccio!» Tentai di superarli, ma mi bloccarono ancora.
«Andiamo piccola, fatti aiutare! Sarà divertente!» Mi afferrarono per il braccio, e il panico mi assalì.
«Lasciatemi stare, immediatamente!
Sono fidanzata!»
«Non mi sembra di vedere nessuno però, da nessuna parte!»
La presa sul mio corpo si strinse ancora di più, e le lacrime cominciarono ad assalirmi.
Tentai di fare resistenza, ma l'alcol nel mio corpo era mio nemico, e mi prosciugò di tutte le forze.
«Guarda meglio!» Una voce tuonò alle mie spalle, e costrinse i due ragazzi a lasciarmi.
Ma quella, non era la voce del mio Jungkookie.

This is only Sex ~Jungkook & reader~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora