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Y/N

«Ehi... ne sei sicura?...» Posò con timore, le falangi sul mio ginocchio, accarezzandolo con dolcezza.
Cercava il mio sguardo, indeciso se spegnere il motore dell'auto, oppure no.
«Jungkook...»
«No, non chiamarmi con quel tono, come se mi avessi già risposto!
Sono serio... sei sicura di farcela? Potremmo tornare in dietro...»

«No! Te l'ho detto, dobbiamo andare, punto e basta!» La mia voce uscì acida e aspra, più del dovuto, e me ne pentì l'esatto momento in cui le sue iridi si spensero, ingrigirono di profonda tristezza, riflettendo un dolore che io provavo, e che stavo riversando su di lui.

«Scusa... io non...» Le parole mi morirono in gola, e gli occhi tornarono a bruciare.
«Bimba...»
«Non volevo urlarti contro, scusa... tu non c'entri niente!»
«Ehi... bimba calmati, va tutto bene...» Con il pollice scacciò una lacrima sfuggita al mio controllo e mi accarezzò la guancia.
«Sono due giorni, che non faccio altro che piangere... non mi sopporto più...»
«Hai vissuto un trauma... è normale piangere, è normale urlare, disperarsi e incazzarsi...
Te lo dissi già anni fa', puoi trattarmi male quanto vuoi, rimarrò sempre qui!» Poggiò le labbra sulla mia fronte, prendendosi qualche secondo, per godere di quella vicinanza.

«Cosa posso fare, per renderti più semplice questa giornata?»
«Resta con me...»
«Sempre!...
Sei pronta?» Mi chiese con estrema premura.
Annuì e uscimmo dall'auto.
Jungkook, intrecciò le dita con le mie e insieme superammo il sfarzoso ingresso del municipio.

Da lontano sentimmo le urla di Jimin, mentre discuteva con un uomo dalla voce profonda a me sconosciuto, lanciai un'occhiata all'orologio sul polso dell'uomo accanto a me, la cerimonia sarebbe dovuta iniziare mezz'ora fa.
Corsi verso l'origine di quelle voci.

«Per favore, aspetti giusto qualche altro minuto!»
«La funzione sarebbe già dovuta iniziare! Non si può più aspettare!»
«Sono passati solo trenta minuti, la prego!» Intervenne Yoongi.
«Jimin?» Richiamai il mio migliore amico, che si voltò verso di me, appena mi riconobbe.
Mi gettò le braccia al collo e stringendomi a se, mentre e il suo corpo tremava.

«Sei qui! Non ci speravo più, stavamo cercando di prendere tempo.
Ma cosa sta succedendo?!» Sospirai affranta, allontanandomi da lui, quanto bastava per unire i nostri occhi.
«Mi dispiace tanto... ti prometto, che alla fine di questa giornata, ti spiegherò tutto... ma non è questo il momento!
Goditi il tuo matrimonio!»
«Possiamo cominciare.» Sentimmo Yoongi rivolgersi all'officiante, che frustrato borbottò qualcosa di incomprensibile, mentre si allontanava seguito dal ragazzo.

«Vado con lui, va bene?» Si avvicinò a me Jungkook, poggiando una mano alla base della mia schiena.
«Vai tranquillo!»
«Ci vediamo dentro.» Mi lasciò un bacio sulla tempia e andò.

«È ora... Sei pronto?» Mi rivolsi al mio migliore amico, aggiustandogli un ciuffo ribelle.
«Ora che ci sei tu si!
Non mi sarei mai sposato senza di te...
Ti voglio tanto bene, migliore amica!»
«Anch'io... da morire!» Ci abbracciamo ancora, finché una voce ci risvegliò.
«Tesoro... è il momento...» Fu la mamma di Jimin, pronta per accompagnare il figlio all'altare.
Lasciai da soli i due ed entrai anch'io, sedendomi accanto a Jungkook e i nostri amici.

«Voi due dovrete darci una spiegazione, lo sapete!?» Si voltò Jin, accomodato sulla sedia davanti a noi, con aria nervosa.
«È colpa mia... scusate...» Abbassai lo sguardo, mortificata.
«Tu non scusarti! E voi smettetela immediatamente e giratevi!» Sentenziò il corvino guardandolo in cagnesco, facendo rimanere interdetti tutti.
«Jungkook, calmati!» Gli presi la mano, sentendo i suoi muscoli rilassarsi sotto il mio tocco.
Le sue dita strinsero ancora di più le mie, mentre tentava di riprendere il controllo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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