Mi chiamo Lee, e questa è la mia storia.
Sono nata baciata dal sole di Roma, la città eterna, stretta fra le braccia di una sconosciuta, non era mia madre, ne tanto meno mio padre, lei era Jessica.
Quel giorno mio padre volava tra le nuvole di LA, mentre mia madre sofferente era a casa con i suoi due figlie e le contrazioni, non fu una gravidanza facile per lei.
Così presa nel badare ai miei fratelli che quel giorno non aveva ancora deciso come mi avrebbe chiamata.Erano le 02:00 del 12 febbraio, il giorno prima che mi desse alla luce, era sola.
Jessica, la sua migliore amica, fu lei a tenerle la mano durante il parto, fu lei a darmi il nome e a farmi il primo bagno mentre mia madre distrutta finalmente riposava.
Aveva preso il primo volo dall'Atlanta per roma, non ci lasciò sole neanche un secondo.
Fu lei a calmare il mio primo pianto e forse è per questo che al giorno d'oggi è l'unica a riuscirmi a calmare.Che rapporto ho con mia madre? Un rapporto sano, fra amore e incomprensione, che gioca tra bene e odio. Un rapporto genuino, forse non il migliore.
Mio padre è un pilota, è sempre in giro, si fa sentire poco. Non sono mai riuscita a instaurare un vero rapporto con lui, ma ciò che siamo riusciti a costruire insieme è splendido.
Ho un fratello e una sorella di 18 anni, sono gemelli fra loro, probabilmente è per questo che il nostro rapporto non è il massimo, loro sono inseparabili, io cerco solo di non allontanarmi troppo da loro.Ho vissuto in italia per 7 anni, poi siamo tornati a vivere nella vecchia casa in Atlanta che comprarono i miei genitori quando presero la scelta di convivere.
Parlo tre lingue perfettamente, l'inglese, l'italiano e lo spagnolo, il cui ho deciso di studiare in italia e migliorare con un anno all'estero in spagna, sono tornata qualche settimana fa.
Ho i capelli castano, occhi perla del medesimo colore, il viso tondo e un nasino piccolo dritto, non ho un corpo formoso, le mie cosce si toccano e la mia pancia non è più piatta, non sono grassa ma neanche magra. Non rispecchio le aspettative che la vita di oggi si aspetta.
Sono la ragazza più timida che possa esistere, parlo poco, mi apro difficilmente o impiego molto tempo. È un lato di me che odio. Quando ti mostro me stessa per come sono, è un grande passo avanti che devi conservare con cura, non lasciando che torni indietro, sono una persona allegra, con un buon senso dell'umorismo, so leggere le persone, capire ogni cosa semplicemente dal loro sguardo o atteggiamento, sono inteligente ma non da prendere ottimi voti.
La maggior parte delle colte preferisco crearmi la giusta atmosfera e restare in casa, amo osservare la notte, ascoltarla, respirarla.
Che rapporto ho con la famiglia Walton?
Jessica fu la mia madrina al battesimo, mi ha vista piangere, ridere, innamorarmi, cadere a aiutarmi a rialzarmi. Mi ha insegnato ad essere donna.
DJ venne al ballo papà e figlia, mi portava ai tornei di tennis e mi ha riportata a casa dopo l'uscita con il mio primo ragazzo andata male.
Jayla è la migliore amica di mia sorella, non parliamo molto, non so quasi nulla, un po' come i gemelli, ormai non so più niente di loro da qualche anno.
Non faccio parte di una famiglia ricca, si fa quel che si può, raramente ci esce qualcosa anche per me, di certo per mia madre è più importante spendere per i miei fratelli, per il loro futuro, io sarei ancora piccola per lei, e non ho bisogno di nulla ora che ho smesso con il tennis e non ho più amici per uscire.
Due anni fa io e la mia migliore amica subimmo un incidente stradale, in quella macchina ribaltata sporca di sangue batteva solo il mio cuore rotto.
Non ne uscii pulita, persi un polmone e non potei più scendere in campo.Quel giorno stravolse la mia vita.
Tutto cambiò nel giro di poche ore.
Cosa sarà cambiato nella vita di lee?
Se siete curios* e volete scoprirlo sentitevi liberi di lasciate un commento! E non dimenticare la stellina se il capitolo ti è piaciuto 🩷
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𝐒𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐬 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐨𝐟 𝐬𝐮𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭
Romancese sei stanc* delle solite storie tutte uguali col bad boy e la ragazza nuova exchange student leggi questa 😀