Lui era seduto sulla sedia della sua scrivania, studiano le ultime cose prima del rientro a scuola, si voltò lentamente e mi guardò.
Jv"Lee" disse piagnucolando come un bimbo
Jv"Non riesco a concentrarmi se fai così"
Ho continuato a sorridere e poi gli chiesi,
L"Fate cosa?"
Jv"Questo" disse puntando la penna verso di me.
Jv"Smettila di guardarmi come se fossi innamorata persa di me o qualcosa del genere"
L"Ma io lo sono.." dissi continuando a sorridergli.
Sospirò e scivolo sulla sua sedia
Jv"Se continui a deconcentrarmi non finirò mai"
Lo ignorai e continuai a fissarlo.
Questo lo fece solo arrossire così distolse lo sguardo.
Jv"Piccola perfavore."
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L"Io e lui non siamo una cappia, siamo solamente Noi"
Sospirai sorddendo
L"Non ci credo neanche io lana" dissi strusciando il dito sulla sua foto.
Ero seduta in quel prato immenso, con il vento fra i capelli, una maglia corta bianca con un maglioncino che mi proteggeva le spalle da quella brezza.
Rimasi li per qualche ora, neanche me ne accorsi di tutto il tempo che era passato.
Javon era partito per Nyc la settimana scorsa, non so per quanto si sarebbe trattenuto ma in questi giorni non ci siamo parlati una volta, lui mi inviava qualche snap anche neri giusti per alzare il suo score su snapchat, come fanno tutti gli americani, non era strano, noi non eravamo fidanzati che dovevano scrirsi ogni giorno a ogni ora, l'unica cosa che mi infastidiva erano le live che faceva con coco, anzi, non tanto quelle, più che altro il fatto che con lei parlasse.Domani inizia un nuovo anno scolastico che avrei voluto iniziare con lui, sarei voluta entrare a scuola mano nella mano così da marcare il territorio su ciò che è di mia proprietà, ma non sarà così, dopo la morte di lana e il mio anno all'estero avevo perso tutti i rapporti che avevo costruito negli anni, con chi mi sedevo in classe, con chi avrei aspettato la mattina fuori scuola?
Durante la cena non dissi molto e andai a dormire presto.
Il giorno tanto aspettato era arrivato, avevo scelto un outfit classico, normale.
Tutta la scuola era riunita in palestra, come ogni anno il preside faceva il suo discorso lì, avevo le gambe accavallate, il gomito posato sul gionocchio con la mano che reggeva il mio volto.
Sentivo gli occhi addosso così mi voltai, era una ragazza castano chiaro, di una bellezza unica, notò il mio sguardo rivolto verso di lei e mi sorrise, ricambiai e mi voltai di nuovo verso il preside che aveva preso a parlare.Jd"Hey lee" mi salutò il ragazzo passando davanti agli scalini da dove stavo scendendo.
L"Hey mata" risposi, lo chiamai così per via del suo secondo nome, Matai.
Lo salutai con un semi abbraccio e poi ci incamminiamo verso l'uscita, non avevamo le stesse classi perché loro erano un'anno più grandi di me, io sono 07 quindi quest'anno mi toccava il grado 11 mentre per loro il 12 l'ultimo anno, a giugno si sarebbero graduati.La prima metà della giornata era andata, ora avevamo la pausa pranzo che passai con jaden e il suo gruppo di amici.
Quando tornai in classe si sedette affianco a me la ragazza di prima.
Sc"hey piacere scarlett"
le sorrisi
L"Lee"
Sc"Ma dai sul serio" disse sorpresa
Sc"javon non smette di parlarmi di te" disse ridendo
L"Sul serio?" dissi ridendo
Sc"eccome"
L"Come vi conoscete?" le chiesi
Sc"Ci siamo visti per la prima volta a nyc la scorsa settimana, ma già era da un po' che ci sentivamo sui social"
L"figo" le dissi
L"Come mai hai cambiato scuola?"
Sc"Non mi trovavo bene con i professori prima, non rispettavano il mio lavoro diciamo"(Se non avete capito di chi sto parlando è di scarlett estevez la bambina di Lucifer)
L"Passa da me oggi, mi farebbe piacere" le chiesi timidamente
Sc"Certo" mi chiese con un dolce sorrisoEravamo sul mio letto e lei mi stava raccontando un po' della sua vita da attrice.
Sc"Mi aveva detto quanto fossi bella ma davvero dal vivo sei stupenda"
L"Grazie mille davvero"
ci tenevo molto a quelle parole, era da un po' che non ricevevo un complimento del genere, poi sapere che era ciò che gli aveva detto javon mi ha fatto arrossire ancora di più.Sapere che durante il suo soggiorno a nyc non faceva altro che parlare di me pur non scrivendomi mi aveva alleggerito il cuore.
Mi sentivo sollevata.Salutai la ragazza dalla porta di casa e tornata in camera scrissi a javon, forse anche lui sperava in un mio messaggio.
Le ore passavano e passavano.
P"Il telefono a tavola no!" mi sgridó mio padre, non facevo altro che accenderlo sperando in una sua notifica.
Lo presi e lo lanciai sul divano.
Lou"Chi aspetti, javon?" disse ridendo
L"fatti i cwzzi tuoi"
Lou"non ti risponderà mai è troppo impegnato a sbattersi la bionda" Per qualche ragione mio fratello e i gemelli non erano mai stati tanto amici, ma ciò che mi stava dicendo per me aveva un peso e lui non se ne rendeva conto.
M"Louise" gli gridò contro mia madre
Lou"guarda" disse cercando di tirare fuori il telefono dalla tasca del pantalone"Nel video c'era un gruppo di ragazzi che si buttava nel lago, poi i due uscivano insieme e javon la abbracciava toccandole il corpo semi nudo della ragazza, lei lo prendeva per mano e lo trascinava verso il pontile.
L"Non stavo aspettando lui comunque" dissi per poi non aprire più bocca.
Che stai combinando javon?
Perché non rispondi?
Mi chiesi dopo aver controllato per l'ultima volta la sua chat prima di cadere in un sonno profondo.Holii🩷
Non so se mi convince molto, forse prenderò un po' più di tempo per pensare meglio all'andamento della storia!
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𝐒𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐬 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐨𝐟 𝐬𝐮𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭
Romantikse sei stanc* delle solite storie tutte uguali col bad boy e la ragazza nuova exchange student leggi questa 😀