Questo silenzio mi protegge.

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Il calore della piastra brucia i miei capelli, io inconsciente non smetto affinché non siano più lisci di quanto già lo siano.

Mi sono già truccata e vestita

Oggi è ferragosto e come ogni anno la famiglia walton si reca a casa nostra per la cena

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Oggi è ferragosto e come ogni anno la famiglia walton si reca a casa nostra per la cena.
È un giorno che mia madre prepara con tutta se stessa, non c'è mai nulla fuori posto, è tutto sempre perfetto e organizzato. Mio padre è riuscito fortunatamente a tornare in tempo per questo giorno, dj sarà contento di rivedere il suo vecchio.

Sono due mesi che non vedo i walton, da quando è finita scuola non ho avuto più nessun contatto, non che prima lo avessi, non abbiamo mai instaurato un vero rapporto, eravamo solo figli di migliori amiche.

Da quando i due sono diventati famosi mi fa sentire a disagio stare con loro, mi sento così inferiore è inappropriata per gente come loro. Fuori luogo.
Da quel momento ho azzerato qualunque possibilità di diventarci amica, non mi senti abbastanza, e mi fa sentire così stupida pensare anche solo una cosa del genere.

Stavo scendendo le scale, Sofia mi ha appena chiamata urlando per avvertirmi che erano qui.

Lo vidi, polo Ralph Loren blu scusa, stemma rosso e un pantalone di lino bianco, so era fatto crescere i capelli quasi lo confondevo con jaden, porta un anello d'argento e una catenina fine sol collo.

Salutai tutti con un semi abbraccio, poi i ragazzi raggiunsero il divano, io restai con jessica e la mamma, cercando qualcosa in cui aiutarla per non farmi passare per la bimba stupida che sono.

Javon pov

Appena la vidi le sorrisi e lei ricambiò subito, aveva tolto l'apparecchio, non me ne ero resi conto. Posò la mano sulla mi spalla, ma non del tutto, la sfiorava con un tocco delicato, si avvicinò al mio collo e potei sentire il suo dolce profumo.
Non portava gli occhiali come a scuola.
Lei era diversa.
Conosco il rapporto che ha con mia madre, durante l'estate l'ho vista varie volte a casa con lei ma non mi hai mai permesso di parlarle, c'è qualcosa tra noi che ci ha sempre impedito di avvicinarci, come una barriera, forse di paura o di orgoglio, lee non ha mai voluto superare questa barriera e la verità è che neanche io l'ho fatto, ma ho paura che se mai un giorno lo facessi non mi trovassi lei davanti, non perché sia troppo tardi ma perché nel sentirmi arrivare la piccola lee si sia spaventata e sia fuggita di nuovo.

Poco prima dell'incidente, io e lei passavamo le giornate a parlare e parlare, si era riuscita ad aprire, lei si era aperta a me.

Son passato a trovarla in ospedale, lei ancora non lo sa.
Chiedevo a mia madre di lei, chissà se lee lo ha mai fatto. Quando la vedevo a scuola, che ogni giorno stava meglio fisicamente, a poco a poco quel peso sul mio cuore si alleggeriva.
Quando la mia popolarità è alzata credo che lee si sia messa da parte, è sparita.

Ora siamo tutti in sala a dirci ciò che in due mesi non ci siamo detti, ma lei non è qui e ciò mi fa incazzare, lei è fatta così, vorrei solo si possa sentire a suo agio con me, al sicuro, che sappia l'importante che è, e la paura che ho di perderla di nuovo.

Lee pov
Stiamo cenando, non sono riuscita a parlare molto, perlo più sono qui ad ascoltare la marea di cose che tutti hanno da dire, sinceramente anche se fossi estroversa non saprei proprio cosa dire, la mia vita è ferma da un bel po'.

Thomas mi inizia a parlare in italiano con tono serio, a bassa voce senza neanche guardarmi
T"vuoi aprire quella cazzo di bocca e pensi di restare zitta per tutta la cena"
L"perché non ti fai i cazzi tuoi e continui a vantarti di quanto tu sia forte a tennis"
S"Thomas ha ragione lee ci fai fare brutta figura così che pari una statua"
Fu mia madre a interrompere la "discussionie"
l/m"in english please"
Tutti ci stavano guardando, perché mai mia madre avrebbe dovuto farci dire ciò che stavamo dicendo in inglese, sa benissimo di cosa parlavamo.

Thomas mi diede un colpo sulla spalla per farmi cenno che dovevo rispondere io.

L" no niente" le risposi in italiano e feci per alzarmi e andarmene probabilmente a fingere di dover usare il bagno e restare li a farmi i cazzi miei fino a quando non fossi riuscita a sciogliere i nervi.

La cena era finita, eravamo nel giardino sul retro, quello della piscina.
Mia sorella e jayla erano sdraiate sulle sdraio a guardare il telefono e i ragazzi a parlare altrettanto sulle sdraio.

Mi sedetti sul bordo piscina( per di fianco nel senso non con i piedi rivolti verso l'acqua ma appoggiati sul bordo) e tolsi le scarpe.
Guardai le notifiche del telefono e poco dopo appoggiai la schiena sul bordo piscina.
Mi misi a guardare quelle poche stelle che brillavano scoperte dallo smog dela città, non ricordo nemmeno a cosa stessi pensando, fu poi la sua presenza fianco la mia che azzerò tutti i miei pensieri.
Jv"perché sei così silenziosa lee"
Non risposi subito alzai la testa e la posai d'istinto sulle sue gambe.
L"Non so.. è una situazione di silenzio che creo da sola...dove mi sento protetta"
Non rispose, posò una mano sul pavimento e l'altra sulla mi fronte con la quale accarezzava i miei capelli.

Non ero sorpresa da questo suo gesto ma allo stesso tempo so che non me lo sarei mai aspettata, soprattutto davanti ai nostri fratelli, ma tanto ognuno si faceva i cazzi suoi.

Mi resi conto che non mi serviva una sua risposta, perché quel suo silenzio valeva più di mille parole.

holiii
Cosa prova javon?
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𝐒𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐬 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐨𝐟 𝐬𝐮𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora