Mi sentivo libera, apprezzata.
Lui ci teneva a me?
Sorrisi al pensarlo.
M(mamma)"Come mai sorridi"
Chiese a sua volta sorridendo mentre finiva di sistemare la tavola.
L"No nulla"dissi imbarazzata
M"Jessica verrà a pranzo da noi, so che vi siete già sentite"
L"Si le ho parlato prima" Dissi alzando il tono man mano che mi allontanavo salendo le scale.Entrai in camera, chiusi la porta e mi buttai sul letto.
Chiusi gli occhi un secondo prima che Sofia entrasse di botto in camera mia.
L"imparerai mai a bussare" dissi incazzata
S"Te la spassi con i walton eh" disse sdraiandosi affianco a me.
L"Ma finiscila"
S"Adesso esci pure da sola con i ragazzi"
S"Fino a ieri bevevi il latte dal biberon"
Le lanciai il cuscino sul viso.
S"Come mai hai chiamato Jessica piccolè?"
L"Non l'ho chiamata io, sarà stata mamma"
S"allora?" Disse girandosi a pancia in giù con la testa appoggiata sulle mani.Non mi credeva, eppure non siamo mai state così legate da poterci leggere a vicenda.
L"Io non sono in grado di..Non so gestire da sola certe situazioni. Mi sentivo soffocare dai pensieri, così tanto che mi mancava il respiro, mi scoppiava la testa, li sentivo salire dentro di me, volevano uscire, volevo gridare tutto ciò che tenevo dentro, ma non riuscivo, mi soffocavano, tanto da farmi venir da vomitare."
S"Cosa ti turbava picci?"
Non sapevo come rispondere, se avessi iniziato a parlare sarei cascata in un pianto che non sarebbe finito più.Il pranzo filava liscio, girava tutto intorno ai miei fratelli, Jessica era super curiosa sulla Princeton.
Restavo lì ad ascoltare, ero fiera di loro.
Js"E il nostro piccolo pilota quand'è che ci porterà tutti alle Maldive?"
Mio padre mi trasmesse fin da bambina questa passione, era un sogno che coltivavamo insieme, la passione che ci teneva uniti.
Mi limitai a sorridere, prese subito la parola mio fratello, sminuendo il tutto, come suo solito ;)
Non avevo bisogno di parlare o interagire, mi bastava la presenza di Jessica.
Mi bastava la presenza di Javon.
Durante l'estate avevo perso i rapporti con tutte le persone con la quale mi trovavo meglio, non erano amici, ne tanto meno gente con cui mi fa piacere stare, erano per lo più compagni di scuola con la quale mi trovavo meglio rispetto ad altri.
Non sono mai riuscita a integrarmi nel loro gruppo, erano simpatici si, alcuni, ma nessuno era come Lana, da una parte ci provavo a fare nuove amicizie, davi tutta me stessa, ma non avevo niente che mi desse la forza per ansare avanti e continuare a provarci, così un giorno decisi che il mio destino sarebbe stato questo, e il l'unico pensiero che circolava nella mia testa mi diceva che era meglio restare sola, piuttosto che forzare una amicizia che non è destinata a crearsi.
Mi sentivo sola si, ma so che piano piano questa solitudine mi sarebbe iniziata a piacere, così iniziai col silenzio.Tutto iniziò col mio silenzio.
Forse quella notte se avessi parlato io e Javon non saremmo mai tornati a parlare tra di noi, solo io e lui.
Holiii🩷
Questo capitolo è un po' più corto, spero vi sia piaciuto lo stesso.
Il box commenti è sempre aperto!
Ci vediamo al prossimo capitolo e non dimenticate di lasciare una stellina se il capitolo vi è piaciuto🩷
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𝐒𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐬 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐨𝐟 𝐬𝐮𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭
Romancese sei stanc* delle solite storie tutte uguali col bad boy e la ragazza nuova exchange student leggi questa 😀