Sotto lo stesso cielo.

1K 30 2
                                    

La partita di Jaden era finita, onestamente non ci capisco molto di baseball, a mala pena riuscivo a capire chi fosse tra tutti i giocatori in campo.
Ma la mia attenzione non era rivolta alla partita, ne a lui, ne alla palla, ne a Javon.

Come in ogni club sportivo, ci sono i campi da calcio, a volte da basket, ma dove c'è un campo da baseball c'è sempre un campi da tennis che lo affianca.

Nonostante il chiasso del match riuscivo a sentire lo schiocco della pallina che rimbalzava sulla terra e dopo sulle corde, come se avessi le orecchie ovattate.

Jv"Ci sei lee?"
Chiese il ragazzo dandomi un colpetto sulla gamba.
Mi girai e lo guardai, poi mi voltai verso il signore di colore davanti a me, stava passando tra gli spettatori con una borsa frigo piena di bibite.

Jv"Ti ho chiesto se vuoi qualcosa da bere" disse con una mezza risata
Jv"Non sapevo fossi così appassionata al baseball" affermò ironicamente

L"No no grazie, sono apposto"
Risposi accenando un sorriso al signore che fece subito per andarsene.

Mi rivoltai subito verso il campo da tennis, senza pensarci due volte. Fu una scelta stupida perché sapevo che in questo modo Javon ci avrebbe fatto caso, non volevo che vedesse che non prestavo attenzione alla partita del fratello o che mi importasse ancora del tennis.

Avevo chiuso. Il tennis è un capitolo chiuso, da dimenticare.

Jv"Vuoi andare a vedere?" chiese con un cenno della testa rivolto verso il campo

L"No no" dissi scuotendo la testa, appoggiai le spalle alla grata e pasai le ginocchia contro il petto.

La partita andava avanti e sinceramente non vedevo l'ora finisse. Javon conosceva tutti, ogni tre per due stava parlando con qualcuno di nuovo.
Mi ero messa al telefono, non era una partita importantissima, neanche il fratello se la stava filando :/

L"Sarà un ora che spero in un tuo arrivo" dissi ridendo rivolgendomi a Taylor, la sorella di Caleb, un compagno si squadra di Jaden che faceva tennis con me.
Io e lei eravamo un duo. È sempre stata la mia compagna di doppio, le trasferte le abbiamo sempre fatte insieme, era la mia migliore amica di sport, tranne nei tornei quando giocavamo contro, lì non ci conoscevamo, eravamo solo avversarie, ne amiche, ne conoscenti. Per fortuna abbiamo saputo gestire il tutto entrambe. Quando vinceva l'altra non c'è mai stato un briciolo di gelosia, è questo che è riuscito a tenerci legate per così tanto e ancora oggi.
Mi guardo ogni suo allenamento, sono sempre stata più bravina di lei così che so sempre darle consigli e aiutarla.
Vado a ogni torneo che i miei genitori mi permettano di vedere, non che non vogliano, ma nella maggior parte dei casi sono si giocano fuori città quindi comporterebbe perdere giorni di scuola.

T"Sai che odio vedere le sue partite ma ho bisogno di un passaggio per dopo quindi.."
Rispose con un sorriso malizioso.

L"Sentiamo, cosa hai da fare"

T"Ti ricordi quel ragazzo che ho incontrato in fisio il mese scorso?"
T"Gli ho chiesto l'ig e ora sono settimane che co scriviamo, è colpa sua se faccio tardi agli allenamenti" Disse ridendo roteando gli occhi al cielo.

L"Hai una foto almeno?" Non ci mise neanche due minuti a trovare la foto, un classico.

Biondo, capelli lunghi, occhi verdi...Non è assolutamente il mio tipo, anzi, la mia faccia e praticamente schifata.

Mi diede uno schiaffetto dietro la nuca, il che ni fece ridere ma era davvero brutto.

T"Cos'è davvero preferisci il drogatello walton"

Lo chiamava così per via della serie Euphoria

L"Smettila di chiamarlo così, se qualcuno ti sente potrebbe crederci davvero" dissi voltandomi a destra e sinistra per vedere se qualcuno la avesse sentita.

L"In ogni caso.." le diss facendo un cenno con la testa verso Javon e Coco.

La sua presunta ragazza? Nessuno lo sa.

T"Pf quei sue non stanno insieme fidati, lei le sta sotto come tutte le sue fan, ma credo che lui non la calcoli di striscio"

L"Beh non sembra" Stavano parlando e scherzando immagino, sembravano così in sintonia.

T"No dico che secondo me la vede solo come amica"
T"Lee cazzo ma l'hai vista o ti serve un binocolo, non è mica tutta sta bellezza, ha due anni in meno e se si mette il rossetto ne dimostra venti"

Risi a questa sua affermazione, sembrava quasi incazzata con me haha.

Eravamo in macchina, Jaden guidava, io sul sedile del passeggiero e Javon e Coco seduti dietro.

Alloggiava in un hotel sulla strada così Javon le ha voluto dare un passaggio.

Mi tenevo un braccio sullo stomaco, avevo una maglia corta e stare vicina a Coco che aveva la pancia piatta mi metteva a disagio.

Hanno parlato per tutto il viaggio, io litigavo con mia madre perché sarebbe dovuta partire con Louise e Sofia questa sera per prendere un volo Verso NYC per andare a vedere l'università di Princeton, sarei stata a casa da sola per due giorni, non che non mi piacesse l'idea ma non ho mai visitato NY e mi avrebbe fatto piacere sinceramente, so che non ci sono mai state le risorse economiche per organizzare un viaggio tutti quanti, ma dal momento che i miei fratelli avrebbero avuto tutto pagato dall'università, i soldi per il viaggio sarebbero stati la metà e mia madre li avrebbe potuti trovare anche per me, se non fosse per il fatto che non voleva un "peso" in più con lei, per i miei fratelli non era una vacanza e non si sarebbe potuta permettere che "venisse rovinata" da me.

Quella situazione mi metteva a disagio, mi sentivo fuori luogo, ero incazzata ma non potevi farlo notare, dovevo attuare normalmente.

Non ci riuscii, mi iniziò a far male lo stomaco, mi bruciavano gli occhi, mi mancava l'aria.

Tolsi il braccio dal mio addome e cercai di coprir la pancia con la maglia. Non volevo le attenzioni di nessuno, odiavo sentirmi domandare se stessi bene o cose del genere.

Arrivammo all'hotel della ragazza.

L"Jaden scendo a fare una chiamata al volo ok?"
Jd"certo ti aspettiamo"

Volevo chiamare mio padre ma non lo feci, chiamai Jessica.

Js"Concentrati sulle mie parole adesso"
Disse con voce tranquilla.
L"Dimmi qualcosa, qualsiasi cosa ti prego" le dissi nervosamente

Js"Perché non vai a casa, ti riposi, vengo da te e ti preparo un the caldo, vuoi che ti porti il libro che hai iniziato l'altro giorno?"
L"Non so se riesci a staccare Jessica"
Js"Tra quanto siete a casa tua?"
L"Non lo so, una ventina di minuti forse"
Js"Ho la pausa pranzo alle 12:50, passo da te e mangiamo insieme ok?"
L"ok va bene."
Js"Stai tranquilla tesoro, i ragazzi sono lo con te."

Lei sa cose che io non so, d'altronde sono i suoi figli è normale.

Rientrai in macchina e poco dopo anche Javon.
I due si sono dati il cambio, ora era lui a guidare.

Eravamo ripartiti da non più di cinque minuti e Jaden si era già addormentato, era così tenero a vederlo.

Mi posai le dita sugli occhi e il braccio sullo stomaco, averlo di fianco aveva fatto aumentare il dolore.

Jv"Cos'hai?"
L"Niente" risposi spostando la mani dagli occhi verso l'addome, poi voltai lo aguardo verso fuori il finestrino.
Jv"Hai mal di pancia?"
Avevo una fitta allo stomaco così forte da farmi piegare in avanti.
Mi posò la mano sulla schiena accarezzandomi dolcemente.
Jv"Appoggiati allo schienale o ti verrà da vomitare così"
Feci ciò che mi disse e chiusi gli occhi, posò lentamente la sua mano sul mio stomaco, mi guardò in segno di permesso così tolsi le braccia e lasciai la sua mano posarsi sulla pancia scoperta, quel calore mi dava come la sensazione di non provare più dolore, usava il pollice per accarezzarmi con movimenti lenti e leggeri, quasi mi addormentavo.

Aprii gli occhi quando riconobbi la svolta della strada di casa mia, tolse la mano che gli servì per frenare.

L"Grazie per il passaggio"
Jv"Quando ti sentirai meglio chiamami ok?"

Gli diedi un bacio sulla guancia a mo' di risposta e scesi dall'auto.

Con te sto meglio mio Javon.

Holiii🩷
Cosa ne pensate? Vi stanno piacendo i personaggi?
Il box commenti è sempre aperto!
Ci vediamo al prossimo capitolo🩷

𝐒𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐬 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐨𝐟 𝐬𝐮𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora