Pietra di luna.

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Ero al campo da baseball con Taylor, sedute sugli spalti, io sdraiata con la testa appoggiata alle sue cosce che parlavamo ininterrottamente cercando di far passare quel tempo il più veloce possibile mentre Jaden e suo fratello si allenavano.

Jd"Cavolo lee ti sei persa il più bello"

Mi alzai al sentire le sue parole, accecata dal sole mi misi una mano sulla fronte portando l'ombra su di essi.

C"Fan numero 1 dicevano" risi alla sua affermazione, ma non dissi nient'altro, Taylor prese subito la parola.

T"Sentite io ho fatto più che attenzione sa poter notare certi bei soggetti nella vostra squadra quindi che ne dite di uscire a pranzo e invitarli tutti"

C"Di chi cazzo parli? Quei mongoloidi?"
Jaden rise e chiamò con tono di voce più alto un suo compagno, Pere.

P"Certo" disse annuendo con la testa
P"Ci vediamo dopo allora"

Alla fine a questa uscita si era unita mezza squadra, gli amici più stretti dei due ragazzi, alcuni che avevo conosciuti allo stesso modo di Jaden, altri a cui non avevo mai rivolto sguardo.

Stavamo pranzando, avevano tutti qualcosa da dire, ed io ascoltavo tranquilla tutto ciò che volevano condividere, scambiavo giusto qualche parola con Zac, non so come ne qundo si partito il discorso, ma gli raccontai ciò che era successo qualche sera fa, ciò che a javon non ebbi le forse di dire.
Con lui avevo già creato un rapporto anni fa, siamo sempre stati conoscenti, o forse addirittura amici, ma nonostante la mia assenza lui stava prendendo fin troppa confidenza che mise il suo braccio attorno alle mie spalle.

Ciò non mi dispiaceva ma non era lui che volevo, la sua pelle a contatto con la mia non mi dava lo stesso effetto, non sentivo i brividi sul corpo, non sentivo le farfalle nello stomaco, non sentivo nulla.

Non sentivo nulla per nessun altro se non per lui, Javon.

Parli del diavolo..

Ci siamo guardati, non salutati, si sedette difronte a noi e alternava il suo sguardo tra me e Zac, ciò non durò molto, gli sarà servito giusto per "analizzarlo."

Z"Che ne pensi di uscire da qui, ti farò quel che vuoi, non penserai più a questi brutti pensieri se non a gridare il mio nome"

Mi sussurrò all'orecchio con il viso semi rivolto verso dietro.

Era appena successo qualcosa che non doveva succedere, qualcosa che mi paralizzò.

Mi alzai dirigendomi all'uscita con lui che mi seguiva dietro, non avrei fatto nessuna scenata all'interno del locale, avrà pensato che fossi d'accordo, poverino.

Uscimmo dal ristorante, mi voltai verso di lui e gli tirai uno schiaffo, niente di più niente di meno.

Jv"Cosa è successo?"
L"Fatti i cazzi tuoi Walton"
Jv"Se so cosa ha detto o ha fatto te lo ammazzo in due minuti"
Mi fermai e mi voltai verso di lui.
L"Scusami non sono arrabbiata con te, non ho pensato prima di parlare"
Jv"No lee scusami tu, sono stato uno stronzo, io davvero non ho cercato di capire la tua situazione o come ti sentissi..."

stava continuando a parlare e parlare, il suo fiato si fermò quando le mie labbra toccarono le sue.

È in quel momento che mi sentivo libera, al sicuro, mi sentivo viva.

Mi allontanai delicatamente, con lentezza, non disse una parola, mi voltai e salii sull'autobus che si era appena fermato sulla strada.

Non avevo bisogno di una risposta, lui non si era staccato, ciò mi bastava.

Ma non ero tranquilla, sentivo di aver sbagliato, se qualcuno ci avesse visto o spargesse foto sul web saremmo fottuti..

In quel momento io non pensai a niente o nessuno, ne a me stessa, esisteva solo lui per me.

S"Lo hai baciato?!" chiese sofia.
Eravamo in camera mia, ero sdraiata sul letto lanciando una pallina sul soffitto, che si appiccicava e ricadeva dopo qualche secondo.
L"Cazzo si" Dissi stufa, per quanto era incredula sarà stata la quarta volta che lo chiedeva.
S"Scusa e lui?!"
L"Niente lui non ha fatto niente, non ha parlato ne reagito, però non si è staccato.."
si porto le mani sulla bocca spalancata che le si era formata sul viso e iniziò a fare avanti e indietro per la stanza.
L"Senti parliamo d'altro, com'è stato il soggiorno alla Princeton?"

Iniziò a parlare senza sosta, tutti discorsi di cui non ascoltai mezza parola, per quanto io potessi chiudere la bocca e smettere di parlarne, non potevo fare a meno di pensarci e ripensarci, era una scena che andava in loop nella mia testa ancora e ancora.

Ora ognuna era nella sua stanza, ero appena risalita in camera dal piano di sotto dove mi ero recata recentemente per cenare.

Erano passati due giorno dal "bacio?" e io e javon non ci eravamo ancora rivolti parola, fino a quando, ora, riprendendo il telefono, vidi due chiamate perse dal sottoscritto, così gli lasciai un messaggio.

L"hey ciao..ho visto ora le chiamate, non avevo la suoneria alzata..dovremmo parlare javon..parlare di ciò che è successo l'altro giorno..se ti va bene possimo vederci domani, ciao.."

Pov javon

Stavo aspettando Lee, mi ha chiesto di vederci per parlare, insomma..di ciò che è accaduto.
La cosa non mi preoccupava, questa era la giusta occasione per dirle ciò che provavo per lei.

L"Io non avrei dovuto..anzi non potevo."
J"Non avresti dovuto ma volevi."
L"scendi da quel piedistallo walton"
J"Non fare l'orgogliosa Lee"
Dissi con sorriso di sfida, le cose non stavano andando come immaginavo, lei era così fredda e distaccata, io non ci riuscivo, non potevo allontanarmi da lei, non ora dopo che mo hai baciato cazzo.

Tornato con i piedi per terra la vidi andarsene.

Jv"Mi chiedi di vederci per parlare e poi non ascolti neanche cosa ho da dire?"
Dissi alzando il tono di voce man mano che si allontanava finche non si fermò.

L"Ti ascolto"

Aveva uno sguardo così puro, così tenero, quegli occhi grandi che mi tolsero le parole, lì non potevo far altro che baciarla di nuovo.

Ancora non hai capito che ti voglio per me Lee?

Si staccò dopo gli attimi più intensi della mia vita, spostò la sua mano destra dietro la mia schiena lasciando la sinistra dietro il mio collo, poi, posò il suo viso tondo sul mio petto.

Sentivo il suo respiro, non volevo rovinare quel silenzio ma dovevo dirle ciò che mi sentivo di dirle.

Jv"So che non sarà facile, ho visto come mi hai allontanato e come fai fatica a riavvicinarti a me..ma io non posso starti lontano, non ce la faccio, voglio stare con te e vederti ridere, essere felice, voglio stare con te quando stai male e vuoi piangere, voglio stringerti a me ogni volta che avrai paura, o sentirai freddo, voglio baciarti la fronte ogni volta che ti addormenterai..ma voglio che tu trovi la persona giusta, che ti farà sentire protetta, al sicuro e amata, e se io non sono quella persona che cerchi allora mi farò da parte e ti guarderò da lontano, fiero di te."

𝐒𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐬 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐨𝐟 𝐬𝐮𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora