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mi svegliai con i raggi del sole che entravano dalla finestra della mia stanza. erano le sei e mezza e il sole era appena sorto.
mi misi seduta sul letto ma all'improvviso un pensiero arrivò nella mia testa come un lampo.
LA FESTA A CASA.

dovevo preparare la valigia con i cambi e il vestito, dovevo prepararmi perché il pomeriggio saremmo partiti tutti insieme per andare a casa.
mi alzai e andai in bagno a fare una doccia, prima presi una felpa lunga fino alle ginocchia e l'intimo.
finì di fare la doccia, mi ascigai e pettinai I capelli bagnati, misi la felpa gli occhiali e uscì dal bagno.
presi le cuffie e il telefono, presi le sigarette con l'accendino, misi le scarpe e uscì da camera mia.
mi teletrasportai sulla torre di astronomia, il sole era ormai alto nel cielo, gli uccellini iniziavano a svegliarsi e a cinguettare, le cicale a cantare.
la luna aveva lasciato spazio al sole che emanava un tepore piacevole.
mi sedetti per terra e accesi una sigaretta, misi le cuffie e feci partire la musica.
si erano fatte le nove e la colazione era appena iniziata. mi alzai e andai in sala grande per salutare tutti.
appena entrai come al solito tutti si girarono verso di me ma non mi importò molto.
mi sedetti accanto a Mattheo e salutai tutti.
Tom:"Daph, ma sei nuda?"
Daphne:"no, ho una felpa, è tipo un vestito."
Mattheo:"è troppo corta non mi piace"
Daphne:"pazienza" mi guardò male ma non ci feci molto caso.
tutti mangiavano ma io ero persa nei miei pensieri e non avevo toccato cibo.
Draco:"Daphne, mangia qualcosa"
annuì e mangiai qualcosa solo per farlo contento. le voci erano ricominciate di nuovo, i sensi di colpa mi stavano mangiando viva, e la nausea era sempre più forte.
mi alzai e dissi che dovevo andare a preparare la valigia e corsi in camera mia, ma non mi accorsi che dietro di me c'era Mattheo che mi seguiva.
entrai in camera mia e chiusi la porta, andai in bagno e mi sedetti davanti al water.
(alcune scene potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno 🍁🍁)

misi due dita in gola e vomitai tutto quello che avevo appena mangiato.
quando finì mi avvicinai al mobiletto che avevo accanto e presi la mia lametta.
avevo bisogno di fermarmi un attimo e smettere di fluttuare, la poggiai sul polso e feci un taglio profondo. ne feci un altro, e un altro ancora.
mi fermai quando metà braccio era ricoperto di tagli.
iniziò ad uscire tanto sangue, ma mi rilassata vederlo.
quando mi tagliavo, quello era l'unico momento in cui mi prendevo cura di me stessa, coccolavo il mio braccio, lo avvicinavo al petto e dondolavo su me stessa. mi dicevo che sarebbe andato tutto bene, mi dicevo che sarei stata meglio.
disinfettai il braccio, conservai la lametta e tirai la cassetta.
mi lavai le mani e la faccia e uscì dal bagno, stavo un pò meglio.
Daphne:"porca puttana Mattheo, ma che cazzo ci fai qua?"
Mattheo:"fammi vedere il braccio" disse in modo serio.
Daphne:"come?" dissi alzando le sopracciglia.
Mattheo:" alza la manica. adesso" disse l'ultima parola urlando. sobbalzai sentendolo urlare ma lui non lo notò.
si avvicinò a me e mi prese il braccio con forza, mi alzo la manica e rimase a guardare il mio braccio pieno di tagli.
mi stava facendo male e lui se ne accorse, lasciò andare il mio braccio e iniziò ad urlare
Mattheo:"che cazzo ti viene in mente?" avanzò verso di me piano piano :"vuoi ucciderti, sei una fottuta stupida" avanzava sempre di più :"tu stai cercando di ucciderti, tagliandoti, vomitando, morendo di fare"
Daphne:" che cazzo ti importa di quello che faccio della mia schifo di vita. che cazzo te ne fotte se sto cercando di morire. cosa ti importa di me?"
dissi urlando a mia volta. una cosa che Voldemort mi aveva insegnato a fare era quella di urlare più forte di chi mi urla contro.
Mattheo:"non lo so perché mi importa di una come te. hai dei problemi Daphne, molto seri.
sei malata. ma mi importa di te e di quello che ti succede.
secondo lui avevo dei problemi molto seri.
Daphne:"fuori da camera mia coglione" dissi con voce calma e ferma.
Mattheo:"come scusa?"
Daphne:"ho detto fuori da camera mia coglione"
fece un sorriso e prese la bacchetta.
Mattheo:"crucio"
qualcosa esplose dentro di me, era come se milioni di coltelli mi stessero trapassando la carne, sentivo un caldo assurdo. ma nonostante ciò rimasi ferma lì dov'ero e non emisi un suono.
ne avevo subiti talmente tanti che ormai non sentivo più lo stesso dolore che provai la prima volta.
davanti non avevo Mattheo, ma avevo Lucius.
continuò così per minuti che mi sembrarono ore.
ma all'improvviso la porta della mia stanza si aprì
Pansy:"Mattheo, che cazzo le stai facendo"
entrarono tutti nella mia stanza.
Tom fece volare la bacchetta di Mattheo che ritornò alla realtà. Draco corse verso di me e mi fece appoggiare a lui, Pansy e Tom si avvicinarono a me mentre Blaise fece uscire Mattheo dalla mia stanza.
lo fermai e comincia a parlare verso Mattheo.
Daphne:"tu per me non esisti più, è la mia cazzo di vita e decido io cosa farne, e a te non dovrebbe interessare. scordati le nottate sulla torre di astronomia, scordati le passeggiate. scordati tutto e dimentica me"
uscì da camera mia sbattendo la porta e tutti mi guardarono.
Daphne:"Pansy. mi aiuteresti con la valigia?"
Pansy:"certo tesoro" disse preoccupata ma facendo un mezzo sorriso.
Daphne:"Tom. assicurati che non uccida nessuno e non distrugga mezza Hogwarts"
Tom:"va bene Daph"
Daphne:"Tom. trovalo e portalo in camera sua, fallo preparare, preparati pure tu che dobbiamo partire."
Daphne:"anche voi" dissi rivolgendomi a Draco e Blaise.
cercavo di evitare il discorso.
dopo essersi assicurati che stessi bene uscirono dalla mia stanza.
Pansy:"siediti sul letto ti aiuto con la valigia" sapeva che volevo evitare l'argomento e così fece.
finimmo di preparare la mia valigia e andò a preparare la sua.
io rimasi stesa sul letto a fissare il vuoto.
non credo che stessi pensando.
si erano fatte le cinque del pomeriggio, avevo saltato il pranzo e non ero uscita completamente dalla mia stanza.
dopo che bussarono alla porta entrarono in camera mia tutti tranne Mattheo.
Draco:"Daph, andiamo"
mi alzai presi la valigia e andammo a prendere il treno. ci sedemmo tutti nella stessa cabina, senza spiccicare parola.
sentivo lo sguardo di Mattheo addosso ma non mi importava.
mi addormentai sulla spalla di Pansy che mi abbracciò mentre mi accarezzava la testa.

dopo non so quanto, Pansy mi svegliò dicendo che eravamo arrivati, entrammo in casa e subito Narcissa e Lucius ci vennero incontro.
guardai Lucius sensa dire nulla, vidi dietro di lui Dobby e andai a salutarlo, lo feci solo con lui.
sensa dire niente a nessuno andai in camera mia portando la mia valigia e quella di Pansy che avrebbe dormito nella mia stanza.
la mia adorata stanza, la mia vera casa. l'unico posto in cui potevo essere me stessa. quelle quattro mura che avevano visto cose che nessuno aveva mai visto, mi facevano stare bene.
erano le 9 in punto.
sentivo le voci nel corridoio e giù nel salotto, ci misi due ore per addormentarmi.
ero in dormiveglia quando sentì Pansy entrare ma vide che dormivo e uscì di nuovo.

POV MATTHEO
non so cosa mi sia successo, avevo perso la testa e l'ho fatta soffrire tantissimo.
le sue parole mi rimbombavano in testa io per lei non esistevo più.
eravamo seduti tutti attorno alla tavola ma lei mancava.
Pansy:"sta dormendo, noi mangiamo"
iniziammo a mangiare, ma io non toccai cibo, mi rendevo conto che c'è l'avevano con me, ma io provavo lo stesso verso di me.
dopo due ore di discorsi da parte di Lucius, andammo ognuno nelle nostre stanze, Pansy dormì con Blaise per non disturbare Daphne.
mi misi sul divano al buio ad ascoltare i tuoni e il rumore della pioggia.
erano le quattro quando la sentì scendere le scale, si era svegliata.
i suoi capelli luccicavano nell'ombra, aveva una lunga maglietta nera e le calze. si vedevano due tatuaggi sulle gambe, un drago giapponese e dei fiori, indossava gli occhiali, camminava piano piano per non far rumore.
anche appena sveglia è bellissima pensai.
andò in cucina per mangiare qualcosa, aprì il freezer e prese una vaschetta di gelato, prese un cucchiaio e con un salto salì sul piano della cucina.
poggiò il gelato e il cucchiaio e si legò i capelli in una crocchia scombinata.
era stupenda, mentre mangiava e dondolava i piedi dalla cucina. era fottutamente stupenda.
lei non si accorse né di me, né di Lucius davanti alla porta nascosto dal buio.
FINE POV MATTHEO

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