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Pansy:"Daph posso farti una domanda?"
Daphne:"si certo"
Pansy:"quando sei uscita dal camerino ed avevi il vestito messo ho visto un tatuaggio nel petto" disse indicando il mio petto
Daphne:"si è stato il mio primo tatuaggio, è molto importante per me"
Pansy:"è Medusa giusto?" annuì solamente
Pansy:"il significato è quello che penso? l'abuso sessuale?"
annuì lentamente e le lacrime iniziarono a scendere piano piano.
si avvicinò a me e mi abbracciò, rimasi ferma immobile ma dopo ricambiai l'abbraccio.
era la prima persona che abbracciavo al di fuori di Draco.
stavo bene in quell'abbraccio.
Pansy:"chi è stato a farti questo?" disse con voce tremante
Daphne:"mio p-padre"
Pansy:"tesoro mio" mi strinse più forte a sé come per proteggermi.
Pansy:"le cicatrici le ha fatte lui?" annuì sulla sua spalla
ricominciai a piangere, Pansy iniziò ad accarezzarmi la testa.
finalmente sapeva, mi sentivo meglio ad averglielo detto, mi sentivo più leggera.
Pansy:"è tutto apposto, grazie di avermelo detto. grazie davvero" mi guardò e mi sorrise :"niente segreti ok?" disse asciugandomi le lacrime con i pollici.
Daphne:"va bene" ci abbracciammo ancora e dopo esserci calmate tutte e due iniziammo a parlare di varie cose.

mentre parlavamo entrarono Draco, Tom, Mattheo, Blaise e Theodore, si sedettero accanto a noi e cominciammo a parlare del più e del meno.

Draco:"Daph" mi chiamò ma ero persa nei miei pensieri e non lo sentì, mi chiamò altre volte e alla fine alzò la voce.
Draco:"Daphne" sobbalzai sentendo la sua voce alta e mi venne spontaneo coprirmi le orecchie.
la gente che urlava, i rumori troppo forti mi hanno sempre fatto paura.
Draco:"scusa non volevo"
Daphne:"dimmi"
Draco:"tra tre settimane è natale e come tutti gi anni organizzano una festa a casa" stava continuando ma lo fermai
Daphne:"a cui andrai solo tu"
Draco:"no Daph devi venire pure tu"
Daphne:"no non verrò, non rimarrò dentro quella casa con quelli, non voglio vedere mamma e non voglio vedere Lucius" dissi alzando un po' la voce, sentì Pansy stringermi la mano come per farmi calmare e così feci.
Draco:"non saremo solo noi quattro, ci saranno anche i mangiamorte, Tom e Mattheo, Pansy, Blaise e Theodore e ci sara pure il signore oscuro"
Daphne:"davvero ci sarà Voldemort?"
Tom:"si e ha detto che vuole vederti"
Daphne:"va bene allora vengo"
Pansy:"non vedo l'ora di vederci con dei vestiti da principessa" disse ridendo influenzando pure me.
continuammo a parlare, a ridere e a scherzare.

x:"Daphne, Daphne non so chi sia stato, c'era la porta aperta stavo per chiuderla e ho visto la tua stanza sotto sopra, non ho toccato nulla" disse una ragazza con il fiato corto.
Daphne:"la mia stanza?" lei annuì guardandomi preoccupata.
mi alzai e mi diressi in camera mia, con tutti gli altri dietro di me.
Daphne:"o mio dio"
sembrava fosse scoppiata una bomba, tutti i vestiti erano fuori dall'armadio sparsi in giro, i libri della scuola per terra e la mia libreria era vuota, tutti i libri erano per terra. i miei amati libri erano tutti per terra.
vidi una scritta sul muro "whore", puttana.
era scritto in nero e risaltava sulla parete verde. mi avvicinai per vedere meglio e vidi Mattheo serrare la mascella alla vista della scritta
Daphne:"Velenus" chiamai il mio serpente che uscì da sotto il letto, mi si avvicinò e lo presi in mano.
iniziai a parlarci in serpentese e lui mi rispondeva.
mi alzai in piedi e mi girai verso gli altri.
Theodore:"tu parlavi con lui?" annuì
Blaise:"cosa gli hai chiesto?"
Tom:"gli ha chiesto chi è stato"

andai verso la sala comune
Daphne:"sei stata tu vero?" dissi calma ad Astoria
Astoria:"a fare cosa?" disse innocentemente
Daphne:"lo sai bene, la stanza, la scritta sul mio muro vero, hai scritto tu puttana?"
lessi la sua mente Astoria:"ho solo detto la verità"
Daphne:"dimmelo in faccia al posto di scriverlo su un fottuto muro"
sentivo la rabbia crescere dentro di me come spesso succedeva. sentivo i battiti accelerare, le mani iniziare a sudare, il respiro irregolare e i secondi in apnea.
si alzò e mi guardò dalla testa ai piedi.
Astoria:"sei una puttana" sorrisi guardandola
mi avvicinai e lei indietreggiò, si alzò pure il tipo con cui stava pomiciando e cercò di fermarmi. lo spinsi e ricadde sul divano.

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