Alan l'aspettava seduto su un divanetto, in mano un bicchiere di Spritz sovrapprezzato e qualche stuzzichino sul tavolo di vetro in comunissimi piatti bianchi.
Avevano deciso di incontrarsi al settimo piano della Rinascente, nella terrazza che affacciava sulla Cattedrale.
In realtà, l'aveva deciso Tabitha. Aveva deciso che avrebbe dovuto mantenere il controllo sulla situazione, d'altronde l'aveva fatto durante la maggior parte della loro relazione. Decideva lei dove andare a cena, a che ora vedersi, organizzava viaggi insieme e diceva di sì a qualsiasi festa venissero invitati. Ad Alan non importava particolarmente delle pubbliche relazioni, ma preferiva semplicemente annuire e fare ciò che le diceva Tabitha.
A volte, l'ossessione per l'organizzazione e il controllo che la ragazza aveva, veniva messo a dura prova dalla madre di lui, sempre pronta a farla sentire inadeguata.
Alan l'aveva definita "una donna d'altri tempi". Tabitha credeva che fosse semplicemente sessista.
La prima volta che si erano incontrate, a pranzo nella sfarzosa casa della famiglia, aveva preteso che si pregasse prima di mangiare, nonostante sapesse che Tabitha fosse agnostica. Quella era casa loro, quindi non ci sarebbe stato nessun problema, se non fosse che la madre di lui l'aveva guardata in cagnesco per tutto il tempo mentre lei se ne stava in silenzio. Si era sforzata di mantenere un sorriso stampato in volto e aveva pensato a tutt'altro mentre il padre recitava la preghiera.
Tabitha si era proposta di darle una mano a sparecchiare e si era pentita di averlo fatto, perché in quel momento la donna aveva pensato di aver trovato un'alleata.
-Sono sicura che Don Alessandro ti adorerà. Ha battezzato e cresimato lui Alan, sarà felice di farlo anche per i vostri figli, in futuro.- aveva detto con un sorriso fasullo e una voce fin troppo stridula. Asciugava lentamente i piatti con uno strofinaccio e la squadrava attraverso occhiali spessi.
Come eravamo arrivate a parlare di questo?
-Credevo che Alan te l'avesse detto- aveva cominciato la ragazza, continuando a lavare il
bicchiere di vetro che aveva tra le mani -io non sono cattolica.-
-Certo, ma Alan vuole che i suoi figli lo siano.-
All'epoca, Tabitha aveva solo vent'anni e non era certa di volere dei figli, ma era certa che se li avesse voluti non sarebbe stata influenzata da sua suocera su come crescerli.
-Perché stiamo parlando di questo, Angela?- domandò la ragazza, guardandola mentre le allungava il bicchiere da asciugare.
-Perché oramai state insieme da più di un anno e queste cose-
-Non credo siano affari tuoi, o sbaglio?- aveva tentato di mantenere una voce calma, stava esplodendo di rabbia.
Aveva provato un brivido lungo la spina dorsale e i suoi occhi avevano cambiato colore, Angela credette di averlo immaginato.
-Alan è mio figlio e voglio che sia felice.- aveva concluso, il sorriso ancora più tirato. Si era voltata ed era andata a stampare un bacio sulla fronte del figlio che si stava godendo la partita di calcio in tv.
Quella donna emanava manipolazione allo stato puro.
Tabitha non voleva avviare un guerra contro di lei, non voleva risultare maleducata.
Al tempo stesso, però, sapeva che se non avesse messo le cose in chiaro fin da subito, Angela avrebbe insistito fino a metterle contro Alan.
Cosa che aveva comunque tentato di fare.
La ragazza era convinta che se la loro relazione fosse finita, sarebbe stata sicuramente colpa della madre di lui, invece la colpa era stata della madre di qualcun altro.Tornò al presente, mentre si sedette sul divanetto di fronte ad Alan.
Si sfregava le cosce con le mani, evidentemente nervoso.
I capelli scompigliati e il cardigan cachi sbottonato.
-Ciao.- sorrise, non riuscendo a guardarla negli occhi.
Il suo atteggiamento così remissivo la infastidiva.
Una volta lo aveva trovato adorabile con quella sua pacatezza e i suoi modi gentili.
Ora le dava sui nervi.
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Shameless - senza vergogna
RomanceTW: Questo libro contiene scene esplicite di sesso e violenza, le tematiche non sono adatte a tutti. I protagonisti si addentreranno in una relazione tossica pregna di red flags. Se siete sensibili, non addentratevi in questo romanzo. Se invece s...