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Queste streghe mi faranno ammattire, pensò Sebastian.

Allargò le gambe mentre si lasciava scivolare sul divano di pelle.

La ragazza si era ubriacata mentre l'uomo era uscito ad acquistare due telefoni: uno per sé e uno per Tabitha.

Non appena aveva inserito la sim nel suo nuovo giocattolo tecnologico, la verifica del codice della scrivania lo aveva fatto trillare.

La strega stava curiosando nel suo studio e la cosa lo divertiva, tanto da sorridere mentre cliccava sull'app per accedere alle videocamere della casa. Era accovacciata a terra mentre cercava un filo inesistente da staccare per far aprire i cassetti bloccati.

Aveva ancora addosso i suoi vestiti e Sebastian aveva pensato che quella tuta che le metteva in risalto fianchi e sedere stesse molto meglio a lei.
Le avrebbe volentieri comprato altri abiti, ma sarebbe stata questione di giorni prima che Guerrieri, Protettori e Demoni degli Elementi venissero a sapere che la ragazza era con lui e non voleva velocizzare questo processo.
Una volta tornato da lei, avrebbe preso i vestiti dall'Audi e le avrebbe consegnato il telefono e lo spazzolino nuovo, dato che l'aveva vista usare il suo con una tale foga da farsi colare del sangue agli angoli della bocca.

Non le era di sicuro sfuggito il fatto che Sebastian fosse ossessionato dall'ordine e dal controllo di ogni singola cosa lì dentro.
Nella testa della ragazza, quel gesto risultava un dispetto. Nella mente del soldato, invece, era risultato erotico.

Non sa ancora quanto posso essere malato.

L'aveva guardata scendere le scale e afferrare la sua bottiglia di whisky mentre riempiva il bicchiere quasi fino all'orlo.

Ma che cazzo?

Aveva assaggiato il distillato e lo aveva sputato nel lavandino, sciacquandosi la bocca sotto l'acqua corrente; poi aveva cercato qualcosa nel frigo e nella dispensa, fatto spallucce e trangugiato il bicchiere tappandosi il naso con le dita.

Sebastian aveva stretto il volante e si era costretto a smettere di fissarla attraverso quel piccolo schermo. Una volta a casa le avrebbe spiegato che non poteva bere alcol finché i suoi poteri erano instabili.

Il soldato aveva notato fin troppo bene l'effetto che aveva sulla strega e soprattutto come i suoi poteri reagivano al suo tocco.
Se fosse stata ubriaca, i suoi freni inibitori avrebbero ceduto; proprio come Sebastian avrebbe sempre ceduto al desiderio di toccarla.

Ogni dannata scarica di adrenalina che le dava quella magia avrebbe potuto uccidere Tabitha.

-E' con te?- aveva domandato Martin.

-Non proprio.- Sebastian aveva sbuffato al telefono con suo fratello, sentendo la voce di Delta in sottofondo che fischiettava un fastidioso tormentone estivo di anni prima. -Ci sono stati dei problemi e-

-Lo so, fratello, Delta me l'ha detto.-

-Quella stronza.- aveva sibilato e stretto più forte la presa sul volante, mentre si guardava attorno circospetto.

Il parcheggio del centro commerciale era piuttosto affollato e diverse auto circondavano la sua, lasciandola passare inosservata.

Eppure, il soldato era teso.

-Aveva detto che avrei dovuto aspettare quei demoni così si sarebbe potuta fidare di me e sarebbe-

-So anche io cosa aveva detto, Bastian.-

-E adesso che cosa cazzo dovrei fare, Martin?-

-Parliamo, soldato!- Delta aveva strappato il telefono al fratello -Scommetto che vuoi un bracciale per tenere sotto controllo i poteri della piccola Tibby.- ma prima che Sebastian potesse parlare, la veggente aveva continuato -O preferisci un collare?-

-Delta,- aveva inspirato a fondo -non ho voglia di giocare.-

-Oh, ma io sì, soldato.- l'aveva sentita ridere e, se non avesse avuto bisogno di lei, avrebbe messo termine a quella chiamata all'istante. 

-Puoi dire a Isobel di-

-Venire da voi a darle il bracciale con più discrezione possibile?- l'aveva interrotto di nuovo l'oracolo -Ma certo! L'ho già fatto, purtroppo ora però Isobel è in missione per me. Dalle qualche giorno, d'accordo? Ora, dai, gioca con me!- Sebastian avrebbe scommesso di poterla vedere imbronciata pronunciando l'ultima frase.

-Che cosa vuoi, Delta?- l'autocontrollo che possedeva stava vacillando.

Ci mancava la veggente fuori di testa.

-Voglio sapere se hai davvero intenzione di fare il Patto di Sangue con lei o se ero solo troppo sbronza per capire se fosse una visione.-

La mandibola di Sebastian si era contratta al punto che sentiva che si sarebbe frantumato i denti.

-Ah, soldato, vuoi davvero ferirla così?- il tono della donna era carico di rimprovero.

-Passami Martin.-

-Non mi dare ordini.- la voce ora incredibilmente calma, ma la minaccia era lampante. Avrebbe potuto ucciderlo in un secondo se avesse voluto. Probabilmente non attraverso un telefono, ma sapeva benissimo dove si nascondessero lui e Tabitha. Sebastian aveva la sensazione che, prima o poi, Delta lo avrebbe fatto fuori, in un modo o nell'altro. -Se scoprisse che le vuoi leggere il pensiero e che non sei disposto a farglielo fare a tua volta, non ti perdonerebbe mai.- aveva concluso la veggente.

-Parli come se non conoscessi già tutto quello che accadrà.-

-E' vero, ma ho voglia di giocare, soldato.- la strega si stava divertendo -Vuoi sapere se Tabitha ti perdonerà di averla rapita? Lo ha già fatto. Ha visto quei demoni in casa sua e tu sembri essere il male minore.-

Quanto si sbaglia.

-Vuoi sapere se ti desidera? Pfff, probabilmente lo hai già capito a Ibiza.- Sebastian aveva sorriso compiaciuto per un solo istante, prima che la veggente continuasse: -Ma se vuoi sapere se ti perdonerà per tutto quello che vorrai farle, non so risponderti.-

-Sì, invece, ma non te ne frega un cazzo di quello che sto rischiando. Il suo potere lascia una fottuta traccia ogni volta che si risveglia e se non avessi avuto un fottuto piano B ora sarebbe morta.- la rabbia aumentava sempre di più.

-E credi che non sapessi del tuo piano di riserva, soldato?- l'aveva sentita sogghignare -Mi sottovaluti.-

Sebastian inspirò a fondo, cercando di ripristinare la calma che stava scivolando alla sua presa.

-Quanto tempo ci vorrà prima che arrivi Isobel?- aveva domandato infine.

Non sarebbe stato ancora ai suoi giochetti. Gli servivano solo delle risposte e delle informazioni utili. Non aveva bisogno di altre preoccupazioni.

-Sei giorni, soldato. Intanto prosegui con il tuo piano.-

-Lo farò.-

-Ah, soldato- Sebastian stava per agganciare -fra un mese arriveranno a te e, senza il suo potere, Tibby è nelle tue mani.-

L'uomo si passò le mani sulla nuca e fece pressione sulle vertebre per attenuare la tensione che non riusciva a sciogliere da quella telefonata.

Delta sapeva che voleva stringere il Patto di Sangue con Tabitha.

Avrebbe volentieri bevuto il suo sangue per sapere cosa pensasse, ma per il momento lasciò perdere quell'opzione.

La strega era attratta da lui, non c'era dubbio, e per ora quello gli sarebbe bastato.
Più tardi quella sera, avrebbe dovuto metterla a conoscenza del suo piano e degli allenamenti con il coltello e la pistola.
Ma dopo averlo provocato e averlo minacciato, la ragazza era andata di sopra e si era addormentata di sasso.

Sebastian sapeva che ogni scarica di adrenalina che le dava il potere la rendeva più debole e finché non avesse avuto il bracciale avrebbe dovuto controllarsi.

Non posso perdere il mio cazzo di controllo proprio ora.

Shameless - senza vergognaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora