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Quando Tabitha scese dal vagone fu pervasa da un brivido di paura.

Di fronte a lei un gruppo di sei uomini incappucciati l'avevano accerchiata.

Sebastian scese da un altro vagone ed estrasse la pistola che aveva dietro la schiena.
I proiettili non potevano nulla su un immortale, a meno che non fossero incantati.
E quelli del soldato lo erano tutti. Una volta centrato il bersaglio, sarebbero esplosi in piccole schegge di vetro avvelenate che avrebbero pervaso il corpo della vittima e la avrebbero uccisa in meno di un secondo.

Gli immortali si riscuotevano in fretta dal dolore, la loro morte avrebbe dovuto essere il più immediata possibile.

Sebastian sapeva che i demoni potevano smaterializzarsi, ma lui era un soldato.
No, lui era il Soldato.

Il migliore nel suo campo. Il più veloce. Il più stratega.

Sparerò al primo e al secondo alle gambe, gli altri si volteranno e sparerò ad altri due al petto, un altro si getterà su di me mentre l'ultimo afferrerà il braccio di Tabitha per smaterializzarsi con lei, ma avrà il mio proiettile conficcato nel cuore; scarterò a sinistra l'ultimo demone che proverà a decapitarmi a mani nude e gli sparerò alla testa.
Lei mi vedrà come il suo eroe e mi seguirà fino al regno di Fuoco, si fiderà di me ciecamente.

Mentre Sebastian analizzava e prevedeva ogni singola mossa, i demoni si avvicinarono alla ragazza.

Il soldato prese la mira, ma prima che il suo piano potesse realizzarsi, una luce bianca esplose.

Un attimo prima Tabitha era spaventata e tremante, circondata da demoni che volevano rapirla e probabilmente torturarla; l'attimo dopo li aveva... polverizzati.

Sebastian guardò il suo petto alzarsi e abbassarsi, una luce brillava sempre più fioca dal suo petto.

La ragazza crollò a terra.

Merda, pensò Sebastian correndo verso la strega.
Rimise la pistola nei pantaloni e se la caricò su una spalla dopo averle controllato il polso.

Se quello che diceva la veggente era vero, Tabitha sarebbe potuta morire prima di imparare a controllare il suo potere.

Fortunatamente, la ragazza era ancora viva, ma era svenuta.

Salì le scale della metropolitana e si diresse verso la sua Kawasaki Ninja ZX-10R, maledicendosi per non aver preso l'Audi.
Come avrebbe fatto a portarla di corsa via da lì su una moto se non era cosciente?

Merda!

Gli immortali avrebbero percepito il suo potere esplosivo, in senso letterale, sarebbero venuti a prenderla in massa. Perché diavolo un potere così forte avrebbe dovuto lasciare traccia?
Era come se il destino le avesse donato qualcosa di inestimabile, ma che avrebbe anche voluto qualcosa in cambio.
Nel caso di Tabitha, poteva addirittura essere il suo dannato respiro.

Il loro piano però non era di certo quello.

Non doveva andare così, cazzo!

Voleva sentire il suo corpo contro quello di lui, finalmente l'avrebbe notato, avrebbe riposto in lui tutta la sua fiducia e gratitudine dopo averle salvato la vita. Dopo anni trascorsi ad osservarla, Sebastian aveva cominciato a provare dei sentimenti morbosi nei confronti della ragazza. Ne era ossessionato.

Si era sorpreso a pensare a lei nei momenti meno opportuni.

Non solo quando era intento a scoparsi un'altra donna per darsi sollievo, ma anche quando parlava con il fratello o Delta nel suo regno.
Se fosse andato in battaglia e per sbaglio avesse pensato a lei, avrebbero potuto decapitarlo da quanto si deconcentrava per perdersi nel ricordo dei suoi occhi o delle labbra che avrebbe voluto reclamare da troppo tempo.

Shameless - senza vergognaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora